mercoledì 14 marzo 2007

Gloria in excelsis deo et in terra PACS

Sabato 10 marzo a Roma si è tenuta la partecipata e festosa manifestazione "Sveglia! Diritti Ora", convocata dal movimento GLBT per sensibilizzare l’opinione pubblica sui pacs o dico, tanto affrontato con superficialità in questi giorni da parte del parlamento e dei mezzi di comunicazione.
Esiste una grossa anomalia nel nostro paese rispetto al resto dell’Europa: in Italia non si può parlare del riconoscimento dei diritti civili senza sentire la solita predica del Vaticano, che lancia invettive a destra e manca contro chi secondo lei, mette in crisi i valori della "famiglia tradizionale o naturale", se parla di riconoscere a tutti gli esseri umani uguale dignità e diritti.
Non è una questione che riguarda pochi peccatori, è il dramma che attraversa la vita di milioni di persone, di giovani e non, di chi vive la propria quotidianità di coppia affrontando i mille problemi di questi tempi: precarietà, mutui, affitti, malattie…
In questo periodo il nostro paese vive un’insopportabile ingerenza delle gerarchie vaticane nel dibattito parlamentare, e i nostri politici si dimostrano sempre pronti a chinare la testa nei confronti del clero buttando alle ortiche 150 di laicità dello Stato Italiano e ad appoggiare questa confusa idea di "famiglia", che non tiene conto che non è mai esistita una "famiglia naturale", anzi, nel mondo abbiamo esempio di più tipi di famiglia, dalla monogamia alla poliginia e poliandria, dai conviventi eterosessuali alle unioni omosessuali, ciò dimostra come per fortuna sulla nostra terra ci siano mille sfumature, grazie anche alla maggiore libertà di scelta conquistata dal movimento femminista.
Ora quelle conquiste sono in crisi, l’aborto e le libere scelte sessuali sono sotto un feroce attacco del clero e delle forze conservatrici, attacco che porta talvolta a verificarsi di aggressioni e stupri nei confronti di gay e lesbiche da parte di estremisti di destra.
E' successo la settimana scorsa a Biella, che i giovani di Alleanza Nazionale abbiano organizzato una manifestazione dal titolo 'Eteropride' con un manifesto maschilista nel quale campeggiava l'immagine di una donna nuda, seduta di spalle, e sotto un volgare slogan a sigillo di un orgoglioso maschilismo: 'Questione di pelo'. I nostri compagni di Biella hanno contestato pacificamente con un presidio sonoro la vergognosa iniziativa, al quale i giovani di An hanno risposto aggredendo le forze dell'ordine e facendo saluti fascisti, dimostrando che c’è chi invece perde il pelo ma non il vizio...
Nei prossimi mesi noi Giovani Comunisti/e di Cuneo proporremo ed organizzeremo alcune iniziative insieme a diversi compagni che sul territorio stanno lavorando su questo tema, per avviare una campagna di mobilitazione che si concluderà a giugno con il gaypride nazionale di Roma, perché sappiamo che la pluralità è una ricchezza da abbracciare e le persone sono tutte uguali di fronte ai diritti, e i diritti non tolgono niente a nessuno.

Diamo la SVEGLIA alla classe politica.

Il tempo dei diritti è ORA.

Giovani Comuniste/i
Cuneo

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