mercoledì 18 marzo 2009

VENERDI' 27 MARZO APERITIVO REGGAE A CUNEO

FALCE E MARTELLO




Dichiarazione in Consiglio regionale del Consigliere

Sergio Dalmasso

(martedì 17 marzo 2009)

Presidente, porto una questione che può sembrare personale, ma non lo è.

Nella provincia di Cuneo, Rifondazione e il Partito dei comunisti italiani, per mesi hanno chiesto ad altre formazioni democratiche e di sinistra di discutere elementi di programma (risposte degli enti locali alla crisi, beni comuni, acqua, nodi ambientali, moralità politica, infrastrutture…) in vista delle elezioni amministrative del 7 giugno.

Il Partito democratico, per bocca del suo segretario provinciale e del suo candidato (si è fatto le primarie al proprio interno), ci ha risposto, dopo mesi, rifiutando ogni possibilità di confronto sui contenuti e ponendo come pregiudiziale i nostri nomi (il termine comunista) e simbolo (falce e martello, che tradizionalmente indicano il lavoro).

Il caso vuole che il candidato del PD sia l’assessore regionale Taricco che, qui si basa su una maggioranza che comprende al proprio interno le formazione politiche con cui rifiuta di confrontarsi a livello locale.

Ricordo agli smemorati che, alle ultime regionali, i due partiti che si richiamano al movimento comunista ottennero circa il 9% dei voti, eleggendo otto consiglieri (poi scesi a sette per il passaggio di una consigliera ad altro gruppo).

Non metto il naso in contraddizioni altrui, ma penso alle mie.

Comunico che non parteciperò ad alcuna riunione, specifica o complessiva, di maggioranza, per tutto il periodo della campagna elettorale. Il farlo mi porrebbe in una situazione schizofrenica.

La Presidenza sa che ho sufficiente senso istituzionale per garantire la presenza nelle commissioni e in aula e per non ricorrere all’ostruzionismo, se non in casi gravissimi che investono la democrazia, ma ricordo che:

  • la mia unica prestigiosissima carica (la vice presidenza di una commissione consiliare), se lo richiederanno la Presidenza, o la Giunta o i gruppi di maggioranza è totalmente disponibile (ho dimostrato di conoscere l’istituto delle dimissioni)
  • mi sentirò più libero di esprimere eventuali dissensi in commissione e nel corso delle sedute consiliari


martedì 17 marzo 2009

FALCE E MARTELLO 2

LETTERA DI VINCENZO CHIEPPA CONSIGLIERE REGIONALE E SEGRETARIO REGIONALE DEL PARTITO dei COMUNISTI ITALIANI ALL'ASSESSORE REGIONALE TARICCO


Caro Assessore Taricco, le scriviamo queste poche righe per esprimerle il nostro più vivo rammarico e per darle un disinteressato consiglio.

Lei sarà il candidato del PD e di altre forze politiche alla Presidenza della Provincia di Cuneo nella prossima tornata elettorale, ma quello che ci lascia francamente stupefatti è il suo orientamento di non volere nella sua coalizione Partiti che nella simbologia riaffermino la loro natura comunista.

Infatti nelle discussioni e confronti con Lei avuti non sono emersi insanabili elementi di differenziazione programmatica, né giudizi negativi sui comunisti ( PDCI e Rifondazione) operanti nella Provincia di Cuneo, l’unica obiezione insuperabile attiene alla presentazione della falce e martello, insomma i comunisti nella sua coalizione le danno fastidio se presentano il loro simbolo e a conferma di questo, nel caso avessimo deciso di presentarci con qualunque altra simbologia, non ci sarebbero stati problemi per un nostro ingresso nella coalizione.

Ovviamente caro Taricco noi comunisti non intendiamo rinunciare ai nostri simboli per farle un piacere, ma cosa che riteniamo particolarmente meritevole di sottolineatura è che lei riveste il ruolo di Assessore Regionale all’agricoltura della Regione Piemonte anche grazie ai voti dei Consiglieri Regionali Comunisti dei quali ovviamente mai ha fatto mostra di vergognarsi.

Ora, venendo al disinteressato consiglio che le indirizziamo, se lei avesse un minimo di coerenza politica dovrebbe risolvere definitivamente questa questione e rassegnare le dimissioni da Assessore Regionale, ruolo che riveste appunto grazie anche al sostegno dei Comunisti.

La coerenza , sappiamo bene purtroppo, non sempre andare a braccetto con la pratica politica, tuttavia ci pare che lei abbia superato qualsiasi limite di decenza politica e la richiamiamo fermamente ad un comportamento coerente, a Cuneo come a Torino.


Torino, 18/3/2009 Vincenzo Chieppa

Segretario Regionale e Consigliere Regionale Comunisti italiani

giovedì 12 marzo 2009

Comunisti Uniti


Per una lista comunista alle elezioni provinciali.
Firma l'appello!




La sconfitta alle elezioni politiche che ha cancellato la presenza parlamentare delle forze di sinistra non è nata solamente dall’improvvisazione nella costruzione della Sinistra Arcobaleno, ma dal fallimento della politica condotta negli ultimi anni:
- la presenza al governo non ha dato risultati concreti e ha fatto percepire la sinistra come inutile ed inefficace
- le forze comuniste hanno subito una diaspora dolorosa e non sono riuscite nel compito di ricostruire un Partito comunista di massa che riprendesse le migliori parti della nostra storia e si aprisse alle realtà di movimento che emergevano nella società.
Abbiamo quindi:
- un governo di destra, fra i peggiori in Europa (populismo, neofascismo, razzismo, integralismo…)
- una crisi economico-sociale da cui è profondo il rischio di uscire a destra, con una guerra tra poveri e il moltiplicarsi di odi, razzismi, chiusure negli egoismi di ceto o di area geografica
- una realtà internazionale in cui, accanto a spinte positive (l’America latina) e agli interrogativi sulla presidenza di Obama, si moltiplicano le guerre, i fondamentalismi di ogni tipo, si accrescono i divari fra centro e periferia del mondo e quelli di classe all’interno di ogni paese
- una realtà ambientale sempre più in pericolo davanti a politiche che cancellano la proprietà pubblica sull’acqua, distruggono l’ecosistema e non esitano al ritorno al nucleare.
- una opposizione debole, sempre tentata dal dialogo con le destre, rappresentata da un PD, diviso, percorso dalla questione morale, ormai privo di ogni radicamento e cultura di sinistra
- un movimento dei lavoratori sconfitto, diviso, privo di riferimenti politici, colpito da flessibilità, precarietà, attacco frontale al lavoro e ai diritti collettivi, frantumazione.
Questi dati non sono estranei alla nostra realtà. Intere aree industriali piemontesi sono state spazzate via da ristrutturazioni e delocalizzazioni. Il decollo della FIAT è speranza di una breve stagione. La stessa Cuneo, per anni presentata come isola felice, vede chiusure di industrie, licenziamenti, il moltiplicarsi del precariato giovanile.
La recessione ormai in atto colpisce frontalmente i/le lavoratori/trici dipendenti, i/le disoccupati/e, i/le pensionati/e a basso reddito, settori crescenti di ceto medio. Oltre ai/alle giovani cui viene offerto un futuro segnato da incertezza e assenza di prospettive.
Siamo convinti che questa situazione derivi – non solo, ma anche- dalla assenza delle forze comuniste e di sinistra, dalla mancanza di una alternativa politico- sociale.
Anche in una fase difficilissima, segnata da polemiche, divisioni, diverse letture e proposte, crediamo che ci spettino compiti importanti:
- Il coordinamento, su temi concreti, delle forze di sinistra
- la collaborazione delle forze democratiche contro gli attacchi alla Costituzione e alle liberta individuali e collettive
Per questo serve la difesa e progressiva ricostruzione di una presenza comunista nel nostro paese e nella nostra zona
Nessuno dei compiti è semplice e lineare.
La ricostruzione di una presenza comunista, motivo per cui Rifondazione nacque nel 1991, rifiutando la deriva occhettiana, cozza contro lo stallo in cui siamo caduti negli ultimi anni, contro la degenerazione di pratiche e costumi, contro la caduta, non solo di immagine, dovuta alla inefficacia della nostra partecipazione al governo.
Serve un vero processo di RIFONDAZIONE: nella democrazia interna di partito, nella pratica sociale, in un grande lavoro teorico (dopo la, più o meno recente, voluta devastazione), in una valutazione storica non reticente sulle esperienze del “socialismo reale”, nella ricostruzione di una organizzazione efficace, democratica e aperta al dialogo e al confronto con realtà esterne.
La ricostruzione di una forza comunista non significa chiusura, ma è strumento per una unità d’azione e su temi concreti, con le forze democratiche e di sinistra, con associazioni, gruppi, circoli, comitati, realtà ambientaliste, pacifiste, di radicalismo religioso, impegnate sulla democrazia di genere.
In questo quadro e in questa prospettiva è chiara l’importanza delle prossime elezioni europee, provinciali e comunali (6- 7 giugno). In particolare davanti alle divisioni, polemiche, scissioni e mini-scissioni che hanno investito la nostra area dopo la sconfitta della Sinistra- L’Arcobaleno, ipotesi che molti di noi hanno sempre avversato e che ritengono definitivamente sepolta.
Crediamo che in vista delle elezioni provinciali sia opportuno proporre la formazione di una lista comunista, unitaria e aperta, che:
- unisca sotto uno stesso simbolo (quello storico del movimento operaio) forze anche diverse, tese a superare la dolorosa diaspora che abbiamo vissuto negli anni
- metta al centro non le alleanze e i posti, ma reali elementi di programma:
* difesa dei redditi più bassi attraverso politiche pubbliche
* difesa del patrimonio pubblico, dell’ambiente e rifiuto delle privatizzazioni
* rifiuto delle politiche securitarie, xenofobe e razziste
* partecipazione reale dal basso
* moralizzazione della vita pubblica ad iniziare dalle eccessive spese per la “casta”
- veda nella campagna elettorale uno strumento * per riprendere un reale lavoro di base sui temi sociali, ambientali, sul drammatico nodo pace/guerra * per contattare non solo le (piccole) forze politiche organizzate, ma gruppi, associazioni…e i/le tanti/e militanti dispersi/e in questi anni di difficoltà e sconfitte * per mettere le basi non solo di un lista elettorale, ma di una unità politica che riunifichi le forze comuniste.
Ci rivolgiamo, quindi, ai comunisti organizzati (Rifondazione comunista, al Partito dei comunisti italiani, a Sinistra Critica, al Partito comunista dei lavoratori), ma soprattutto a chi – senza tessera- crede ancora, nell’attuale drammatica situazione politica e sociale a livello nazionale e internazionale nella necessità e possibilità di ricostruzione di una forza comunista, democratica e rinnovata, quanto mai indispensabile in questa società globalizzata.

Per aderire: scrivi a prccuneo@libero.it


Prime adesioni
Ivan Di Giambattista (Consigliere Provinciale Rifondazione Comunista) Giuseppe Sasia (Partito dei Comunisti Italiani) Dario Colombano (segreteria provinciale Rifondazione Comunista) Fabio Panero (segretario provinciale Rifondazione Comunista) Roberto Rubbini (Partito dei Comunisti Italiani) Nello Fierro (segreteria provinciale Rifondazione Comunista) Giuseppe Del Sorbo (Partito dei Comunisti Italiani) Enzo Lisai (segretario Provinciale Partito dei Comunisti Italiani) Franco Canavese "Fidel" (segreteria provinciale Partito dei Comunisti Italiani) Sergio Dalmasso (Consigliere Regionale Rifondazione Comunista) Nicola Mattei (segretario Circolo Rifondazione Comunista di Cuneo) Livio Marengo (segreteria provinciale Rifondazione Comunista) Franco Dutto


Altre adesioni pervenute via mail:

Ines Cainer, (segretaria Associazione di amicizia Italia-Cuba) Giampaolo Pazzaglia, (Fossano) Elizabeth Antonella Garneri (Comitato Politico Regionale del Piemonte del PRC) Andrea Bruno (Cuneo) Davide Rodella (Cuneo) Gabriella Barberis (Comitato Politico Federale Rifondazione Comunista) Gianni Secondo, Antonietta Romano, Marianna Secondo (Cuneo),
Barbara Brunetto ,consigliere comunale di Boves Cristina Frongia, segreteria FILCAMS-C.G.I.L. Gian Luca Visconti (Cuneo)Michele Sirchia, Elsa Giaime (Cuneo)
Francisco Salamanca (Cuneo) Cesaretto Roberta, Careddu Giovanni (PdCI Cavallermaggiore)Zanin Giacomino (Pdci Busca) Isoardi Silvano (operaio Boves) Goletto Mario (RSU FIOM CGIL Cervasca) Quarante Ezio (Operaio Beinette) Giuliano Danilo (RSU FIOM CGIL Peveragno) Rosso Imelda (Colf Busca) Cavallo Gabriele (Operaio Boves) Gautero Roberto (RSU FIOM CGIL Busca) Olmo Roberto (RSU FIOM Cuneo) Dutto Fabrizio (Operaio Pianfei) Serrao Elena (Impiegata Beinette) Bruschi Adriano (RSU FIOM CGIL Vinadio)Giancarlo Murino RSU e direttivo provinciale SLC-CGIL; Renata Segalini RSU CGIL Funzione Pubblica
Aldo Barale, Fossano

ADERIAMO!!!!!!

Se non fate la lista non sapremmo chi votare, mai come in questo momento c’è bisogno di voi

Se avete bisogno di noi per le elezioni chiedete.

Walter Vassallo y Dulce Chan Cab





LAVORO

L'ISOLA FELICE?

Nel mese di febbraio 2009 l’Inps ha autorizzato ben 400.712 ore di cassa integrazione (ordinaria e straordinaria) per gli operai e gli impiegati di aziende della provincia di Cuneo, a fronte di 60.486 ore registrate nel mese di febbraio 2008: lo rivelano i dati diffusi dall’Inps, che documentano dunque un’impennata del 662 per cento annuo sul mese di febbraio. Da ricordare che l’aumento di gennaio 2009 sul gennaio 2008 addirittura sfiorava il 2.000 per cento (da poco più di 45mila ore ad oltre 800 mila ore, soltanto in provincia di Cuneo).
COMUNICATO STAMPA
Lunedì 16 marzo alle ore 10 il Consigliere Regionale del PRC Iuri Bossuto presidente della Commissione Regionale Lavoro sarà a Borgo S.Dalmazzo per incontrare le RSU ed i lavoratori della "Italcementi" fabbrica in stato di agitazione dopo che la proprietà multinazionale ha ribadito l'intenzione di lasciare a Borgo semplicemente un deposito per la consegna dei prodotti ed un presidio lavorativo con una decina di dipendenti.
97 sono i dipendenti in "cassa" dal 2 febbraio che chiedono certezze per il futuro, in un'area già duramente colpita da chiusure di unità produttive nel recente passato.
Iuri Bossuto sarà accompagnato dal Consigliere Regionale di Rifondazione Comunista Sergio Dalmasso, dal Consigliere Provinciale Ivan Di Giambattista e dal Consigliere Comunale di Cuneo e segretario provinciale di Rifondazione Comunista Fabio Panero, questi ultimi già presenti all'Italcementi nei giorni scorsi unitamente agli amministratori di Borgo, Roccavione e Valdieri.
L'invito è rivolto a tutti i Consiglieri Regionali eletti in provincia di Cuneo ad adoperarsi affinchè l'ennesima crisi che colpisce la nostra provincia non si traformi nell'ennesima chiusura e/o delocazzazione produttiva.
Soltanto con il coinvolgimento di tutti gli Enti Locali, Comuni, Provincia, Regione, si può cercare una via d'uscita per questa ennesima grave situazione che coinvolge circa duecentocinquanta famiglie

mercoledì 11 marzo 2009

Fuori i fascisti dall'Università!


Riceviamo e pubblichiamo una testimonianza "diretta" dei gravi fatti di Palazzo Nuovo, come Giovani Comunist@ chiediamo la liberazione di Luca, antifascista torinese arrestato e incarcerato dopo le pesanti cariche della polizia.
GC Cuneo


Il Fuan, fronte universitario d'azione nazionale, si fa rivedere nella sede dell'Università degli Studi di Torino (Palazzo Nuovo). Dopo occasionali volantinaggi nella palazzetta Einaudi, si ripresentano verso le 9e30 di lunedì 9 Marzo nell'atrio dell'università per raccogliere le misere firme per presentarsi alle elezioni per il Senato Accademico scortati da una cinquantina di “forze dell'ordine” della polizia e una cinquantina di carabinieri, tutti già in assetto antisommossa, non contando le decine di sbirri e Digos in borghese. Il passaparola tra gli studenti crea un corteo spontaneo ANTIFASCISTA che all'urlo “fuori i fascisti dall'università” da voce agli studenti che vogliono un'università libera, pubblica e senza fascisti e carogne di quel genere. La polizia crea un cordone mettendosi faccia a faccia con lo striscione dei compagni per dividere dal corteo i fascisti . Dopo una mezz'ora di cori per cacciare i fascisti, siccome non si vede nessun accenno di questi ad andarsene, parte un lancio di uova indirizzate su di loro. Il corteo avanza verso il cordone, che senza motivo, parte a caricare gli studenti, con violenza inaudita e cieca. Il corteo si sfalda con un fuggi-fuggi generale che si protrae fin al primo piano della seconda scalinata, dove la polizia continua a manganellare gli ultimi che tentano di scappare e non risparmiano neanche alcuni studenti che si trovavano lì per caso e che non sapevano cosa stesse succedendo. Si prova a ricompattare il corteo che man mano conta sempre più gente, che entra in Palazzo Nuovo dopo aver scorto i poliziotti pestare gente inerme e per terra (anche al di fuori dell'edificio) e dopo lo scoppio di un petardo, che rimbomba nell'Università. I carabinieri caricano sulle prime scale davanti all'entrata principale gli studenti che erano riusciti a scappare al primo piano e hanno fatto il giro, quindi c'è poca via d'uscita, mentre la polizia carica parte di loro facendoli uscire sulle scalinate. A questo punto, gli studenti che sono riusciti ad uscire da Palazzo Nuovo si compattano davanti al bar crendo un corteo di 300-400 persone che bloccano via Sant'Ottavio; la polizia fa cordone sulle gradinate per evitare che gli studenti entrino, mentre dentro i carabinieri fanno cerchio attorno a quelli del FUAN, che “inspiegabilmente” sono ancora all'interno ed altri studenti vengono ulteriormente pestati e portati via. Con i cori di “Via via la polizia” e “Fuori i fascisti dall'università”, la polizia rientra nell'edificio e da lì a poco, come batman, scompare, con i carabinieri e con i membri del Fuan. Dentro l'atrio si vedono sul pavimento tracce di sangue, zaini per terra, un casino insomma. Tutto quanto successo è inspiegabile. Allora gli studenti ancora rimasti all'interno escono e si uniscono con parte di quelli al dì fuori per creare un “corteo” in direzione Rettorato per chiedere spiegazioni al Rettore, siccome è l'unico che può dare il permesso alle forze del dis-ordine di entrare in un edificio pubblico come l'Università. Sono più o meno un centinaio che occupano la sala d'onore (o onere), si rimane per oltre due ore e mezza senza essere ricevuti dal Sommo Rettore, che probabilmente mangia per ore senza stancarsi (come riferito dalla segretaria). Alle tre, la cinquantina di studenti rimasti, occupa il Senato Accademico per parlare al Rettore che conferma di non aver dato nessuna autorizzazione alla questura, ma che questa ha avvertito la segreteria del Rettore solo quando ormai le forze erano già dispiegate dentro l'Università. Il bilancio di questa giornata è di una ventina di feriti e contusi tra i manifestanti, 5 fermati e portati via, dei quali uno arrestato, Luca... e dai giornali si viene a sapere di 5 poliziotti feriti, non si sa come, siccome le uniche “armi” di difesa erano i libri e questi invece erano in assetto antisommossa (che ricordiamo non è bermuda e olio abbronzante con asciugamano incorporato). In più un agente della Digos dichiara che gli sia scoppiata una bomba carta in faccia, ma mi risulta di sapere/vedere che di bombe carta non ce n'erano.
Questo è un affronto, oltre ad un'offesa alla democrazia, alle centinaia di studenti presenti nell'Università, che si sono trovati violati 2 diritti fondamentali: il diritto di parola, di difendere la legge Mancino contro l'apologia fascista, la nostra Costituzione e il valore di Torino Antifascista (con medaglia d'oro alla Resistenza); e soprattutto il diritto d'istruzione, negato da parte delle forze dell'ordine che hanno INVASO Palazzo Nuovo senza alcuna autorizzazione del Rettore, che se fosse una persona intelligente avrebbe intuito che portare all'interno 10 membri del Fuan scortati da 100 poliziotti-carabinieri e altri della Digos, non fosse proprio l'ideale per mantenere l'ordine. Ora i giornali e l'opinione pubblica crede che i soliti “studenti di sinistra e dei centri sociali” abbiano messo a ferro e fuoco l'Università, tra altro utilizzando 2 bombe carta! Si spera che il qualunquismo torinese, oltre che italiano si tolga le fette di salame dagli occhi e creda a chi è il futuro dell'Italia, cioè agli studenti.
G*C

lunedì 9 marzo 2009

ELEZIONI PROVINCIALI

SABATO 14 MARZO ORE 15

presso

LA FEDERAZIONE DI CUNEO, VIA SALUZZO 28

"PER UNA LISTA COMUNISTA ALLE ELEZIONI PROVINCIALI"

ASSEMBLEA APERTA PROMOSSA DA
RIFONDAZIONE COMUNISTA E PARTITO dei COMUNISTI ITALIANI

domenica 8 marzo 2009

APPUNTAMENTO LUNEDI' 16 MARZO

ACQUA

DOPO IL FORUM MONDIALE DI BELEM (Brasile) E PRIMA DEL CONTROFORUM DEI MOVIMENTI PER L'ACQUA AD ISTAMBUL

CUNEO

LUNEDÌ 16 MARZO 2009 ORE 21,00

PRESSO LA SALA FALCO

CENTRO INCONTRI DELLA PROVINCIA

CORSO DANTE 41

ESCLUSIONE DALLE LOGICHE DI MERCATO, GESTIONE PUBBLICA, SISTEMA TARIFFARIO A PROTEZIONE SOCIALE

NE PARLEREMO CON :

MARIANGELA ROSOLEN, coordinatrice comitati piemontesi per l'acqua pubblica.

FRANCESCO NANNETTI del Comitato Acqua Pubblica di Torino

ORESTE DELFINO del Gruppo di Lavoro per l'Acqua di Cuneo

Introduce e modera : IVAN DIGIAMBATTISTA, consigliere provinciale Rifondazione Comunista.

Sono stati invitati :UMBERTO FINO,vicepresidente della Provincia, CARLO CASTELLENGO presidente A.ATO4, PAOLO GALFRE' direttore A.ATO4.

LA CITTADINANZA E LE ASSOCIAZIONI SONO INVITATE

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