Il dato principale del Referendum Costituzionale è la straordinaria vittoria popolare dei NO che stoppano il tentativo di manomissione della Costituzione Repubblicana nata dalla Resistenza.
Renzi voleva l’uomo solo al comando, come è avvenuto nelle epoche più buie della nostra storia, e questo tentativo è stato nuovamente sonoramente bocciato dagli italiani.
Il passaggio più delicato di questa riforma pasticciata stava tutto qui: spostare il potere dal basso verso l’alto, dal Parlamento verso l’esecutivo.
Il tentativo di manomissione della Costituzione è stato il punto di arrivo di anni e anni di attacchi ai lavoratori: precarietà, libertà di licenziamento, legge Fornero sulle pensioni, firma dei trattati europei che hanno tolto sovranità ai popoli per consegnarla a banche e multinazionali
I poveri in Italia sono in crescita esponenziale a causa delle misure politiche degli ultimi governi e oggi ammontano a 4,6 milioni di persone: è quanto emerge dal rapporto della Caritas italiana. Di fronte a dati del genere il problema non è la Costituzione ma le politiche dei governi. La rabbia era percepibile tra gli strati popolari anche nella nostra provincia, per strada, di fronte alle fabbriche.
Ora occorre applicarla questa “Costituzione resistente” e, per quel che ci riguarda, mettere insieme una Sinistra degna di questo nome che lo faccia.
La notte del voto, proprio per ricordare da dove veniamo, ci siamo riuniti sotto la casa di Duccio Galimberti a Cuneo, nell’omonima piazza: per rendere omaggio, simbolicamente, a chi ci ha dato, con la lotta ed il sacrificio, la nostra carta costituzionale.
Fabio Panero