mercoledì 30 dicembre 2009

ELEZIONI REGIONALI


COSA SUCCEDERA' ALLE REGIONALI?
Sinistra e Libertà, il PD e noi.

di Sergio Dalmasso, Consigliere Regionale di Rifondazione Comunista.



Invito tutti/e a cercare l’intervista al segretario regionale del PD, Morgando, e la dichiarazione di Vietti (UDC) sulla “Stampa” di martedì 29 dicembre. Se fosse sulla pagina torinese, potremmo cercare di spedirla agli/alle interessati/e.
Vietti Sì a Bresso, ma senza sinistra compare anche su “Repubblica”.
Il quadro si complica. Gli incontri e sottoincontri si moltiplicano.
Quali sono, però, le colpe di Rifondazione e della Federazione della sinistra, secondo il PD?

1) trasporti, infrastrutture, TAV: la TAV è un punto fondamentale per lo sviluppo del Piemonte e crea lavoro, quindi no a chi non la pensa così. Non entriamo nel merito, ma: - questa è una dichiarazione per tranquillizzare le grandi forze economiche? Che cosa ne pensa e che cosa farà Sinistra, ecologia e libertà? Cavallo, ti ricordi quante iniziative sulla TAV abbiamo organizzato insieme?
2) Nucleare. Siamo, ovviamente conservatori e quindi contrari al nucleare di nuova generazione e alla ricerca scientifica sul tema. Dovremmo cancellare tutto quanto detto, pensato, fatto per oltre 30 anni? Dovremmo cancellare il risultato del referendum del 1987, quando, per noi, il no al nucleare si accompagnava al forte sviluppo delle energie alternative, dolci…?
3) Lavoro, eravamo fieri/e di due nostre proposte di legge: quella sulla delocalizzazione e quella per il reddito minimo garantito. Per Morgando, la prima è una bizzarra fantasia, la seconda è questione nazionale e non regionale, oltre che, anch’essa, una bizzarria. Se la seconda osservazione può avere una motivazione, la prima è molto preoccupante. Ricordo che la proposta sulla delocalizzazione è firmata anche da Sinistra e libertà
4) Sanità, con mille problemi e sofferenze, pensavamo che il lavoro dei nostri assessori (Valpreda, poi Artesio) fosse stato positivo. Invece, Morgando sostiene che per noi, oltre alla piccola questione sanità privata/pubblica, il giudizio sul sistema sanitario deve essere dato non in base alla sua efficienza, ma in base alla dimensione organizzativa e finanziaria delle strutture. Più soldi e più personale sono per Rifondazione e PdCI la soluzione di tutti i problemi. Potremmo ricordare il Piano sanitario regionale, le nostre posizioni sulle nomine e sulla costruzione di mega strutture spesso clientelari. Il giudizio del PD, che sa bene queste cose, è però sconcertante e preoccupante.

A questa intervista si aggiunge la dichiarazione di Vietti. Tenetevi forte:
Politica di sostegno alle famiglie e una coraggiosa politica sulle infrastrutture a cominciare dalla TAV, senza se e senza ma. E poi una politica della sussidiarietà che significa rispettare la libertà di cittadini e associazioni sul fronte scolastico, della sanità, dell’assistenza e della formazione professionale.
Spero ognuno/a si renda conto della gravità di questa situazione e di queste posizioni.
Quello che più preoccupa è che questo non susciti reazione nella società: consigli di fabbrica, sindacati, associazioni, intellettuali, pacifisti, ambientalisti… Non chiedo che questi appoggino Rifondazione e la Federazione di sinistra, ma che almeno qualcuno si domandi dove sono finiti ideali, progetti, prospettive, iniziative predicati e praticati per tanti anni.
La stessa cosa vale per Sinistra, ecologia e libertà. Il segretario provinciale torinese Trombotto ha rilasciato una dichiarazione apprezzabile, ma, alla fine della fiera:
- si accetterà la discriminazione contro di noi? L’on. Esposito (sinistra DS) ha addirittura proposto di darci un posto in listino, in cambio della nostra non presentazione.
- Come si pensa di difendere alcuni principi e alcune pratiche (ambiente, lavoro, democrazia sindacale, temi sociali, migrazione, diritti…) in una alleanza politica che parte da queste basi? E la laicità è ancora un valore?

Sono questioni che non riguardano solamente noi e le vicende dei nostri partiti. Ognuno/a dovrebbe tornare a scandalizzarsi e a pensare, organizzarsi, agire di conseguenza.

SALUZZO: RACCOLTA FIRME

FEDERAZIONE DELLA SINISTRA
COMUNICATO STAMPA
SALUZZO/ La Federazione della Sinistra raccoglie firme per la petizione popolare "Primo: il lavoro"

PER CHIEDERE IL BLOCCO DEI LICENZIAMENTI. La Federazione della Sinistra sarà presente a Saluzzo in corso Italia nella giornata di sabato 2 gennaio 2010 dalle 10 per raccogliere firme a sostegno di una petizione popolare da presentare al Consiglio Regionale per la tutela dei lavoratori. Tale petizione si incentra sul blocco dei licenziamenti, sullo stanziamento di ammortizzatori sociali, sull'abolizione della precarietà, sul contrasto alla delocalizzazione, sul reddito sociale e sulla continuità produttiva per piccole e medie imprese.

martedì 22 dicembre 2009

OERLIKON GRAZIANO


DALMASSO (PRC): ODG SU OERLIKON GRAZIANO,
QUALI PROVEVDIMENTI L’AMMINISTRAZIONE REGIONALE PUÒ METTERE IN CAMPO?

Il consigliere regionale del Prc Sergio Dalmasso ha presentato un ordine del giorno sulla vicenda della Oerlikon Graziano e scritto una lettera agli Assessori al Industria Bairati e al Lavoro Migliasso chiedendo l’attivazione di un tavolo di crisi regionale.

“Da meno di due settimane la ditta elvetica Oerlikon Graziano ha comunicato il proprio piano per il miglioramento della competitività che prevede la chiusura dello stabilimento di Cento (Ferrara) e il forte ridimensionamento dell’occupazione in altri stabilimenti, con un numero totale di 994 esuberi.

Nella nostra regione questo significa, ad oggi: - in provincia di Torino 217 esuberi nello “stabilimento madre” di Cascine Vica, 69 nello stabilimento di Luserna S. Giovanni – in provincia di Cuneo 22 esuberi a Garessio, 64 a Cervere, 154 a Sommariva Perno

Questa scelta unilaterale ed improvvisa, mai discussa con i lavoratori e le organizzazioni sindacali, non prende neppure in considerazione la possibilità di utilizzare la Cassa integrazione straordinaria ed ordinaria.

I dipendenti che possono essere “accompagnati alla pensione” sono parte infinitesima del totale di coloro che perderebbero il posto di lavoro.

Ancora una volta una ditta con sede, in altro paese, acquisisce nella nostra area, sfruttando vantaggi ed incentivi pubblici, per poi delocalizzare senza curarsi del futuro dei lavoratori oggetto delle sue scelte.

Per questi motivi si interroga la Giunta regionale per sapere quali provvedimenti l’Amministrazione regionale intenda urgentemente assumere per scongiurare un nuovo grave ridimensionamento dell’occupazione su parte consistente del territorio regionale.


Intervento in Consiglio Regionale sulla Oelikon

DALMASSO Sergio

Grazie, Presidente. Dicevano i Consiglieri davanti a me che l'Amministratore Moretti ha consigliato a chi viaggia in questi giorni in treno di portarsi maglioni, coperte, acqua e tè caldo: sarebbe una soluzione ottima per la condizione che si è creata nei trasporti ferroviari e che mi sembra si viva un po' dappertutto.

Volevo ricordare solamente la situazione grave della ditta Graziano Oerlikon. I due Assessori competenti riceveranno oggi una nostra lettera che chiede di fare il possibile per fronteggiare questa situazione grave, che mette in discussione centinaia di posti di lavoro a partire dai prossimi mesi.

Siamo ancora volta davanti a una ditta che non è assolutamente passiva, che ha una situazione complessiva positiva, che opera a livello internazionale e che, però, riduce il personale in misura drastica, cosa che si aggiunge a una serie di situazioni drammatiche che tutti conoscono sia in Provincia di Cuneo sia in Provincia di Torino.

Chiediamo la convocazione immediata di un tavolo fra gli amministratori locali interessati, i sindacati, le RSU aziendali e naturalmente la proprietà che, pur essendo straniera, non può assolutamente infischiarsene di centinaia di posti di lavoro che saltano nel giro di breve tempo.

Tutto ciò si lega anche alla situazione di delocalizzazione, che sapete il nostro Gruppo ha sottolineato in più occasioni e sulla quale si potrebbe ancora giungere a un provvedimento legislativo nel mese e mezzo rimanente di attività consiliare.

lunedì 21 dicembre 2009

ACQUA PUBBLICA

Comune di Valdieri dichiara l'acqua diritto indivisibile
(da Targato CN)

Valdieri segue l’esempio di altri Comuni italiani ed esteri e risponde al decreto legge 135, che prevede l’ingresso di soci privati nelle società di gestione del ciclo idrico, approvando una delibera con cui l’acqua è dichiarata bene pubblico inalienabile. Il documento è stato ratificato nell’ultima seduta del Consiglio comunale e prevede un’integrazione allo Statuto Comunale con cui si “riconosce il diritto all’acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell’acqua come bene comune pubblico e che la gestione del servizio idrico è un servizio pubblico locale, privo di rilevanza economica, che deve garantire a tutti i cittadini l’accesso all’acqua”.



Nella foto il Sindaco di Valdieri Emanuel Parracone

sabato 19 dicembre 2009

NON CI FERMANO NE LA NEVE NE LA CRISI!

Grande successo dell'iniziativa "ARANCIA METALMECCANICA" del Gruppo di Acquisto Popolare di Cuneo in collaborazione con il circolo PRC "Rosa Luxemburg". Questa è una campagna nazionale a sostegno dei lavoratori colpiti dalla crisi attraverso la vendita di retine da 3 kg di buone, biologiche e antimafiose arance di Sicilia, pagate il giusto ai produttori (si pensi che di solito 1Kg di arance viene pagato al contadino 15 cent contro i 60 cent pagati dal GAP!!!) e il "di più" devoluto alle lotte degli operai delle fabbriche Trafilati Martin di Monasterolo di Savigliano e la Graziano Trasmissioni di Sommariva Perno. E grazie a questa raccolta fondi abbiamo potuto far conoscere alla cittadinanza le situazioni di grave crisi economica e sociale presenti nella nostra provincia, ignorate dal silenzio generale. Inoltre in contemporanea sono stati distribuiti, come ormai succede settimanalmente da piu di 6 mesi, quasi 100 Kg di pane comune, nonostante le difficoltà metereologiche di questi giorni. Inaspettato il successo, sostenuto dalla grande solidarietà dei cittadini cuneesi, premiando così il nostro lavoro e incoraggiandoci per il futuro. Infine preme ringraziare il compagno madrileno che, in cerca di un'alternativa "popular" a Cuneo, si è fermato al banchetto per raccontarci la sua esperienza spagnola scoprendo, con nostro sommo piacere, che anche sulla sierra madrilena esiste un'esperienza di gruppo di acquisto solidale, il GAP è INTERNAZIONALE!

mercoledì 16 dicembre 2009

APPUNTAMENTO IN EVIDENZA

FEDERAZIONE DELLA SINISTRA

AL VIA UNA CAMPAGNA REFERENDARIA SU LEGGE 30, NUCLEARE, ACQUA.

Sarà una grande campagna referendaria su alcuni elementi-chiave (battaglia per la pubblicizzazione dell'acqua, richiesta di abrogazione della legge 30, no al nucleare) a dare il via, da gennaio, alle battaglie sociali della neonata Federazione della Sinistra, patto federativo che ad oggi comprende Prc-Se, Pdci, Socialismo 2000 e Lavoro e solidarietà ma che vuole aprirsi il più possibile a tutte le istanze sociali, sindacali e associative che oggi compongono l'area della sinistra alternativa del nostro Paese.

Lotta alla precarietà, dunque, attraverso la richiesta di abolizione della legge 30 e delle leggi ad essa collegata per restituire un futuro di lavoro stabile e sicuro alle nuove generazioni, lotta al programma di re-introduzione delle centrali nucleari che vuole impiantare in diverse regioni italiane il governo Berlusconi e lotta per la difesa dell'acqua ma anche della sanità e del welfare pubblico contro i tentativi di imporre una loro gestione privatistica. Questi i punti-chiave della campagna politica e sociale della Federazione della Sinistra che, a partire da gennaio, raccoglierà le firme su questi tre fronti per dei referendum popolari.

La Federazione della Sinistra lancia anche un appello a tutte le forze politiche e sociali presenti nel nostro Paese per unire le forze, in vista delle prossime elezioni Regionali, e per ricostruire, tramite un processo aggregativo, una sinistra d'alternativa unitaria sulla quale possano convergere i voti e le aspettative di tutta la sinistra diffusa italiana.

Per discutere di questi temi è convocata una assemblea
MARTEDI' 22 DICEMBRE ALLA ORE 21
presso
LA SEDE DI RIFONDAZIONE COMUNISTA DI CUNEO
via Saluzzo 28
seguirà rinfresco

MANGIARE CROSTACEI E' UN ABOMINIO, LO DICE LA BIBBIA

Tempo fa un NOTO RELIGIOSO, dalle onde radio di Radio Maria, ha risposto ad un ascoltatore che l'OMOSESSUALITA' E' UN ABOMINIO, perchè a dirlo è la BIBBIA (Levetico, 18,22).
Un ABOMINIO CHE NON PUO' ESSERE TOLLERATO IN NESSUN CASO.
10 giorni fa quello stesso ascoltatore ha scritto questa lettera al NOTO RELIGIOSO...




Lettera del 16 maggio 2009
Caro sacerdote, le scrivo per ringraziarla del suo lavoro educativo sulle leggi del Signore.
Ho imparato davvero molto dal suo programma, e ho cercato di condividere tale conoscenza con più persone possibile.
Adesso, quando qualcuno tenta di difendere lo stile di vita omosessuale, gli ricordo semplicemente che nel Levitico 18:22 si afferma che ciò è un abominio.
Fine della discussione.
Però, avrei bisogno di alcun consigli da lei, a riguardo di altre leggi specifiche e come applicarle.-

Vorrei vendere mia figlia come schiava, come prevede Esodo 21:7. Quale pensa sarebbe un buon prezzo di vendita?-
Quando do fuoco ad un toro sull’altare sacrificale, so dalle scritture che ciò produce un piacevole profumo per il Signore (Levitico 1.9). Il problema è con i miei vicini. Quei blasfemi sostengono che l’ odore non è piacevole per loro. Devo forse percuoterli?-
So che posso avere contatti con una donna quando non ha le mestruazioni (Levitico 15:19-24). Il problema è: come faccio a chiederle se ce le ha oppure no? Molte donne s’offendono.
- Levitico 25:44 afferma che potrei possedere degli schiavi, sia maschi che femmine, a patto che essi siano acquistati in nazioni straniere. Un mio amico afferma che questo si può fare con i filippini, ma non con i francesi. Può farmi capire meglio? Perché non posso possedere schiavi francesi?-
Un mio vicino insiste per lavorare di sabato. Esodo 35:2 dice chiaramente che dovrebbe essere messo a morte. Sono moralmente obbligato ad ucciderlo personalmente?
- Un mio amico ha la sensazione che anche se mangiare crostacei è un abominio (Levitico 11:10), lo è meno dell’omosessualità. Non sono d’accordo. Può illuminarci sulla questione?
- Levitico 21:20 afferma che non posso avvicinarmi all’ altare di Dio se ho difetti di vista. Devo effettivamente ammettere che uso occhiali per leggere … La mia vista deve per forza essere 10 decimi o c’è qualche scappatoia alla questione?
- Molti dei miei amici maschi usano rasarsi i capelli, compresi quelli vicino alle tempie, anche se questo è espressamente vietato dalla Bibbia (Levitico 19:27). In che modo devono esser messi a morte?
- In Levitico 11:6-8 viene detto che toccare la pelle di maiale morto rende impuri. Per giocare a pallone debbo quindi indossare dei guanti?
- Mio zio possiede una fattoria. E’ andato contro Levitico 19:19, poiché ha piantato due diversi tipi di ortaggi nello stesso campo; anche sua moglie ha violato lo stesso passo, perché usa indossare vesti di due tipi diversi di tessuto (cotone/acrilico). Non solo: mio zio bestemmia a tutto andare. È proprio necessario che mi prenda la briga di radunare tutti gli abitanti della città per lapidarli come prescrivono le scritture? Non potrei, più semplicemente, dargli fuoco mentre dormono, come simpaticamente consiglia Levitico 20:14 per le persone che giacciono con consanguinei?

So che Lei ha studiato approfonditamente questi argomenti, per cui sono sicuro che potrà rispondermi a queste semplici domande.
Nell’occasione, la ringrazio ancora per ricordare a tutti noi che i comandamenti sono eterni e immutabili.
Sempre suo ammiratore devoto.”

SERGIO DALMASSO


Sull'ordine dei lavori intervento in Consiglio Regionale del 1/12/2009

DALMASSO Sergio, Consigliere Regionale di Rifondazione Comunista

Ho iniziato a svolgere attività politica nel 1967 e continuo ad avere la convinzione che le coalizioni politiche, le elezioni politiche - sono fortemente proporzionalista anche per questo - dovrebbero basarsi su punti, su temi e programmi.

C'è una crisi terrificante, che pesa sulla nostra regione, la disoccupazione e la povertà si sono moltiplicate, e la ricaduta sociale è a destra. Il voto espresso in Svizzera sulla "questione minareti", quindi sulla libertà di fede alla quale credo in modo profondo, è un'indicazione netta di questa tendenza.

Viviamo una forte crisi ambientale. Anche Michael Jackson, nel suo ultimo concerto diceva "Abbiamo ancora quattro anni" (non so perché quattro...). Abbiamo di fronte un nodo profondissimo; occorre invertire radicalmente le scelte e "piantarla" di fare conferenze come quelle tenute anche recentemente, in cui si ripete all'infinito che c'è la crisi ambientale ma non si cambia un accidente.

E le ricadute di questa crisi sono anche a livello regionale. Continuano il depauperamento e il massacro del territorio. In Italia, per essere chiari, un territorio pari alla Lombardia è stato cementificato in 15 anni, da Giunte di destra e- purtroppo- di centrosinistra.

C'è una serie di dati, di questioni e di problemi su cui i programmi politici dovrebbero essere chiari e netti! I partiti si dovrebbero presentare per quello che sono, dovrebbero dire che diavolo vogliono e chiedere il voto in base a programmi, idea di società, costume interno, progetti. Se poi nessuno ci vota, come è accaduto negli ultimi anni, si prenderà atto che siamo stati sconfitti.

Stiamo assistendo ad un balletto che dura da vari mesi. I cittadini piemontesi che voteranno il 28 marzo - Maroni voleva farci votare il 14 marzo, tra un po' si voterà la sera di Capodanno, anticipando sempre - non sanno ancora quali saranno i candidati per cui dovranno votare tra pochi mesi, visto il sistema ormai profondamente personalizzato.

Non sanno quali saranno gli schieramenti; alcuni partiti non sanno da che parte staranno: l'UDC tratta con il centrosinistra, poi va in via San Francesco d'Assisi n. 35, sale al secondo piano (noi siamo al quarto) e tratta anche lì con la destra.

L'UDC ha detto a chiare lettere che non è d'accordo sul candidato Roberto Cota perché della Lega Nord, quindi troppo estremista, e che non interpreta, probabilmente, certi valori cattolici. Poi ha detto che non vuole Bresso per le sue dichiarazioni sulla cultura cattolica e sulla laicità. Per mesi ha sostenuto di non potersi accordare con Bresso perché troppo laica e contraria all’elettorato cattolico.

Ieri, al contrario, l’on. Casini ha sostenuto che va bene anche la Presidente Bresso. Non ero in prima fila come il Consigliere Leo (che ho visto in tv ieri sera: lo vedo sempre in prima fila), ma ho sentito il Sottosegretario Fazio - cui avete baciato l’ anello qualche giorno fa - sostenere che la sanità deve essere maggiormente privatizzata. Casini ha sostenuto che occorre il nucleare, ma ricordo che, in una dichiarazione di alcuni anni fa, la Presidente Bresso dire: l’opposizione al nucleare è la mia storia”. Abbiamo partecipato - lei era importante, io no - a tante manifestazioni in cui si diceva che l'uso dell'energia nucleare fosse sbagliato, e che il futuro fosse nelle energie dolci e elternative. Penso alle marce Trino- Casale e mille altre di questo tipo.

Sulla questione trasporti, l’UDC ha posto una serie di vincoli molto netti.

Quando i Partiti contano, sono profondamente vezzeggiati. Ho sempre fatto parte di forze abbastanza piccole, ma quando Rifondazione era una forza media, più di una volta mi sono sentito dire. "voi siete importanti e significativi, il vostro contributo è fondamentale, non sono d’accordo su tutto con voi, la vostra partecipazione è un arricchimento…

Nel momento in cui si perde, quando non si conta più, si viene scaricati elegantemente.

L'Assessore Taricco, unico rappresentante della Giunta in aula, ricorda quanto accaduto alle elezioni provinciali di Cuneo pochi mesi fa. Allora il problema non furono programmi contenuti…, ma il nostro nome e il nostro simbolo.

Ho fatto male, nei sei mesi in cui mi sono autosospeso dalla maggioranza, a partecipare sempre ai Consigli e alle Commissioni. Ho fatto male: avrei potuto comportarmi in altro modo.

Quando non si conta, si viene scaricati: "Questa è la politica, baby", come diceva Humphrey Bogart.

Essendo nato in altri anni, ho sempre avuto un'idea diversa della politica, intesa come impegno quotidiano, come forte partecipazione, come intreccio della democrazia di base con le forme istituzionali. Mi sembra che siamo davanti a comportamenti, forme e scelte completamente differenti.

Quanto accadrà nelle prossime settimane rischia di darcene triste conferma.

martedì 15 dicembre 2009

LA FEDERAZIONE DELLA SINISTRA



NASCE LA FEDERAZIONE DELLA SINISTRA




GUARDA I VIDEO:


Intervento integrale di Paolo Ferrero

Intervento di Paolo Ferrero (finale)


Bella ciao





La Federazione della sinistra, non una sommatoria ma una moltiplicazione


E' il tempo di aprire nuove strade a sinistra e di imboccare decisamente la strada dell'unità, abbandonando senza indugio quella che per venti anni è stata densa di rotture, scissioni, diaspore, ritiri. Il progetto per la Federazione della Sinistra non si affida a nessun «nuovismo», ma vuole rinnovarsi innanzitutto nelle pratiche politiche. Si fonda sulla partecipazione e sul principio «una testa un voto», punta a ritrovare la corrispondenza tra parola ed azione.
Rifondazione Comunista - insieme ad altre forze e partiti - promuove un progetto ambizioso, sì, ma possibile, anzi necessario: una federazione tra partiti diversi e soggetti sociali per costruire un polo politico per l'alternativa di società; un polo politico capace di lottare fin da subito per un presente più giusto, per realizzare un futuro migliore.

Questo progetto, per vivere, vuole svilupparsi oltre i soggetti promotori e attraverso la partecipazione vivificante dei soggetti sociali che stanno pagando con durezza mai vista prima i costi della crisi; perché sono proprio le lavoratrici e i lavoratori, le generazioni di precari – dai «tempi determinati» ai forzati delle partite Iva individuali - a non avere una rappresentanza politica credibile, un riferimento, perché si è rotto il nesso tra sociale e politico.
Perciò facciamo appello alle lavoratrici e lavoratori, associazioni, partiti, reti, gruppi e collettivi; a tutti coloro che hanno a cuore la democrazia e la difesa della Costituzione; a tutti quelli che ritengono che l'acqua, l'aria, l'ambiente siano beni comuni non riducibili a merce; a tutti coloro che pensano «che così non si può andare avanti». Vi invitiamo a diventare protagonisti di questo progetto, a costruire uno spazio pubblico concorrendo, con noi, alla ricomposizione sociale e politica, facendo della partecipazione di ognuno e di ognuna il «mattone» necessario per la costruzione del progetto stesso. Un'iniziativa politica, insomma, capace di «mettere in comune» saperi ed esperienze, vero antidoto alla frammentazione e allo sgretolamento. Per questa via il cambiamento diventa non solo un'aspirazione, ma una necessità vitale.
Il 5 dicembre «si parte» per la Federazione della sinistra. Un processo che si invererà nel territorio, nell'incontro con tanti e tante individui e collettivi. Con questa ambizione lanciamo un appello alla partecipazione fin dalla prima assemblea nazionale, ma anche nelle iniziative sui territori.
Il 5 dicembre può essere davvero una data importante, una di quelle da segnare sul calendario: alle 10 si parte per la Federazione della Sinistra, alle 14 parte, convocata dal movimento, il «No Berlusconi day». Può essere il primo giorno di un futuro migliore!



Bozza dello statuto provvisorio della Federazione
Bozza del manifesto politico della Federazione

PANERO (PRC): SOLIDARIETA' AI LAVORATORI DELLA GRAZIANO TRASMISSIONI CHE DA
IERI BLOOCCANO I CANCELLI DELLA FABBRICA DI SOMMARIVA PERNO (CUNEO)

Ieri mattina sono stato di fronte ai cancelli della Graziano trasmissioni di
Sommariva Perno insieme al Compagno Nicola Mattei ed a Adriano Nonotto, RSU
della AGC di Cuneo, dove i lavoratori hanno inziato un presidio permanente
di fronte ai cancelli dopo la notizia giunta improvvisa ed inaspettata di
154 esuberi (64 a Cervere, 22 a Garessio).
Dal 26 ottobre la Graziano, acquisita dalla multinazionale Oerlikon, è
soggetta a cassaintergrazione straordinaria con rotazioni ogni due settimane
di crica un centinaio di lavoratori dopo un anno di "ordinaria".
La storia è sempre la stessa: una multinazionale (e che multinazinale, visto
che la Orlekin che ha sede in svizzera produce tra l'altro armamenti!)
acquisisce nella nostra provincia per poi chiudere e delocalizzare, i
lavoratori temono che i macchinari vengano spostati e trasferiti all'estero.
Da due anni e mezzo giace in Regione Piemonte una proposta di legge del
Gruppo Regionale del PRC proprio per disincentivare queste delocalizzazioni
selvagge, che prevede una restituzione da parte di chi delocalizza degli
incentivi avuti negli anni dal pubblico.
Rifondazione Comunista è impegnata in questi giorni in una campagna di
sostegno tramite la raccolta di firme proprio di questa proposta di legge.
Ai lavoratori ed alle lavoratrici della Graziano trasmissioni tutta la
nostra solidarietà: come in altri casi ci siamo messi a disposizione per
poter creare un presdio fisso nel caso in cui l'incontro del 19 dicembre per
tentare di risolvere questa situazione andasse male.

lunedì 14 dicembre 2009

LETTERA DI PAOLO FERRERO




Cara compagna, caro compagno,

il nostro Partito arriva da un periodo molto travagliato: sconfitte elettorali, scissioni, e da un oscuramento dell’informazione che ci ha quasi fatto sparire dai mass media.
In quest’ultimo anno abbiamo lavorato a ricostruire il partito. Per la prima volta dopo tanti anni siamo riusciti a darci una gestione interna unitaria, in cui tutte le le aree del partito collaborano, mentre parallelamente stiamo ricostruendo l’intervento politico esterno.
Lo abbiamo fatto in questi mesi ricostruendo il lavoro sociale del partito: a fianco delle lavoratrici e dei lavoratori nelle lotte per la difesa del posto di lavoro, nel movimento dei precari, nelle battaglie ambientali e per l’acqua pubblica, con l’impegno nel terremoto e con la raccolta di firme per il referendum contro il lodo Alfano. Lo abbiamo fatto costruendo dal basso il partito sociale, nelle mille forme di aggregazione e di solidarietà vertenziale a cui abbiamo dato vita sui territori.

Lo facciamo oggi con l’impegno concreto nella costruzione della Federazione della Sinistra, un processo unitario che partirà ufficialmente il 5 dicembre a Roma. Vogliamo mettere fine a troppi anni in cui i comunisti e la sinistra di alternativa si sono continuamente divisi, facendoci perdere ogni credibilità. Vogliamo ripartire unendo le forze, per ridare credibilità alla costruzione di un polo politico di alternativa, dove far vivere il progetto della rifondazione comunista. Una proposta unitaria che chiudendo la stagione delle continue divisioni, ridia una speranza alla nostra gente.
Per fare tutto questo abbiamo bisogno di voi. Abbiamo bisogno di rivitalizzare Rifondazione Comunista e di renderla più forte. Non si tratta di un fatto testimoniale. La crisi capitalistica ha riaperto i giochi e oggi concretamente ci troviamo di fronte al rischio di una svolta a destra, di cui il berlusconismo è l’espressione peggiore, fatta di ingiustizie e di guerra tra poveri: una vera e propria crisi di civiltà in cui tutti guardano al futuro con paura, in cui i giovani sono immersi in una precarietà senza confini che toglie ogni speranza. Noi lavoriamo per una uscita da sinistra dalla crisi, basata su maggior giustizia sociale, sull’allargamento della democrazia e su una riconversione sociale ed ambientale dell’economia. Per costruire l’alternativa abbiamo bisogno di più lotte ma anche di un Partito della Rifondazione Comunista e di una Federazione della Sinistra più forte.
Per questo ti scrivo. Non è oggi il tempo di stare a guardare, è il tempo di dare una mano per ricostruire una sinistra degna di questo nome e una presenza dei comunisti forte e autorevole. Per questo ti propongo di iscriverti o re-iscriverti a Rifondazione; per ricostruire quel partito che ci ha fatto sperare e disperare ma di cui c’è, oggi più che mai, bisogno.

Un caro saluto,

Paolo Ferrero
Segretario nazionale PRC-Se

mercoledì 9 dicembre 2009

FABBRICA OCCUPATA


TRAFILATI MARTIN S.p.a. di Monasterolo (Cuneo)

da 15 giorni occupata dagli operai






Questa mattina una delegazione di Rifondazione Comunista di Cuneo comprendente il segretario provinciale Fabio Panero, Nicola Mattei segretario di Cuneo città e due lavoratori della lotta alla AGC di Cuneo, Massimo Elia ed Adriano Ninotto hanno fatto visita ai lavoratori della TRAFILATI MARTIN S.p.a. di Monasterolo di Savigliano (Cuneo) da 15 giorni occupata dagli operai.
La fabbrica metalmeccanica produceva sospensioni per auto: dal 25 novembre ai 24 operai ed ai 4 impiegati è stata comunicata la cessazione dell'attività, senza nessun tipo di preavviso. Il giorno dopo i lavoratori hanno deciso la clamorosa forma di protesta.
La casa madre è a Cologne (Brescia): per ora tutto tace, mentre i lavoratori sono senza stipendio e senza ammortizzatori sociali, l'occupazione dello stabilimento viene attuata con una notevole presenza permanente di lavoratori, il morale è alto anche se tutti sono consci che la lotta sarà molto lunga.
"Sarà un'occupazione trentennale- dice con il sorriso sulle labbra Beppe Leuzzi, RSU FIOM-CGIL- la prossima mossa sarà quella di creare un secondo fronte di lotta a Brescia, presso la casa madre. Stiamo cercando un camper, una caravan, qualcosa da dormirci dentro per andare laggiù: per difendere il diritto al lavoro non ho vergona di nulla!".
Si respira una strana atmosfera all'interno di questa fabbrica occupata: qualcosa di veramente inedito in una provincia come quella di Cuneo, si discute di politica, della inesistenza della opposizione parlamentare in Italia, delle ultime mosse del governo Berlusconi.
Tutto è ordinato su turni di presenza, tra uno sventolare di bandiere rosse dela FIOM campeggia un ritratto del CHE GUEVARA appeso fuori sul muro della fabbrica, la mattinata vola tra un caffè ed uno scambio di idee sul come "alzare il livello" della lotta, anche i due operai AGC Elia e Ninotto si scaldano a contatto con la "grinta" di questi lavoratori.
Telefono al segretario del PRC Paolo Ferrero per tentare una sortita anche qui come si fece all'AGC di Cuneo, informo il nostro Consigliere Regionale Sergio Dalmasso, telefonicamente ipotizziamo un altro sopralluogo.
La mattinata vola tra caffè e discussioni: lasciamo questa fabbrica con il morale alto, consci di aver incontrato un gruppo di lavoratori compatti e disposti a lottare fino in fondo. Chiediamo attenzione ai media, questi sono temi fondamentali di cui occuparsi.

ROMA 5 DICEMBRE

Settecento km in treno «per vedere di persona che l'opposizione c'è»
(di Maurizio Pagliassotti )
Da Porta Nuova a Tiburtina sui due vagoni notturni organizzati dal Prc Piemonte

Il treno-ghiacciaia parte dalla stazione di Porta Nuova di Torino alla volta di Roma con venti minuti di ritardo. E' circa mezzanotte e proprio un gran caldo non fa.
La Federazione piemontese del Prc ha organizzato due carrozze in cui si assiepano circa trecento persone. Un'ora prima, intorno all'assembramento di militanti antiberlusconiani di ogni specie, è tutto un brulicare di operai che riordinano e puliscono: tra poche ore arriva il presidente del Consiglio per l'inaugurazione della tratta ad alta velocità Torino Milano. Ci saranno anche molti Notav, poco propensi a festeggiare. Ma questa è un'altra storia. Tra gli scompartimenti che corrono verso sud, salami, formaggi, mazzi da briscola e barbere dal tasso tanninico letale si intrecciano con piercing penzolanti da ogni parte della faccia, dreadlocks, kefiah e birra. I bei tempi che furono seduti di fianco ad una sorprendente quantità di esponenti dei bei tempi che verranno. Pronti via: allegria e idraulica voglia di sfogare rabbia e sconforto sono i sentimenti che girano di bocca in bocca. Michele, che di cognome fa Vendola «ma non sono parente», scende a Roma con la sua fidanzata perché «quando troppo è troppo». Cosa è troppo? «Ma tutto! Le leggi fatte su misura, il nucleare, il Grande Fratello. E poi ho bisogno di vivere in un ambiente che riconosco come mio. Nella mia fabbrica la cultura berlusconiana, le tette e i culi, trionfano tra i miei colleghi... Sono un operaio e certi argomenti ormai non li tocco nemmeno più. Così ho deciso di venire qua perché ho necessità di vedere con i miei occhi che esiste un'opposizione». Michele cerca la prova materiale dell'opposizione, e gentilmente il gruppo organizzato da Fabio Panero del Prc di Cuneo fornisce l'oggetto della ricerca. Sono in trenta e fanno un casino allucinante. Il gruppo cunese racconta molte cose: il più vecchio non arriva a trentacinque anni, tutta gente recuperata negli ultimi tempi, allegri. Dice Panero: «Paga la scelta della politica fatta rompendo i coglioni ovunque: nei consigli comunali, nelle fabbriche, sulla privatizzazione dell'acqua e tutto il resto. Il cunese è un territorio dominato dalla Lega ma noi siamo in piena controtendenza. Sempre piccoli, ma in crescita in una zona ostile». I trenta di Cuneo non esitano a ricordare ai viaggiatori presenti in ogni stazione con megafono alla mano che il comunismo e la libertà trionferanno. E anche viva Marx, viva Lenin, via Mao Tze Tung!
Alle tre del mattino dalle bocche dei passeggeri escono nubi di vapore. I corridoi sono assiepati di gente che dorme per terra. Evidentemente chi era stato respinto dall'organizzazione a causa del tutto esaurito non ha voluto rinunciare alla manifestazione e si è imbucato ugualmente. I controllori, forse per via della ghiacciaia, si tengono a distanza di sicurezza, quindi i portoghesi la scampano. Anche Morgana è imbacuccata. Lei e il suo fidanzato però muovono alla volta di Roma più per assistere alla nascita della nuova federazione della sinistra che per la manifestazione. Dice Morgana, studentessa di restauro: «Berlusconi non cadrà di sicuro, anzi, magari trova pure la maniera per guadagnarci. Io infatti sono più interessata alla federazione della sinistra nascente. E' indispensabile in questo momento accorpare tutte le forze della sinistra. E' l'unico passo che si può fare».
Silvia Icarà del Prc di Torino è soddisfatta del risultato: «Trecento persone portate a Roma, molte delle quali non organiche al partito. Uno sforzo notevole, anche economico: il costo del biglietto, 30 euro a persona, copre solo la metà di quanto richiesto dalle Ferrovie. La differenza è data da Rifondazione Piemonte. In un momento difficoltoso come questo penso che abbiamo ottenuto un risultato politico molto buono».
Daniela, infermiera, e Augusta, pensionata, sono due amiche che arrivano dal lontanissimo biellese: «A Roma per rialzare la testa, per riprendere il cammino, perché ci crediamo. A Roma per dimostare anche agli esitanti della sinistra moderata che ci si deve unire per far cadere Berlusconi. Cosa che però, ahinoi, ancora una volta e chissà per quali ragioni, non avviene».
La ghiacciaia arriva a Roma Tiburtina in orario. Finalmente si può scendere, finalmente un fiume di bandiere rosse in cammino verso il teatro Brancaccio scalda i cuori.

venerdì 4 dicembre 2009

BOSSI PINOCCHIO


BOSSI PINOCCHIO

… Berlusconi, uomo di cosa nostra, non poteva che essere di pasta profondamente antidemocratica. (…) Il Polo per le origini mafiose della ricchezza di Berlusconi gravita su Palermo (…) Berlusconi, che è il capo di Forza Italia, un partito creato da Dell’Utri inquisito per mafia , con i suoi mezzi senza limiti tiene in vita tutti i partiti del Polo...”

Si direbbero le solite affermazioni delle toghe rosse, invece no! Parole del padanico senatur leghista Bossi espresse al congresso federale straordinario della Lega Nord tenutosi a Brescia il 24/25 Ottobre 1998.

Certo, specialmente nel Paese di Arlecchino (servo di due padroni) non c’è nulla di male a cambiare idea, ma talvolta si esagera.

Si esagera quando si sostiene la necessita della sicurezza e poi si tagliano i fondi alle forze di polizia e magistratura e s’inventano leggi salva delinquenti, e si vorrebbero sostituire poliziotti e carabinieri con normali (?) cittadini inquadrati nelle cosiddette ronde.

Progetto, quest’ultimo, dimostratosi fin’oggi, un totale fallimento per mancanza d’adesioni.

Si esagera quando si sostiene la necessita di maggiore autonomia e poi si tagliano i fondi ai comuni con l’abolizione dell’ICI e alle regioni con l’ipotizzata abolizione dell’IRAP, cosa questa che farebbe perdere alle regioni, circa il 40 % della copertura finanziaria alla spesa sanitaria.

Non si può far saltare il governo. Non si muore per una legge, si muore se salta il governo”, ancora parole del senatur, questa volta di pochi giorni fa, espresse a sostegno della privatizzazione dell’acqua nei confronti delle perplessità espresse da molti esponenti leghisti.

Con il decreto legge “Ronchi” l’acqua potabile sarà data in gestione a poche potentissime multinazionali e meno di nulla potranno fare nei loro confronti autonomie locali, i piccoli comuni montani che si vedranno estromessi dalla gestione di una delle loro poche ricchezze.

Chissà se sarà ancora il cadreghino la causa che gli ha fatto cambiare idea in merito al ritiro dei nostri militari dall’Afghanistan. Diceva a Settembre, dopo l’uccisione di un soldato ed il ferimento di altri 3: “… la missione costa tantissimo, inizia fare troppi morti (…) tutti a casa per Natale …”, si accontenterà, a Ottobre; del rientro di 500 promesso da La Russa dopo la strage di 6 paracadutisti a Kabul, e non dice più niente, fin’oggi, in merito all’aumento di militari italiani promesso dal Cavaliere al novello Nobel per la pace mister Obama.

Prima o dopo, il Bossi pinocchio dovrà rispondere alla sua gente. Dovrà spiegare, tra le tante cose, dov’è finito il decantato federalismo fiscale e perché il governo da lui sostenuto non ha difeso gli operai, gli artigiani e le piccole imprese dalle grinfie dei potentati economici, dalle banche, dagli amici di Berlusconi.

Roma ladrona? L'aria romana sembra piacere ai padanici ministri, sottosegretari ed onorevoli vari, o meglio i lauti stipendi elargiti da "Roma ladrona" ora vanno molto bene.


Franco Dutto

giovedì 3 dicembre 2009

Adelchi, lettera ai giornali


Egregio direttore,

la informiamo con la presente di un'importante iniziativa che si è svolta dal 19 al 21 di novembre in provincia di Lecce e precisamente a Tricase presso la sede del calzaturificio Adelchi, una delle tante realtà nazionali di crisi occupazionale a seguito della chiusura dello stabilimento.

In tale occasione siamo stati invitati dalla locale Federazione di Rifondazione Comunista a partecipare ad una tre giorni di confronto con i lavoratori dell'azienda. La realtà in cui ci siamo trovati in questa occasione è stata sorprendente per il suo carattere di difficoltà, non solo per problemi come le delocalizzazioni (purtroppo analoghi in tutta Italia), ma aggravata da situazioni clientelari che opprimono qualsiasi soluzione possibile e percorribile per la ripresa produttiva con la partecipazione attiva di istituzioni, proprietà e rappresentanze sindacali, le quali mostrano la più totale indifferenza nei confronti di chi, pur con molta dedizione, vorrebbe riprendere la produttività aziendale che vanta diverse e numerose commesse ancora in essere.

Nella tre giorni di Lecce si è sviluppata l'idea comune della necessità di coinvolgere le realtà locali con la partecipazione attiva e protagonista dei lavoratori stessi, i quali sono costretti da situazioni contingenti a svolgere un ruolo che non gli è proprio e cioè quello di manifestare, creare attivismo in modo propositivo affinché ci si accorga di loro. Inoltre è emersa l'esigenza di collegare queste realtà (che singolarmente non ricevono la visibilità dovuta spesso anche a causa dello scarso interesse dei mass media) fra loro e rendere partecipi le varie manifestazioni di protesta con l'obiettivo di unificare le forze al fine di assumere le lotte in un'unica lotta che parla, si confronta, si muove e si sviluppa con un carattere più ampio.

Questo è l'impegno che ci siamo assunti ed intendiamo seguire affinché realtà come l'Adelchi non siano più isolate ma parte di una evidenza emergente che costringa il sistema alle proprie responsabilità.

Cogliamo anche l'occasione per ringraziare per l'ospitalità e la possibilità di confronto che i lavoratori dell'Adelchi ci hanno offerto.


Elia Massimo - Operaio AGC Automotive Cuneo
Ninotto Adriano - Operaio AGC Automotive Cuneo
Mattei Nicola - Segretario Circolo PRC “Rosa Luxemburg” Cuneo


Alcune foto degli incontri a Tricase (LE):


lunedì 30 novembre 2009

Ordine del Giorno contro la vendita dei beni confiscati alle mafie


Ordine del Giorno contro la vendita dei beni confiscati alle mafie



Il Consiglio Comunale di Cuneo

Ricordato che

Tredici anni fa, oltre un milione di cittadini firmarono la petizione che chiedeva al Parlamento di approvare la legge per l'uso sociale dei beni confiscati alle mafie. Un appello raccolto da tutte le forze politiche, che votarono all'unanimità le legge 109/96. Si coronava, così, il sogno di chi, a cominciare da Pio La Torre, aveva pagato con la propria vita l'impegno per sottrarre ai clan le ricchezze accumulate illegalmente.

Preso atto che

Il 13 novembre, nell’ambito del maxi emendamento presentato dal governo alla Legge Finanziaria, l’Aula del Senato ha approvato a maggioranza il provvedimento che introduce la possibilità di vendere i beni confiscati alla criminalità mafiosa

Il nuovo provvedimento stabilisce che se trascorsi i 90 giorni che devono intercorrere tra la data della confisca e quella dell’assegnazione – previsti dalla legge 575/65 – i beni non sono stati assegnati, essi possono essere venduti.

La competenza viene affidata al dirigente del competente ufficio del territorio dell'Agenzia del demanio che dovrà espletare il procedimento di vendita entro sei mesi. In questo modo la competenza in materia di beni confiscati passa dal Ministero dell’Interno al Ministero dell’Economia, per evidenti ragioni di natura economico-finanziaria: le risorse incamerate dalla vendita andranno a finanziare i bilanci del Ministero degli Interni e del Ministero della Giustizia.

Ritenuto che

Il provvedimento approvato dal Senato indebolisce la lotta alle mafie in quanto genera uno stravolgimento inaccettabile di quanto previsto dalla legge 646 del 1982 – Legge Rognoni – La Torre e del principio di utilizzo sociale dei beni sottratti alla criminalità organizzata previsto dalla legge 109/96.

Condanna

Questo grave atto: confiscare i beni ai mafiosi e utilizzarli per finalità di carattere sociale è fondamentale se si vuol portare avanti una seria e concreta lotta alle mafie da parte di uno Stato credibile e autorevole. Fondamentale perché si sottrae quella ricchezza illecita e quel consenso sociale che sono due pilastri portanti della forza e della prepotenza mafiosa.

L’uso sociale dei beni confiscati è uno strumento formidabile di grande valore e impatto simbolico, utile sia per costruire un tessuto sociale e istituzionale capace di riconoscere realmente i diritti dei cittadini, liberandoli dall’oppressione mafiosa, sia per porre le basi di uno sviluppo economico legale concreto, come testimonia il lavoro delle Cooperative sociali del circuito Libera – Terra.

La vendita dei beni confiscati alle cosche, così come prevista dal provvedimento approvato dal Senato, non garantisce pienamente che ad impossessarsene non saranno più i mafiosi. È notorio, infatti, come da tempo queste organizzazioni criminali, dotate di ingenti risorse finanziarie, si avvalgano di prestanome incensurati per infiltrarsi nel tessuto economico-produttivo-finanziario legale: questo non solo nel Mezzogiorno ma a livello nazionale.

Chiede

Al governo e al Parlamento di ripensarci e di ritirare l'emendamento sulla vendita dei beni confiscati.

Auspica

La costituzione di un’apposita Agenzia nazionale che si occupi in modo specifico della materia, riducendo sensibilmente i tempi che intercorrono tra la fase di sequestro, confisca, assegnazione e destinazione dei beni, favorendone il loro uso sociale,

Dispone

l’invio del presente Ordine del Giorno al referente provinciale, regionale e nazionale dell’Associazione Libera, ad Avviso Pubblico (associazione contro la delinquenza organizzata in cui si raccolgono le amministrazioni e istituzioni di tutto il paese), ai Sindaci della provincia di Cuneo, ai Consiglieri Regionali del Piemonte, ai Parlamentari eletti in provincia.

Fabio Panero, Consigliere Comunale Rifondazione Comunista

SERGIO DALMASSO AL COMITATO POLITICO NAZIONALE

COMITATO POLITICO NAZIONALE
DI RIFONDAZIONE COMUNISTA
ROMA 28-29 NOVEMBRE


INTERVENTO DI
SERGIO DALMASSO


Sono l’unico componente il CPN ad aver votato Sinistra critica al congresso del 2005. Al centro: necessità di alleanza elettorale contro le destre, timore di involuzione governista e istituzionalista, già vissuta tra il 1996 e il 1998. Ho con altri condiviso le critiche alla politica seguita sino al tracollo elettorale, ma non l’uscita di Sinistra critica, nella speranza di una profonda inversione di tendenza. Abbiamo aderito convintamente al terzo documento congressuale per la necessità di totale discontinuità e critica alle logiche seguite, di confronto tra percorsi e matrici differenti, per salvare Rifondazione e giocarla in un quadro più ampio (incontro con forze comuniste e anticapitaliste).

Il rilancio di una presenza comunista era letto come processo, rilettura dei bivi della nostra storia, confronto di culture politiche (marxismo critico, ecologismo politico, pensiero di genere, cristianesimo radicale, pacifismo e antimperialismo).

La Federazione risponde al bisogno di confronto, di unità. Segnalo che la scomparsa degli aggettivi alternativa e anticapitalista ripropone il rischio di una sinistra senza aggettivi di arcobalenista memoria. Così sparisce il termine comunista. E’ possibile oggi ricostruire la sinistra senza passare per la questione comunista? E’ finita una rendita di posizione in cui coincidevano simbolo, riferimenti sociali, contenuti. E’ in atto, però, la cancellazione totale dei riferimenti al marxismo teorico e al comunismo politico. Può rispondere a questo una sinistra generica?

Segnalo il malessere nei circoli per i tempi troppo affrettati che hanno preceduto la costruzione della Federazione, per i possibili accordi elettorali con l’UDC (desistenza?), per la “non posizione” sul congresso CGIL.

mercoledì 25 novembre 2009

IL CONSIGLIO COMUNALE DI CUNEO DICE NO ALLA PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUA


Il testo dell'Ordine del Giorno votato all'unanimità dal Consiglio Comunale di Cuneo martedì 24 novembre




Il Consiglio Comunale di Cuneo

preso atto

- dell’intervenuta conversione in legge del D.L. n. 135/2009, in particolare per quanto riguarda i contenuti dell’art. 15 “Adeguamento alla disciplina comunitaria in materia di servizi pubblici locali di rilevanza economica” che obbligano le Amministrazioni locali alla liberalizzazione e privatizzazione dei servizi pubblici, con una gara internazionale obbligatoria per la concessione ad imprese private del servizio locale di acqua, trasporti locali oppure con una società per azioni mista, con un socio privato che sia scelto con gara, che abbia almeno il 40% del capitale e la gestione operativa, il tutto entro la fine del 2011;

nel ribadire

- che nel concreto ciò significa la fine delle società a completa partecipazione pubblica che gestiscono pubblici servizi ed, in particolare, dell’A.C.D.A. S.p.a., in cui la posizione del nostro Comune è quella di socio di riferimento

esprime

il proprio disappunto per non avere il Parlamento recepito la richiesta di stralcio della norma avanzata da moltissimi enti locali, anche di differente colore politico.

Infatti la nuova disciplina generale per il servizio idrico e per altre utilities, non tenendo conto delle differenti caratteristiche ed impatto sociale degli stessi, appare non in linea con la normativa europea, che riconosce la validità dell’affidamento “in house”, nel caso di società a totale partecipazione pubblica, dettando come regola generale, nel caso di ingresso di privati nella compagine azionaria o di partecipazione all’assegnazione di soggetti totalmente privati, per il rispetto dei principi di concorrenza e di parità di trattamento tra le imprese, l’utilizzo dello strumento della gara;

invita

la Regione Piemonte a sollevare i conflitti: di attribuzione avanti la Corte Costituzionale, essendo quello dei servizi pubblici in concessione materia di esclusiva competenza locale, come si evince dall’art. 117 della Costituzione; di errato utilizzo dello strumento della decretazione d'urgenza poichè mancavano i presupposti

Sollecita

al Sindaco della città di Cuneo la formazione del tavolo tecnico di monitoraggio sulla “questione acqua”, così come previsto dal Piano Strategico Cuneo 2020 e

chiede

di inviare il presente ordine del giorno ai Sindaci della provincia di Cuneo, ai Consiglieri Regionali del Piemonte, ai Consiglieri Provinciali ed ai membri del Consiglio dell’A.T.O. affinché, ciascuno per la propria parte, seguano con attenzione lo svolgimento della vicenda, sia dal punto di vista politico che legale.

Il presente OdG dovrà essere, inoltre, trasmesso ai membri del direttivo nazionale dell'A.N.C.I., ai Parlamentari eletti in provincia, affinché si facciano latori delle esigenze del territorio seguendo la formazione dei decreti attuativi.

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