martedì 25 novembre 2014


SENTENZA ETERNIT

COMUNICATO STAMPA

La sentenza Eternit della Cassazione è una pagina vergognosa dell’ ordinamento giuridico italiano.

Dichiarando prescritto il “reato di disastro colposo” a favore dell’ ex padrone dell’Eternit  Stephan Schmidheiny, condannato in primo e secondo grado a Torino per la morte di 2154 lavoratori e cittadini di Casale Monferrato, i giudici hanno imboccato la via più facile e anche più comoda dinnanzi al potente di turno, e trattandosi  dell’ ultimo atto giudiziario non c’è più rimedio al loro errore.
 Questa sentenza oltre che aver tolto ai famigliari delle vittime il diritto del risarcimento economico per il danno patito, annulla di colpo un epoca di battaglie civili per chiedere giustizia, ed avendo negato alle vittime il riconoscimento della giustizia lascia un vuoto di sofferenza incolmabile che resterà per sempre negli animi dei lavoratori e dei cittadini di Casale che da più di  dieci anni aspettavano questo giorno.
Questa sentenza determina amarezza e delusione ma non potrà in nessuna forma impedire alle Associazioni di ex-esposti all’amianto di andare avanti in tante aule di tribunale, a Belluno, Milano, Torino, Palermo per i morti causati dall’ amianto, continuando a chiedere giustizia, costituendosi parte civile contro i padroni delle imprese che per il loro guadagno fanno morire i lavoratori, perchè i lavoratori non sono merce ma persone che hanno diritto al lavoro e alla vita.

Armando Vanotto, presidente associazione ex-esposti all'amianto, 
Comitato Politico Federale Rifondazione Comunista di Cuneo
Fabio Panero, segretario regionale Rifondazione Comunista                
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