lunedì 28 novembre 2011

PANERO, PETRINI (RIFONDAZIONE COMUNISTA-FEDERAZIONE della SINISTRA) NON SERVONO EROI PER UNA VITTORIA POPOLARE.

A Cuneo, GIgi Garelli, candidato alle Primarie del centrosinistra sostenuto da una aggregazione che si chiama Costituente dei Beni Comuni (Federazione della Sinistra, Esuli in Patria, gruppi e associazioni espressione del territorio) ha vinto le Primarie.
Ha battuto altri 4 candidati sostenuti dalle liste civiche di centrosinistra, dal PD e da SEL.
Alle Primarie hanno votato oltre 5300 persone pari al 12% circa degli aventi diritto al voto, oltre a circa 200 concittadini migranti e ragazzi dai sedici anni in sù.
Un risultato enorme che dice una cosa sola: la coerenza in politica paga.
Cuneo ha compreso il programma amministrativo della Costituente dei Beni Comuni su tutela del territorio, acqua veramente pubblica, nomine trasparenti, e si è mobilitata per sostenere questi temi.
Grazie GIGI GARELLI, grazie a tutti quelli che ci hanno creduto.
Grazie alla Costituente dei beni Comuni, questa splendida realtà di movimento e in movimento che ha dato gambe e braccia a questa vittoria popolare.
In particolare un grazie di cuore agli splendidi compagni di Rifondazione Comunista-Federazione della Sinistra di Cuneo, senza i quali questo sogno non sarebbe stato possibile.

Fabio Panero, segretario provinciale Rifondazione Comunista (FdS)
Armando Petrini, segretario regionale Rifondazione Comunista (FdS)

mercoledì 16 novembre 2011

OPPOSIZIONE SOCIALE AL GOVERNO MONTI


Opposizione al governo Monti per costruire la
sinistra di alternativa
DOCUMENTO DELLA DIREZIONE NAZIONALE DI RIFONDAZIONE COMUNISTA
1) La caduta del governo Berlusconi è un fatto molto
positivo che segna un passaggio assai rilevante nella vicenda del nostro paese. La crisi della destra è precipitata nell'incapacità a fare fronte efficacemente alla speculazione finanziaria ma è maturata nel corso di questi anni nell'impossibilità - all'interno della crisi - di garantire la mediazione tra interessi diversi all'interno delle classi dominanti e di mantenere un largo consenso di massa. Ci troviamo di fronte al fallimento dell'ipotesi politica che ha maggiormente caratterizzato la Seconda Repubblica.
2) Per sancire la fine del governo Berlusconi avevamo chiesto, prima delle consultazioni del
Presidente della Repubblica, e continueremo a chiedere fino al voto di fiducia, l'immediata
convocazione delle elezioni politiche anticipate e di affrontarle attraverso la costruzione di un fronte democratico tra le forze di sinistra e di centro sinistra. Questa proposta avrebbe permesso e permetterebbe ancora di sconfiggere le destre attraverso l'esercizio democratico dell'espressione della volontà popolare e di determinare il quadro politico migliore sia per quanto riguarda la difesa e lo sviluppo della democrazia che per quanto riguarda le scelte di politica economica, scongiurando la sciagurata ipotesi del governo Monti.
3) Il Presidente della Repubblica sta operando per sostituire al governo Berlusconi un governo Monti.
La motivazione, utilizzata ai limiti della correttezza democratica, è data dall'emergenza prodotta dalla speculazione finanziaria. Il tentativo evidente è quello di neutralizzare gli effetti del fallimento del governo Berlusconi, evitando qualsiasi spostamento a sinistra dell'asse del governo in merito alle politiche economiche. Si tratta di una sorta di commissariamento dell'Italia da parte della BCE, uno dei frutti del vero e proprio colpo di stato monetario che stiamo subendo. Si tratta di una scelta sciagurata, condotta con il coinvolgimento pieno del PD, destinata a produrre effetti negativi sul piano democratico, su quello sociale come su quello politico. Sul piano democratico, perché, dopo l'imputridimento della quadro politico determinato da Berlusconi, per rigenerare la democrazia è necessario ridare la parola al popolo. Al contrario con la scelta del governo Monti, cioè di un governo iperliberista mascherato da governo tecnico, il popolo viene declassato a spettatore passivo delle scelte delle élites. Sul piano sociale, perché il programma di Monti sarà centrato sull'applicazione delle nefaste direttive europee e peggiore di quanto avrebbe fatto un governo di centro sinistra frutto di libere elezioni. Sul piano politico perché il governo Monti permetterà alle destre di rigenerarsi in vista delle prossime elezioni e di porre le condizioni per una chiusura più stringente del bipolarismo.
4) Se il governo Monti dovesse avere la fiducia del Parlamento, Rifondazione Comunista ritiene
necessario costruire la più ampia opposizione - da sinistra - al governo medesimo. Contro ogni ipotesi di patto sociale, occorre costruire una opposizione che sappia unire le rivendicazioni specifiche con la richiesta di una modifica generale delle politiche economiche europee, in direzione di una uscita a sinistra dalla crisi. La costruzione della Costituente dei beni comuni, la qualificazione programmatica, con l'attivazione delle energie intellettuali disponibili e l'attivazione di concreti percorsi di lotta, sono gli elementi che devono caratterizzare questa prospettiva sia a livello nazionale che a livello locale.
Rifondazione Comunista, sostiene la manifestazione dei movimenti per l'acqua pubblica del 26 novembre, lo sciopero generale indetto dai sindacati di base per il 2 dicembre, la manifestazione nazionale indetta dalla CGIL per il 3 dicembre.
5) Parimenti l'eventuale nascita del governo Monti pone con ancora maggiore urgenza il tema della aggregazione della sinistra di alternativa che abbiamo messo al centro della proposta politica del documento congressuale. Per questo, nell'immediato, come partito e come Federazione della Sinistra, proponiamo alle altre forze politiche che si oppongono a Monti di costruire un patto di consultazione permanente al fine di rendere più efficace la battaglia di opposizione. Riteniamo però necessario fare un salto di qualità in questa direzione e operare affinché l'opposizione all'eventuale governo Monti diventi opposizione costituente della sinistra di alternativa. Il governo Monti, in quanto tentativo di stabilizzazione moderata di gestione della crisi, costituisce infatti il punto di discrimine per una sinistra che si ponga l'obiettivo dell'alternativa. Mai come in questo momento risulta evidente la distanza strategica tra le due sinistre e la necessità di aggregare, in forma stabile, la sinistra di alternativa che si pone l'obiettivo di sconfiggere le politiche neoliberiste.
6) La crisi del governo Berlusconi ci consegna la possibilità e la necessità di operare, a livello di
massa, per il passaggio dall'antiberlusconismo all'antiliberismo. In questi anni, le caratteristiche
specifiche del berlusconismo hanno condizionato fortemente le culture politiche dell'opposizione.
Nell'antiberlusconismo convivono varie culture politiche e varie ipotesi politiche. Nel momento della crisi di Berlusconi, le classi dirigenti hanno utilizzato strumentale l'antiberlusconismo al fine di legittimare il neoliberismo austero di Monti. Questo significa che oggi si apre una lotta per l'egemonia nell'antiberlusconismo. I poteri forti lo vogliono sviluppare nel senso liberale e liberista, noi dobbiamo fare una battaglia per svilupparlo in senso antiliberista e socialista. Dobbiamo cioè agire consapevolmente affinché il senso di delusione che verrà prodotto dalle politiche economiche e sociali dell'eventuale governo Monti su larghi strati popolari antiberlusconiani, non diventi ripiegamento e non produca ulteriore disgregazione sociale. La capacità di costruire un percorso in cui si passi dall'antiberlusconismo generico ad una più chiara coscienza anticapitalista è un nostro preciso compito politico.
7) In questo quadro, ribadendo la nostra lotta strategica contro il bipolarismo, vogliamo costruire un partito che sappia vivere, discutere e svilupparsi senza essere deformato da una centralità assorbente del piano istituzionale. Non perché questo non abbia una grande rilevanza politica - al contrario - ma perché se il bipolarismo costituisce una condizione istituzionale funzionale alla distruzione delle forze politiche antisistema, noi dobbiamo conquistare un grado di autonomia strategica dal bipolarismo che ci permetta di fare politica senza esserne fagocitati. Occorre quindi costruire consapevolmente un Partito della Rifondazione Comunista che non abbia nella discussione sui passaggi istituzionali il centro della sua vita politica.
Si tratta di superare definitivamente l'idea che la sconfitta del berlusconismo e la costruzione
dell'alternativa possa avvenire attraverso un percorso di delega al quadro istituzionale. Non è così. Il nostro progetto politico di fase di costruzione della sinistra di alternativa, al fine di determinare le condizioni per uscire a sinistra dalla crisi, implica l'attivazione dei soggetti in carne ed ossa, implica la costruzione di una soggettività di massa non basata sul principio di delega. Il compito del partito è quindi quello di mettere in pratica la linea politica avendo chiara la centralità del lavoro sociale, culturale e di aggregazione politica, al fine di favorire la costruzione di un protagonismo di massa. Il compito del partito, a fronte del carattere tecnocratico, oligarchico, antidemocratico della risposta delle élites dominanti alla crisi, della cesura crescente tra capitalismo e democrazia, è quello di adoperarsi nel nostro paese e a livello europeo, per lo sviluppo del movimento antiliberista.
Roma, 15/11/2011

martedì 15 novembre 2011

PANERO (RIFONDAZIONE COMUNISTA-Fds) IL GOVERNO MONTI SERVIRA' A UNA SOLA COSA, A RIDARE ALLE DESTRE UNA VERGINITA' CHE HANNO PERDUTO IN QUESTI ANNI DI


Le gente che incontro per la strada si divide tra la soddisfazione per la fine del Governo Berlusconi e i giudizi più disparati su Monti: io penso che di fronte alla soddisfazione effimera di aver archiviato l'esperienza del governo Berlusconi viviamo in una paese in mano straniera commissariato dalle banche, dalle politiche di destra e dallo stesso Berlusconi che potrà ricattare in parlamento qualsiasi altro governo. MI FA SCHIFO vedere dalla stessa parte PDL, Lega e quelli del centro-sinistra che fino a ieri hanno fatto finta di fare opposizione.
La Lega Nord è ridicola, dopo aver votato i trattati e le politiche liberiste europee e devastato l’Italia con il malgoverno del governo Berlusconi, si appresta a contestare Monti su tutte quelle misure che in questi anni ha bellamente approvato. Lo farà con la sua impostazione razzista e demagogica che la caratterizza.

Il Parlamento è sempre lo stesso che ha approvato le leggi vergogna. Saremo tutti più licenziaibili, andremo in pensione più tardi, continueremo a fare le guerre (e ne faremo di nuove) saremo sempre più poveri e pagheremo il loro debito.
Il governo Monti servirà ad una cosa sola: a ridare alle destre un verginità che hanno perduto in questi anni di disastrosa attività governativa.

lunedì 14 novembre 2011

VIII CONGRESSO RIFONDAZIONE COMUNISTA


Concluso il Congresso Provinciale di Rifondazione Comunista: Fabio Panero riconfermato Segretario


Ieri a Cuneo in sala ex-I.A.C.P. alla presenza della Consigliera Regionale della Federazione della Sinistra Eleonora Artesio e del responsabile Nazionale del Partito Sociale Francesco Piobbichi si è tenuto l'VIII congresso della federazione cuneese di Rifondazione Comunista: dopo i vari congressi locali il documento del Segretario Nazionale Paolo Ferrero ha ottenuto il 74,5% dei voti, il secondo documento il 10,2% dei voti mentre il terzo il 14,3% dei voti.
In base a questi risultati è stato eletto il Comitato Politico Federale, ridotto nei numeri come da indicazioni della direzione nazionale del PRC, esso risulta così composto: Fabio Panero,Nello Fierro (coordinatore Giovani Comunisti),Nicola Mattei,Sergio Dalmasso, (Cuneo), Ivan Di Giambattista (Presidente Collegio di Garanzia) Alessio Giaccone (Mondovì), Luciana Fossati (Racconigi), Livio Marengo, Claudio Aliberti (Saluzzo) Claudio Borgna (Garessio), Roberto Marchetto (Alba).
Segretario Provinciale è stato riconfermato Fabio Panero, 38 anni, Consigliere Comunale a Cuneo.
I delegati al congresso nazionale che si terrà a Napoli il 2,3, e 4 dicembre sono Nello Fierro e Claudio Aliberti.

martedì 8 novembre 2011

ANDATEVENE A CASA!


Berlusconi ha preso 308 voti alla Camera: non ha più la maggioranza. Berlusconi si dimetta e si vada subito alle elezioni anticipate. Non esistono governi tecnici ma solo governi che possono fare scelte politiche antipopolari nascosti dietro la presunta naturalità dell'economia e dietro la pressione dei poteri forti. Il popolo è sovrano, il popolo deve decidere.

Prima fare poi parlare

lunedì 7 novembre 2011

7 NOVEMBRE 1917-7 NOVEMBRE 2011

94° ANNIVERSARIO DELL'OTTOBRE ROSSO


VIII CONGRESSO RIFONDAZIONE COMUNISTA


VIII CONGRESSO PROVINCIALE

del PARTITO della RIFONDAZIONE COMUNISTA

I’VIII Congresso Provinciale della Federazione di Cuneo del Partito della Rifondazione Comunista si svolgerà

DOMENICA 13 NOVEMBRE

CUNEO

Presso

la SALA “EX-IA.C.P.”

Via Amedeo Rossi 22

Con le seguenti modalità:

Ore 9.30 apertura lavori

relazione Segretario uscente

nomina commissioni congressuali

DIBATTITO

Voto organismi dirigenti e di garanzia

PAUSA PRANZO A PREZZO CONVENZIONATO da NELLO (PIZZERIA MARGELLINA)

Ore 15.00 ripresa lavori

INTERVENTI ESTERNI

Saluti di altre organizzazioni

Lavoratori/lavoratrici Alpitour e altre realtà produttive in crisi, Associazioni e movimenti

INTERVERRANNO INOLTRE:

Eleonora ARTESIO, Consigliera Regionale Federazione della Sinistra

Francesco PIOBBICHI, responsabile Nazionale Partito Sociale del PRC

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