giovedì 29 maggio 2008

Se potessi avere 1000 lire al mese ...

E' andata così ... ma siamo ancora QUI!


Ennesimo raid fascista a Roma, studenti aggrediti all’Università La Sapienza


L’aggressione a Via De Lollis, ad opera di appartenenti a Forza Nuova. Diversi i feriti


"Stavamo attaccando i nostri manifesti dopo che per tutta la notte Forza Nuova ha attacco i suoi davanti all'università, e all'improvviso sono arrivati i fascisti. Un nostro compagno è stato accoltellato e altri si sono ritrovati con la testa spaccata". Parlano i compagni dei collettivi di Sinistra dell’Università, dopo che questa mattina in Via De Lollis hanno subito l’aggressione di alcuni militanti di forza nuova, che si sono presentati armati di coltelli. I compagni erano in quel momento in superiorità numerica e ne è nata una rissa, dalla quale però almeno tre di loro ne sono usciti con ferite che al momento, secondo quanto riportano le agenzie, sembrano essere da taglio, per le quali sono stati immediatamente portati al pronto soccorso. Fra loro anche un compagno che lavora qui in Direzione nazionale, e che è ora assistito da altri nostri compagni.

“È stata un'aggressione con cinte, bastoni e coltelli fatta da militanti attivisti di Forza Nuova” denuncia Francesco Raparelli della Rete per l'autoformazione. “I ragazzi aggrediti - spiega Francesco Brancaccio, studente di Scienze Politiche - stavano attacchinando un manifesto per l'assemblea di domani. Ci sono studenti in ospedale in condizioni gravi, con ferite da arma da taglio, ci sono tanti testimoni”.

La questione nasce dall’agibilità concessa dal preside ai neofascisti della sedicente sigla “Lotta universitaria”, che in realtà sarebbe espressione del movimento neonazista Forza Nuova di Roberto Fiore, che avrebbe dovuto così tenere una conferenza sulle Foibe all’interno dell’Università. Gli studenti dei collettivi hanno protestato chiedendo la revoca del permesso.

“Questa mattina, dopo la nostra azione di ieri - spiega Giorgio del collettivo della Facoltà di Fisica - tutto intorno all’Università sono comparsi decine di manifesti di Forza Nuova: anche noi allora abbiamo iniziato oggi ad attaccare i nostri. Ma in Via Cesare De Lollis sono arrivate 4 auto da cui sono scese una ventina di persone con spranghe e catene: una aveva la maglietta dei Boys (ultrà della Roma, ndr) e un altro una croce celtica tatuata sul polpaccio. Erano quelli di Forza Nuova che difendevano il territorio e non erano studenti, alcuni avranno avuto almeno 30 anni”. Secondo i collettivi ci sono stati “diversi feriti, spalle rotte, teste spaccate”.

Gli studenti sono ora riuniti nella Facoltà di lettere, e chiedono a gran voce le dimissioni del preside Guido Pescosolido, mentre il pro-rettore dell’ateneo Luigi Fratisono denuncia la grave inciviltà dei fatti di questa mattina. “Non si può che deplorare chi si avvale della violenza invece che del dialogo - sottolinea Frati - e, a questo punto, ritengo di aver fatto bene a revocare la manifestazione di mercoledì che evidentemente - accusa il pro-rettore - si prestava a scopi diversi da quelli culturali che venivano indicati inizialmente”. Per il pro-rettore “gli studenti sono liberi di esprimersi liberamente rispetto alle loro idee politiche, ma devono evitare di prestarsi a manipolazioni e infiltrazioni di esterne”. “E comunque - sottolinea Frati, parlando del convegno sulle Foibe - non è possibile, nel 2008, mettere un pugnale nel proprio simbolo: uno che mette nel suo simbolo un pugnale non ha cittadinanza in questa università. Ho recuperato i manifesti dell'iniziativa per portarli all'attenzione dell'autorità giudiziaria se sarà necessario”.

Il comitato di gestione del Prc, con una nota stampa, ha immediatamente inviato la “totale, piena e incondizionata solidarietà ai giovani dei collettivi romani che questo pomeriggio sono stati aggrediti da una vera e propria "squadraccia" fascista” e chiede che “Il sindaco Alemanno, oltre che il governo nazionale, prendano immediatamente posizione ferma e netta su tali episodi, non solo vuote parole, che lasciano il tempo che trovano”.

Anche i dirigenti di Rifondazione Paolo Ferrero ed Elettra Deiana hanno preso immediatamente posizione attraverso comunicati stampa. Paolo Ferrero, si legge nella nota, denuncia “l’emergenza sicurezza. Il motivo però - dice il comunicato - non è quello avanzato dalle destre come dal Pd, ma molto più tragico: l'emergenza è data dalle violenze e dai raid dei fascisti. E' successo al Pigneto, l'altro giorno, succede di nuovo” . E conclude: “il sindaco di Roma Gianni Alemanno, che si fregia di portare una croce celtica al collo, deve condannare immediatamente questo genere di violenze e deve fare chiarezza su come intende davvero governare la Capitale”.

Elettra Deiana denuncia nel comunicato “una svolta drammatica per quanto riguarda l'escalation di violenza fascista”, e lancia una richiesta precisa: “Il sindaco Alemanno ha il dovere civile e istituzionale di dimostrare con i fatti – conclude la nota - che non è stata la sua elezione a primo cittadino della capitale ad alimentare nelle frange estreme della destra l'idea di godere ormai di una impunità o tolleranza o comprensione”.

Dove Va Cuba?


CHI VUOLE SFIDRE I CUBANI?



CHI VUOLE SFIDRE I CUBANI?
Paolo Beltrami ci manda la foto della sua squadra di calcetto che si chiama "ATLETICO MULATA" dal nome di un rum cubano.

Fabio

martedì 27 maggio 2008

Comitato Politico Federale

GIOVEDI' 29 MAGGIO ALLE ORE 21
presso la Federazione Provinciale
di Rifondazione Comunista di Cuneo
via Saluzzo 28
è convocato il
Comitato Politico Federale

con la presentazione dei documenti congressuali.

leggi QUI le mozioni che saranno presentate al VII Congresso Nazionale


venerdì 16 maggio 2008

Prima di tutti vennero a prendere gli zingari ...

Prima di tutti vennero a prendere gli zingari e fui contento perché rubacchiavano.


Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perché mi stavano antipatici.


Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perché non ero comunista.


Un giorno vennero a prendermi e non c'era rimasto nessuno a protestare...


Bertold Brecht

mercoledì 14 maggio 2008

100 Passi per la Libertà

15 MAGGIO 2008
INCONTRO TESTIMONIANZA
ricordando Peppino Impastato
a 30 anni dal suo assassinio
per mano della mafia.


Ad integrazione al programma ricordiamo che :
giovedi 15 ore 17.30 Gruppi , associazioni , movimenti sono invitati a partecipare nel Salone d'onore del comune di Cuneo ad un incontro con Salvo Vitale. E' occasione di uno scambio diretto molto importante.
Partecipate numerosi !

LA 194 NON SI TOCCA! (aggiungi, cambia, modifica)

Il reiterato attacco del Papa alla legge 194, dopo le critiche mosse al neo governo Berlusconi per la mancanza di espressioni del mondo cattolico tra il suo esecutivo, rappresenta l’ennesima ingerenza in uno stato laico, ma soprattutto la volontà di condizionare l’opinione pubblica sulla possibilità di restringere un diritto democratico, l’autodeterminazione delle donne, ottenuto con forza e dignità dal volere del popolo italiano. Tuttavia, le aperture del governo alla possibilità di cambiare la legge 194 sono il segno evidente dell’insensibilità sociale verso problemi le cui cause sono da ricercare altrove. Dalla cultura della prevenzione alla diffusione di consultori, in un quadro sanitario nazionale più efficiente, dalla precarietà alla sicurezza sul lavoro, dal salario senza potere d’acquisto al diritto alla casa, fino alla difficoltà di crearsi una famiglia (in qualsiasi modo e forma): ecco quali sono i veri problemi irrisolti verso cui tendere le energie del Paese.

martedì 13 maggio 2008

Regolamento per il VII Congresso di Rifondazione Comunista - Approvato dal CPN

La Conferenza di Organizzazione di Carrara ha stabilito una serie di innovazioni da praticare anche con modifiche statutarie. Nel presente regolamento, vi è lo sforzo di assumerne il senso generale e anche di rendere una serie di norme più vicine alle indicazioni scaturite in quella assise.
E’ da intendersi dentro questa scelta l’indicazione di assumere, nella votazione degli organismi dirigenti e delle/i delegate/i una composizione tendenzialmente paritaria dei sessi, con adeguate presenze di lavoratrici e lavoratori, di giovani emigranti. ..................

lunedì 12 maggio 2008

PUPI AVATI GIRA UN FILM A CUNEO

Aspiranti attori cercansi. O perlomeno aspiranti comparse, che dopotutto è già qualcosa. E’ stato comunicato, infatti, che lo staff del regista bolognese Pupi Avati selezionerà circa 150 persone per il suo nuovo film.
Per la realizzazione delle scene in esterna, lungo i portici della Cuneo vecchia in via Roma che tanto hanno impressionato il famoso regista, saranno necessarie più di 100 comparse, insieme ad una cinquantina di biciclette e motorini anni ‘50.

La selezione avverrà nella sede dell’accademia Toselli, nell’ex chiesa dell’Annunziata in via Amedeo Rossi 16, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19 giovedì 22 maggio. Nel caso se ne presentasse il bisogno il casting proseguirà anche domenica 25 dalle 10,00 alle 13,00.

Per partecipare occorre iscriversi al Centro per l’Impiego di corso Brunet 13 nella categoria “generici cinematografici”. Il primo “ciak” degli esterni della pellicola “Nel Tepore del Ballo” inizieranno il 26 maggio per proseguire sino al 30.

La troupe, quella dei professionisti, sarà composta da circa una sessantina di persone e rimarrà in città per una settimana. Sarà l’occasione per vedere “in azione” Laura Chiatti, Katia Ricciarelli, Diego Abatantuono, Neri Marcorè, Fabio De Luigi, Luigi Lo Cascio e Gianni Cavina.

Per finire, e per celebrare degnamente un avvenimento che coinvolgerà tutta la città, in concomitanza nei giorni delle riprese il Comune ha in programma una mini rassegna delle opere di Pupi Avati. Le proiezioni, naturalmente, saranno al cinema Monviso, l’ingresso sarà libero.

Fabio Panero

Assemblea Pubblica


ORA E SEMPRE RESISTENZA!


Il Comitato unitario di tutte le forze democratiche e antifasciste cuneesi, costituitesi in seguito alle ultime richieste provocatorie della Federazione ex-combattenti della Repubblica Sociale Italiana, invita tutta la cittadinanza a partecipare ad

un’assemblea pubblica a
CUNEO
Venerdì 16 maggio ore 18
Salone d’Onore del Municipio


per continuare nella vigilanza attiva e democratica che ha permesso in questi giorni di bloccare tentativi revisionistici e di pericoloso revanscismo fascista e neonazista nella nostra Città, simbolo della Resistenza Italiana.


Il Comitato per la difesa della Costituzione
nata dalla Resistenza

Appuntamenti Importanti

GIOVEDI' 15 MAGGIO ALLE ORE 21 presso la sede dell'A.R.C.I. di Cuneo il Circolo arci-cuba invita tutti i gruppi, le associazioni, i partiti politici ad una riunione organizzativa per un incontro pubblico con un Compagno del sindacato cubano da tenersi a Cuneo il 7 giugno: chi fosse interessato al tema (Cuba e america latina è pregato di partecipare).
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Il Comitato unitario di tutte le forze democratiche e antifasciste cuneesi, costituitesi in seguito alle ultime richieste provocatorie della Federazione ex-combattenti della Repubblica Sociale Italiana, invita tutta la cittadinanza a partecipare ad un'assemblea pubblica presso il Salone d'Onore del Municipio,
Venerdì 16 maggio ore 18
Salone d'Onore del Municipio
per continuare nella vigilanza attiva e democratica che ha permesso in questi giorni di bloccare tentativi revisionistici e di pericoloso revanscismo fascista e neonazista nella nostra Città, simbolo della Resistenza Italiana.
Ora e Sempre Resistenza!

Contributo alla discussione

Abbiamo subito una sconfitta epocale ma abbiamo anche molte energie che non possiamo e non dobbiamo disperdere.
Non perdiamoci in logiche laceranti, ora un congresso a tesi per avere un dibattito aperto.
Maurizio Acerbo*
Il nostro partito sta vivendo la fase più difficile della sua storia. La débâcle che abbiamo subito è di dimensioni epocali. Eppure sono convinto che vi sono tante energie disponibili a ricominciare. Lo si vede ovunque si organizzano iniziative ed assemblee. Lo si sente quotidianamente persino incontrando ex-elettori che il 13 e 14 aprile hanno scelto il "voto utile", l'astensione o leli ste con falce e martello. Questa disponibilità non va dispersa dentro logiche che non possono che condurre a ulteriori lacerazioni nel corpo del partito. Credo che mai come oggi la sinistra abbia bisogno di una buona dose di buonsenso nonviolento. Per dirla con Gandhi, «sono essenzialmente un uomo incline al compromesso perché non sono mai sicuro di essere nel vero». Per questo ho proposto la settimana scorsa,nella riunione della commissione politica per il congresso, di scegliere la modalità delle tesi e non quella delle mozioni. Non perché sia ingenuo né perché penso, come mi ha obiettato un autorevole compagno, che i nostri iscritti siano dei pirla o dei bambini incapaci di affrontare una normale dialettica democratica tra posizioni diverse. Semplicemente ho l'impressione che gran parte dei compagni e delle compagne ci considererebbero dei matti se ci presentassimo nei congressi di circolo con quattro o cinque mozioni. E credo che anche dall'esterno ci guarderebbero con non poco sconcerto. Basta leggere l'efficace ritratto che sul manifesto ha tracciato Gigi Sullo di Carta: «uno scontro interno che tende a diventare cronico, sprizza veleni inogni direzione e calpesta le persone, e insomma sembra solo una competizione per il potere (ma quale?), non sembra proprio la via più adatta per ottenere l'opposto di questo, ossia, come tutti dicono, lacreazione di "luoghi" della politica radicalmente diversi, la cui prima qualità sarebbe la relazione tra le differenze, la pluralità, l'annullamento di ogni gerarchia (e potere)».Un congresso per mozioni non può che peggiorare il clima interno perché tende per forza di cose a delimitare i confini della propria area e a cristallizzare posizioni proprio nel momento in cui avremmo bisogno di un dibattito aperto, di un ascolto reciproco, di un interrogarsi senza facili certezze. Dai gruppi dirigenti credo che ci si aspetti, fuori e dentro Rifondazione, qualcosa di diverso rispetto allo scenario bellicoso che si prepara. Le mozioni aiutano a contarsi e a difendere o conquistare il proprio spazio di potere, trasferendo nei circoli lo scontro interno ai gruppi dirigenti. E' davvero questo ciò che serve al partito e a quel che rimane della sinistra? «Non voglio che la mia casa sia recintata da ogni lato e le mie finestre murate», ci consiglierebbe il buon vecchio Gandhi. Alcuni compagni hanno sottolineato nei giorni scorsi l'esigenza della "chiarezza", ma questa non è assolutamente impedita dalla discussione su tesi ed emendamenti. Anzi il confronto di merito ne guadagnerebbe e, soprattutto sarebbe più facilmente circoscritto. E' ovvio che la scelta di un congresso a tesi non risolve tutti i problemi senza una soggettiva tensione unitaria da parte di tutti, però è indubbio che costituisce una buona premessa. So che questa consapevolezza è assai diffusa, ma pare che i falchi stiano perprevalere sulle colombe. Di fronte alle difficoltà derivanti dalla nostra partecipazione al governo si era addivenuti saggiamente ad un allargamento di fatto della maggioranza aprendo anche ai compagni dell'area di "Essere Comunisti". Adesso sembra diventato un grave peccato votare con questi compagni. Ora che è squadernata di fronte a noi la possibilità concreta della scomparsa di una sinistra politica autonoma e del nostro stesso partito, con assoluta irresponsabilità si affilano le armi per la conta interna, magari nel nome della nonviolenza. E' evidente che mi rivolgo in particolare ai compagni e alle compagne che hanno condiviso con me l'appartenenza alla maggioranza "bertinottiana" dai quali mi ha diviso la votazione nell'ultimo Cpn. Potrei capire la vostra predisposizione al presentarvi sotto le insegne di una mozione (e/o di un leader) se la proposta che avanzate fosse quella esplicitata da Alfonso Gianni nei suoi interventi. Avrei poco da contestare se da voi venisse fuori con nettezza la proposta dello scioglimento-superamento di Rifondazione. La distanza tra le posizioni in campo sarebbe tale da giustificare una democratica contrapposizione di mozioni. Ma la stragrande maggioranza degli interventi che ho ascoltato al Cpn e in Commissione Politica non mi pare contemplassero questa ipotesi. Credo di poter dire che la gran parte dei compagni e delle compagne possa dirsi rappresentata dall'intervento di Peppe De Cristofaro in Commissione politica. Ho apprezzato l'onestà con cui Peppe ha ammesso che a fronte di un risultato elettorale positivo della Sinistra Arcobaleno sarebbe stato tra quelli che avrebbero posto con forza all'ordine del giorno il"superamento" del partito e la costituente del nuovo soggetto, ma cheil dato consegnatoci dalle urne lo induceva a ritenere indispensabile ripartire da Rifondazione. E mi è sembrato un segnale di luce il suo invocare una convergenza unitaria a partire da una tregua dello scontro nelle federazioni e nei regionali. Paolo Ferrero ha proposto nella stessa riunione, oltre al congresso a tesi, che ci si impegni fin d'ora per una gestione unitaria del partito. Purtroppo nei giorni successivi non si sono rischiarate le nubi e la divisione congressuale pare divenuta, per un usare un termine assai in voga fino all'ultimo Cpn, irreversibile. Ci sarebbero tutte le condizioni per uno stop al conflitto interno che sarebbe salutato con sollievo da gran parte dei compagni e delle compagne nei territori. Non credo giovi a qualcuno una"guerra" nella quale gli iscritti siano chiamati a schierarsi prima che a ragionare, magari combattuta con un contorno di articoli sulla grande stampa invece di un dibattito sensato emerge un quadro da "resa deiconti", "caccia all'uomo", "notte dei lunghi coltelli", "golpe", ecc. Anche al sottoscritto è capitato di ritrovarsi nel ruolo di protagonista di improbabili purghe staliniane su un grande quotidiano. Su questa strada rischiamo di spingere verso la disaffezione e l'esodo i nostri iscritti e militanti. Fare a pezzi Rifondazione Comunista non mi sembra un buon modo per ri-costruire la sinistra.
08/05/2008
*Portavoce Comitato di Gestione

venerdì 9 maggio 2008

Lettera di Fabio Panero al Sindaco di Cuneo Alberto Valmaggia

Alla Cortese attenzione del Signor Sindaco della Città di Cuneo

Prof. Alberto Valmaggia


Caro Sindaco,

permettimi di dire che come cittadino antifascista di Cuneo città Medaglia d’Oro alla Resistenza sono orgoglioso di essere da te rappresentato.

Come amministratore comunale pro-tempore della nostra città, spesso critico ma sincero, sono felice di contribuire a far parte della maggioranza politica che ti sostiene.

Ho pensato che queste poche righe dovessero essere protocollate, come ci insegnavano a scuola: “scripta manent”.


Con stima


Fabio Panero
Consigliere Comunale Partito della Rifondazione Comunista

COMUNICAZIONI IMPORTANTI

Come è noto i reduci di salò hanno rinunciato a manifestare sabato 10 a Cuneo, in seguito alla mobilitazione cittadina contro questa provocazione, guai però ad abbassare la guardia, guai a smobilitare il Comiatato Antifascista.

Che fare ora: oggi pomeriggio ci trova comunque all'ANPI di Cuneo alle 17 (c.so 4 novembre 29 quarto piano) per redigere un comunicato unitario e per decidere le prossime iniziative.

Domani mattina alle 10 l'invito è comunque a trovarsi e visitare la mostra "Liberazioni" in via Roma, sala S. Giovanni, nel luogo dove doveva tenersi la nostra contro-manifestazione (non si sà mai, meglio vigilare!)

VENERDI' 16 MAGGIO ALLE ORE 18 TUTTI IN MUNICIPIO A CUNEO, SALONE D'ONORE: SI RICOSTITUISCE IL COMITATO ANTIFASCISTA, questa volta siamo stati presi in contropiede, d'ora in avanti occorre organizzarsi, fare controcultura, dibattiti, etc.
Occorre essere in tanti, spargere la voce.

Fabio Panero

giovedì 8 maggio 2008

COMUNICATO STAMPA

Cuneo, 7 maggio ’08

COMUNICATO STAMPA

Vista la richiesta della Federazione di Torino degli ex combattenti della Repubblica sociale italiana di commemorare in data 10 p.v. un gruppo di fascisti della GNR e della Divisione Littorio ed alcune ausiliarie giustiziati a Cuneo, le sottoscritte associazioni: ANED –ASSOCIAZIONE COMBATTENTI E REDUCI - ANPI – IGNAZIO VIAN – FVIL – FIAP - ISTITUTO STORICO DELLA RESISTENZA E DELLA SOCIETA’ CONTEMPORANEA - CGIL – CISL – ARCI – ACLI – LIBERA- FONDAZIONE NUTO REVELLI - ASS. “Mai Tardi – Associazione Amici di Nuto Revelli”- TAVOLO DELLE ASSOCIAZIONI DEL CUNEESE – PARTITO DEMOCRATICO – RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA DEMOCRATICA– LA CITTA’ APERTA – ritengono tale richiesta provocatoria in quanto:

- Il mese di maggio del 1945 non ha rappresentato la fine dei lutti e delle sofferenze provocate dalla guerra voluta dal fascismo (molte persone sono morte in conseguenza delle ferite, molte internate hanno continuato a morire nei lager);
- Il 10 maggio ’45 a Cuneo c’è stato un solo morto, ed è stato un partigiano;
- I giustiziati della R.S.I erano stati riconosciuti passibili della pena capitale (prevista dalle disposizioni insurrezionali del CNL Alta Italia) da un regolare tribunale della V ° Zona Partigiana;
- Cuneo è Città Medaglia D’oro e Città simbolo della Resistenza (la Patria natale di Duccio Galimberti e di centinaia di resistenti e antifascisti)

Per questi motivi le associazioni sopraindicate, non solo deplorano la gravità della richiesta, ma preoccupate anche del clima di pericoloso revanscismo fascista e neonazista che si manifesta nel Nostro Paese (vedi i tristi fatti di cronaca di Verona) sottolineano i rischi di una ricaduta che una simile iniziativa potrebbe avere sulla civile convivenza recando una sostanziale offesa ai valori della Costituzione.

Pertanto, le associazioni firmatarie pur rispettando i morti di qualsiasi parte non possono tuttavia accettare le equiparazioni e si impegnano a riaffermare i valori della Resistenza e dell’antifascismo organizzando per

sabato 10 maggio dalle ore 10 un presidio,
davanti alla Sala S. Giovanni,
dove è allestita la mostra “Liberazioni”.

INVITIAMO SINGOLI ED ASSOCIAZIONI AD ADERIRE ALL’INIZIATIVA


Per aderire scrivi a:
anpicuneo@libero.it

mercoledì 7 maggio 2008

Sabato 10 maggio: CONTROMANIFESTAZIONE ANTIFASCISTA


PARTITO della RIFONDAZIONE COMUNISTA-SINISTRA EUROPEA

Gruppo Consigliare Comunale, via Saluzzo 28 tel/fax:0171/66274 mail:prccuneo@libero.it



SINISTRA DEMOCRATICA PER IL SOCIALISMO EUROPEO


Appreso con stupore della richiesta da parte di reduci di Salò di svolgere una manifestazione a Cuneo, città Medaglia d’Oro per la Resistenza, sabato 10 maggio alle ore 10.30, comunichiamo di aver richiesto lo spazio pubblico per una
contro-manifestazione antifascista e democratica
in via Roma all’altezza di sala S.Giovanni, di fronte alla mostra “Liberazioni” organizzata dall’Istituto Storico della Resistenza, per sabato 10 maggio dalle ore 10.30.



Cordiali saluti


Fabio Panero
Consigliere Comunale e segretario provinciale Partito della Rifondazione Comunista

Livio Berardo
Coordinatore provinciale Sinistra Democratica

lunedì 5 maggio 2008

Primo maggio all'outlet, tra i forzati del salario festivo

Ipercoop Mondovicino
dove la festa del lavoro è il raddoppio della paga
di Maurizio Pagliassotti, tratto da "Liberazione" del 3 maggio 2008


Un altro mondo è possibile. Giovedì primo maggio, festa del lavoro e dei lavoratori, siamo a Mondovì, una piccola cittadina a pochi chilometri da Cuneo.
Una coda di auto si accalca presso le quindici nuove porte d'uscita dell'autostrada Torino-Savona. A destra, dove una volta c'erano campi di mais e cascine è sorto il tempio del consumo più grande del Piemonte, fra i maggiori in Italia: Mondovicino.
Noi chiusi dentro le nostre auto desideriamo andare lì, dove tutto è allegro e colorato, anche se un po' puzzolente di fritto. Oggi è un giorno di vacanza punto e basta, quindi si va all'outlet, che poi in italiano significa "spaccio" ma suona male. Mondovicino è bellissimo e attrae così tanto che pare non siano sufficienti quattromila e seicento posti auto per ospitare il fiume umano che si riversa in questo paradiso di plastica per girare, guardare e comprare qualcosa. Come dice la responsabile marketing: «Nei suoi primi quindi giorni di vita sono passati di qui centinaia di migliaia di persone. Arrivano perfino dalla Francia e da Torino (100 km, ndr)».
All'entrata ci sono eleganti ragazzi di colore con una pettorina arancione che danno indicazioni su come districarsi nel dedalo del parcheggio, cosa non semplice. Sono soprattutto auto di piccola cilindrata quelle parcheggiate su questo deserto d'asfalto. I Cayenne sfrecciano poco lontano sull'autostrada in direzione mare, non si fermano certo in questo centro commerciale costruito per il nuovo proletariato sub urbano, quello che alla fine si accontenta di camminare tanto e guardare i balocchi dietro le vetrine.
Il tempio ci accoglie con megacarrelli recanti la scritta "carrello costruito con plastica riciclabile". Basta giocare con le parole per darsi una mano di verde, così si accontentano anche i gusti degli ambientalisti che magari non nutrono molta simpatia per questo meteorite di cemento piantato dentro la verde pianura cuunese.
«Il primo maggio è la festa del lavoro e quindi io non lavoro ma vengo qua», dice Aldo, un ragazzo con gli occhialoni D&G che fasciano mezza scatola cranica. «Mi piace questo posto, perché c'è un sacco di gente. Andare ai cortei? Sono tristi, ci si annoia... Qui c'è tutto quello che si può desiderare». E' un tipo tosto Aldo, che continua così: «Io però lo so dove vuoi arrivare tu... I comunisti non capiscono che i tempi cambiano, che si possono fare tante cose giuste anche se il primo maggio e il venticinque aprile non vai al corteo ma all'outlet. Voi siete così, chiusi, arroccati su posizioni vecchie di cento anni. Per questo scomparite». Perché Mondovicino è meglio delle manifestazioni? «Non è meglio. Mondovicino è uguale. Sono due forme di intrattenimento simili. Qui consumiamo roba fisica, al corteo musica. Se tu mi avessi intervistato al concertone del sindacato a Roma saresti stato contento, ma dato che sono qua vuoi farmi passare per un celebroleso. Il sindacato che a voi piace tanto parla parla ma poi non proferisce parola se oggi qua dentro ci sono centinaia di persone che lavorano». Ti piacerebbe lavorare in un posto così? «No, troppo casino e frenesia. Questi posti sono belli per gli utenti e basta».
Gli occupati dentro Mondovicino sono mille e seicento di cui settecento part-time. Poco lontano da Aldo un tipo ben piazzato blocca tre ragazze con il viso acqua e sapone appena uscite da un negozio. Un rapido controllo allo scontrino, sguardi smarriti, toni gentili ma secchi.
Franco invece siede con la fidanzata nella piazza Giovanni Jemina, proprio al centro dell'outelt-spaccio. Lui è appena tornato da San Diego, Usa, dove ha studiato per qualche tempo. «Questo posto mi piace perché mi fa sperare che l'Italia diventi come l'America, moderna e felice». Per Franco non è un problema che il primo maggio ci sia gente che lavora e non festeggia: «Prendono la paga maggiorata... e poi è un po' come lavorare di domenica. Qualcuno lo deve fare!».
Mondovicino non è il solito centro commerciale: sessanta negozi, aperti sette giorni su sette dalle ore 10 alle 21, un mega Ipercoop e lo spaccio outlet costruito così bene che sembra di trovarsi davvero dentro il centro storico di un paesino piemontese: finte cascine, il portico, i travi di legno chiaro, le grondaie in rame, il porfido in cemento. La signora che trascina il carrello delle pulizie e che raccoglie pattume senza sosta per le vie dell'outlet è contenta di essere qui oggi: «Mi hanno appena assunta, alla mia età è davvero un miracolo. Non sarebbe stata affatto una vittoria se il sindacato avesse imposto la chiusura per festeggiare il primo maggio. Se uno ha bisogno di lavorare qualsiasi giorno va bene».
Come lei sembrano pensarla un po' tutti. Le cassiere dell'Ipercoop non raccolgono la battuta «anche oggi al lavoro eh!». Il massimo della contestazione è il silenzio, ma abbondano. Gli unici che protestano sono i negozianti, e in fondo hanno ragione. Se Mondovicino straripa di gente il bellissimo centro storico di Mondovì ospita qualche turista che mangia il gelato e basta. Tutto chiuso e vigili sguinzagliati a dare multe. Per i negozianti non è una questione di valori più o meno obsoleti: «Le aperture domenicali dei centro commerciali sono diventate selvagge, non esiste una regolamentazione!». Forse è per questa ragione che - come riferisce il portavoce di Mondovicino Raffaele Sasso - il sindacato non ha obiettato nulla sull'apertura dell'outlet il primo di maggio.
A Cuorgné, nord Piemonte, la Cgil ci ha provato a far pressione sull'Ipercoop del posto nel tentativo di «far rispettare una ricorrenza fondamentale per i diritti dei lavoratori» hanno anche fatto un volantinaggio davanti all'ingresso principale. Ieri era tutto aperto, massima affluenza. Almeno cento ottanta volontari al lavoro e moltitudini di consumatori in giro tra gli scaffali.

domenica 4 maggio 2008

Comunicato Stampa - Solidarietà a Vincenzo Visco

Comunicato Stampa

Voglio esprimere la mia piena solidarietà a Vincenzo Visco, sicuramente lontano da me politicamente.
Non penso inoltre che gli cambierà la vita, ma tant'è. Non riesco a starmene zitto. Si parla tanto e si denuncia il ruolo della “casta” e poi alla prima iniziativa concreta che offre trasparenza a tutti i cittadini ecco che arriva l’attacco dei poteri forti. Vergogna.
Noto anche con piacere che noti intrattenitori capi-popolo sempre pronti al vaffa predicano bene ma quando vengono toccati in prima persona scatta la censura. Alla faccia della coerenza!

Fabio Panero
consigliere comunale e segretario provinciale Rifondazione Comunista

LETTERA APERTA, di David Valderrama


LETTERA APERTA ALLE COMPAGNE E I COMPAGNI DEL PRC CUNEESE:
UNIAMOCI PER LA SINISTRA DEL XXI SECOLO

Care compagne e cari compagni,
di fronte al disastroso risultato elettorale con la conseguente fuoriuscita della sinistra tutta dal parlamento nazionale il rischio che la disillusione prevalga è forte.
Eppure sono convinto che possiamo farcela, che possiamo ripartire purché lo facciamo uniti. Abbiamo di fronte a noi un compito storico, quello di costruire la sinistra del XXI secolo così come nella seconda metà dell’ottocento gli operai delle fabbriche, i braccianti, i minatori, diedero vita alla grande scalata al cielo del novecento. Lo fecero dal basso senza strutture organizzate ne gruppi dirigenti a cui dovere fedeltà.
Costruire una sinistra pacifista, del lavoro, ambientalista e per i diritti è una necessità e per fare questo non possiamo ne dobbiamo guardare al passato, non possiamo pensare che basti tornare alle nostre piccole certezze disperdendo tutto quel patrimonio ideale fatto di persone in carne e ossa con le quali abbiamo iniziato a lavorare in campagna elettorale. Trovo francamente politicista sostenere che basti ripartire dalla rifondazione comunista, o come altri dicono dall’unità dei comunisti. Significherebbe soltanto dare forza a gruppi dirigenti che puntano a conservarsi, mentre al contrario è fondamentale che il partito tutto si metta a disposizione per la costituente di una nuova sinistra plurale ma soprattutto popolare. Facciamolo lanciando il cuore oltre l’ostacolo con tutta la nostra storia e la nostra radicalità.

David Valderrama

sabato 3 maggio 2008

APPELLO: COMUNISTE E COMUNISTI, COMINCIAMO DA NOI

COMUNISTE E COMUNISTI COMINCIAMO DA NOI
Dopo il crollo della Sinistra Arcobaleno, ci rivolgiamo ai militanti e ai dirigenti del Pdci e del Prc e a tutte le comuniste/i ovunque collocati in Italia
Siamo comuniste e comunisti del nostro tempo. Abbiamo scelto di stare nei movimenti e nel conflitto sociale.
Abbiamo storie e sensibilità diverse: sappiamo che non è il tempo delle certezze.
Abbiamo il senso, anche critico, della nostra storia, che non rinneghiamo; ma il nostro sguardo è rivolto al presente e al futuro. Non abbiamo nostalgia del passato, semmai di un futuro migliore.

SOCIETA’ PARTECIPATE: INTERVENTO AL CONSIGLIO PROVINCIALE DEL 28.04.2008

SOCIETA’ PARTECIPATE: INTERVENTO AL CONSIGLIO PROVINCIALE DEL 28.04.2008

E’ opportuno evidenziare che le determinazioni contenute nella proposta di delibera, derivano essenzialmente dalle disposizioni della Legge Finanziaria 2008: in particolare non è più consentito agli Enti Pubblici di costituire Società, o mantenere partecipazioni azionarie, se non per attività correlate alla propria attività istituzionale. ......


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