MERCOLEDI’ 1
MAGGIO ORE 16.30
Nel’ambito della FESTA DEL 1 MAGGIO presso
“La Cascina”
S.Rocco Castagnaretta (Cuneo) Via S.Maurizio
DIBATTITO
PUBBLICO
ALTERNATIVI AL GOVERNISSIMO
PD-PDL
UNIRE LA SINISTRA: ALCUNE
PROPOSTE
Interverrà tra gli altri PAOLO FERRERO Segretario Nazionale Rifondazione
Comunista
La rielezione di Napolitano a Presidente della
Repubblica chiude – nel modo peggiore possibile – la fase che si era aperta dopo
le scorse elezioni. Elezioni che avevano posto una richiesta di cambiamento e
segnalato un enorme distacco tra il paese e le istituzioni. La coalizione che ha
rieletto Napolitano ha deciso di chiudere la porta in faccia a questa domanda di
cambiamento e di rinchiudersi nel fortino, guardando al paese come ad una terra
nemica, da cui doversi difendere. E’ infatti evidente che la rielezione di
Napolitano è strettamente intrecciata alla ricostruzione di un governo di grande
coalizione che prosegua l’azione del governo Monti e in aggiunta faccia le
riforme costituzionali. La violazione dello spirito della Costituzione, avvenuta
nella contrattazione tra alcune forze politiche e il Presidente stesso,
rappresenta un vulnus democratico di tipo presidenziale – pienamente ribadito
nel discorso di Napolitano - finalizzato alla realizzazione di un preciso
progetto politico: quello tracciato dai 10 saggi sulle riforme Costituzionali e
sulla subordinazione dell’Italia ai diktat della UE. La sovranità popolare viene
così sostanzialmente sterilizzata dagli accordi di vertice. In questo passaggio
si è frantumato il centro sinistra e il PD ha mostrato fino in fondo la sua
strutturale non volontà di perseguire il
cambiamento sociale.
Parallelamente, attorno alla proposta di Rodotà Presidente della Repubblica,
abbiamo visto crescere una attenzione nella società - che andava oltre ai
confini delle forze politiche proponenti - e che ha assunto in alcuni momenti la
forma della mobilitazione sociale. In quelle piazze, che esprimevano rabbia e a
volte sgomento, vi era molto di più della sola protesta per il Presidente. Vi
era la storia di uomini e donne – in particolare giovani – che vivono la
disperazione della precarietà e della insicurezza sociale, che ritengono la
“classe politica” responsabile della loro condizione.
A questa
domanda di cambiamento noi dobbiamo rispondere, così come a questo disegno
normalizzatore, liberista e autoritario, dobbiamo
opporci.
Questi due momenti devono essere uniti e che il tema
della costruzione di una soggettività della sinistra che sia efficace su un
terreno come sull’altro, non sia rinviabile.
Noi di
Rifondazione Comunista abbiamo fatto nelle settimane scorse una lettera aperta
ai compagni e alle compagne della sinistra proponendo un percorso fondativo
democratico e partecipato di un nuovo soggetto della sinistra. Nei giorni
successivi vi sono stati vari incontri e appelli relativi alla fondazione di un
nuovo soggetto della sinistra.
Non sfuggono le differenze di accenti e di collocazione politica: possiamo, a partire dall’opposizione al costituendo governissimo, incontrarci, discutere e ragionare, aprire un percorso di partecipazione dal basso che provi a costruire un dialogo con gli uomini e le donne della sinistra?
Non sfuggono le differenze di accenti e di collocazione politica: possiamo, a partire dall’opposizione al costituendo governissimo, incontrarci, discutere e ragionare, aprire un percorso di partecipazione dal basso che provi a costruire un dialogo con gli uomini e le donne della sinistra?