mercoledì 31 marzo 2010

CONVOCAZIONE COMITATO POLITICO

Il Comitato Politico Federale è convocato per 
mercoledì 31 marzo alle ore 21
presso la sede di Cuneo via Saluzzo 28
 
con il seguente Ordine del Giorno:
 
 
-elezioni regionali
-situazione finanziaria e verifica Comitato Politico e Segreteria Provinciale

martedì 30 marzo 2010

ELETTA ELEONORA ARTESIO


ELETTA ELEONORA ARTESIO, CON LEI UN SICURO PRESIDIO PER I DIRITTI PER CUI ABBIAMO LOTTATO E CONTINUEREMO A LOTTARE

La Federazione della Sinistra esprime un seggio nel prossimo Consiglio Regionale, Eleonora Artesio, capolista anche qui, in provincia di Cuneo.
 A Eleonora va la mia riconoscenza  per un impegno serio e determinato, anche per sostenere la lista provinciale cuneese, impegno che ha trovato in questo difficilissimo frangente una conferma piena. So che su di lei si appunteranno le attenzioni di una sinistra disastrata e sconvolta. Non saranno attenzioni mal riposte. Eleonora saprà far vivere con intelligenza gli ideali e le politiche collegati all'insopprimibile bisogno di diritti, di ruolo centrale del pubblico, di democrazia realmente partecipata.

Un grazie enorme a tutti i Compagni e le Compagne che ci hanno messo la faccia: Sergio, Ezio, Simone, Alessio e Luciana.

Fabio Panero

domenica 7 marzo 2010

IL FRANCO TIRATORE





Fare la cassandra non è un ruolo piacevole, non consola con il passar del tempo accorgersi di aver avuto ragione a prevedere il peggio.
 Dico questo perchè partito per ragioni di lavoro 35 anni fa lasciando un partito comunista (il P.C.I.) forte e tornato il mese scorso scopro che il partito non esiste più: i  vari Angeloni con il senatore Martino sono su altre sponde. Vero è che alcuni della vecchia guardia come Andrea, Sergio Dalmasso, Ezio Zubbini  con un gruppo di giovani come Panero Fabio eroicamente a tentare di rimettere insieme i cocci: compito difficile seppur eroico ed è per questo che dobbiamo fare tutti gli sforzi possibili per eleggere rappresentanti in Regione dimostrando così che siamo ancora vivi e che possiamo sperare in un futuro migliore, per noi e per le future generazioni.
Per cui avanti Compagni di adesso e quelli di una volta che tali si sono chiamati.
Per usare una frase di Guevara: Hasta la victoria siempre, venceremos!

Il franco tiratore

ELSA MORANTE

"Il capo del Governo si macchiò ripetutamente durante la sua carriera di delitti che, al cospetto di un popolo onesto, gli avrebbero meritato la condanna, la vergogna e la privazione di ogni autorità di governo. Perchè il popolo tollerò e addirittura applaudì questi crimini? Una parte per insensibilità morale, una parte per astuzia, una parte per interesse e tornaconto personale. La maggioranza si rendeva naturalmente conto delle sue attività criminali, ma preferiva dare il suo voto al forte piuttosto che al giusto. Purtroppo il popolo italiano, se deve scegliere tra il dovere e il tornaconto, pur conoscendo quale sarebbe il suo dovere, sceglie sempre il tornaconto. Così un uomo mediocre, grossolano, di eloquenza volgare ma di facile effetto, è un perfetto esemplare dei suoi contemporanei. Presso un popolo onesto, sarebbe stato tutt'al più il leader di un partito di modesto seguito, un personaggio un po' ridicolo per le sue maniere, i suoi atteggiamenti, le sue manie di grandezza, offensivo per il buon senso della gente e causa del suo stile enfatico e impudico. In Italia è diventato il capo del governo. Ed è difficile trovare un più completo esempio italiano. Ammiratore della forza, venale, corruttibile e corrotto, cattolico senza credere in Dio, presuntuoso, vanitoso, fintamente bonario, buon padre di famiglia ma con numerose amanti, si serve di coloro che disprezza, si circonda di disonesti, di bugiardi, di inetti, di profittatori; mimo abile, e tale da fare effetto su un pubblico volgare, ma, come ogni mimo, senza un proprio carattere, si immagina sempre di essere il personaggio che vuole rappresentare."

ELSA MORANTE


Qualunque cosa abbiate pensato, il testo, del 1945, si riferisce a Benito Mussolini

venerdì 5 marzo 2010

CONTRO LA CANCELLAZIONE DELL'art.18

Le ragioni e gli obiettivi del nostro sciopero della fame
di Paolo Ferrero


su Liberazione del 05/03/2010
In questi giorni il dibattito politico è assorbito dal tema delle regionali e dalle manovre del centro destra per aggirare le leggi e violare la Costituzione. In questa situazione però il vero colpo di stato è stato commesso quasi di soppiatto nelle aule parlamentari con una norma che nei fatti introduce in Italia i contratti individuali in deroga a quanto previsto dalle leggi e dai contratti nazionali di lavoro. Questa norma approvata in via definitiva dal Senato è molto più pesante del solo tentativo di abolire l’articolo 18. E’ un passo decisivo per la trasformazione completa dei rapporti di lavoro in Italia, ponendo le condizioni per spazzare via un secolo di conquiste del movimento dei lavoratori. E’ infatti evidente che con la crisi e la disoccupazione ogni padrone avrà la possibilità di ricattare i lavoratori che intende assumere facendo loro firmare qualsiasi cosa. Al diritto del lavoro si sostituisce l’arbitrio della legge del più forte. Questa norma colpisce tutto il mondo del lavoro perché allarga a dismisura i lavoratori ricattabili e toglie qualunque rete di protezione che sino ad oggi era rappresentata dalla possibilità di rivolgersi al giudice per ottenere l’applicazione dei contratti nazionali o della legge. Questa norma distrugge le basi materiali della democrazia .
In altri tempi avremo avuto scioperi spontanei nelle fabbriche, manifestazioni, un forte dibattito pubblico. Oggi nulla di tutto questo.In questa situazione, in cui una modifica strutturale dei rapporti di forza tra le classi rischia di passare sotto silenzio dobbiamo mettere tutte le nostre energie per informare i lavoratori, aprire una discussione e costruire momenti di mobilitazione e di protesta. Oggi ho chiesto un incontro al Presidente della repubblica per chiedergli di non promulgare la legge. Nei prossimi giorni incontreremo organizzazioni sindacali e partiti dell’opposizione per cercare di costruire una mobilitazione comune, per chiedere alla Cgil di mettere la lotta a questa norma in cima alla piattaforma dello sciopero generale. Parallelamente stiamo definendo i quesiti della campagna referendaria per abrogare questo obbrobrio. Abbiamo cioè posto al centro dell’iniziativa della Federazione della Sinistra la battaglia contro questa legge infame. Dobbiamo evitare che una misura di questa portata passi senza colpo ferire e dobbiamo costruire la nostra iniziativa politica sui territori a partire da questa battaglia. Per rendere più incisiva e chiaramente comprensibile la radicalità della nostra avversione a questa norma la compagna Fantozzi ed io abbiamo cominciato lo sciopero della fame.

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