Da un racconto di Budd Schulberg e articoli di Malcolm Johnson. Terry Malloy, scaricatore di porto ed ex pugile, ha per fratello il pezzo grosso di una gang che controlla il sindacato dei portuali di New York. Una faticosa crisi di coscienza lo spinge a testimoniare contro la sua corruzione criminale. Film nero – girato per intero a New York, quasi sempre in esterni – con forti implicazioni sociali, sottintesi etici, risvolti politici e accensioni melodrammatiche, è il trionfo dell'ambiguità di E. Kazan che, come il suo sceneggiatore Budd Schulberg (da un suo romanzo), aveva molti conti da regolare con i comunisti e li regola, imbrogliando le carte. È anche il trionfo di uno stile di recitazione, quello del Metodo, cioè dell'Actors' Studio. M. Brando memorabile come il bianconero di Boris Kaufman. 7 Oscar (film, regia, sceneggiatura, fotografia, scenografia, M. Brando, E.M. Saint, montaggio) e un Leone d'argento a Venezia.
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