giovedì 29 maggio 2008

Ennesimo raid fascista a Roma, studenti aggrediti all’Università La Sapienza


L’aggressione a Via De Lollis, ad opera di appartenenti a Forza Nuova. Diversi i feriti


"Stavamo attaccando i nostri manifesti dopo che per tutta la notte Forza Nuova ha attacco i suoi davanti all'università, e all'improvviso sono arrivati i fascisti. Un nostro compagno è stato accoltellato e altri si sono ritrovati con la testa spaccata". Parlano i compagni dei collettivi di Sinistra dell’Università, dopo che questa mattina in Via De Lollis hanno subito l’aggressione di alcuni militanti di forza nuova, che si sono presentati armati di coltelli. I compagni erano in quel momento in superiorità numerica e ne è nata una rissa, dalla quale però almeno tre di loro ne sono usciti con ferite che al momento, secondo quanto riportano le agenzie, sembrano essere da taglio, per le quali sono stati immediatamente portati al pronto soccorso. Fra loro anche un compagno che lavora qui in Direzione nazionale, e che è ora assistito da altri nostri compagni.

“È stata un'aggressione con cinte, bastoni e coltelli fatta da militanti attivisti di Forza Nuova” denuncia Francesco Raparelli della Rete per l'autoformazione. “I ragazzi aggrediti - spiega Francesco Brancaccio, studente di Scienze Politiche - stavano attacchinando un manifesto per l'assemblea di domani. Ci sono studenti in ospedale in condizioni gravi, con ferite da arma da taglio, ci sono tanti testimoni”.

La questione nasce dall’agibilità concessa dal preside ai neofascisti della sedicente sigla “Lotta universitaria”, che in realtà sarebbe espressione del movimento neonazista Forza Nuova di Roberto Fiore, che avrebbe dovuto così tenere una conferenza sulle Foibe all’interno dell’Università. Gli studenti dei collettivi hanno protestato chiedendo la revoca del permesso.

“Questa mattina, dopo la nostra azione di ieri - spiega Giorgio del collettivo della Facoltà di Fisica - tutto intorno all’Università sono comparsi decine di manifesti di Forza Nuova: anche noi allora abbiamo iniziato oggi ad attaccare i nostri. Ma in Via Cesare De Lollis sono arrivate 4 auto da cui sono scese una ventina di persone con spranghe e catene: una aveva la maglietta dei Boys (ultrà della Roma, ndr) e un altro una croce celtica tatuata sul polpaccio. Erano quelli di Forza Nuova che difendevano il territorio e non erano studenti, alcuni avranno avuto almeno 30 anni”. Secondo i collettivi ci sono stati “diversi feriti, spalle rotte, teste spaccate”.

Gli studenti sono ora riuniti nella Facoltà di lettere, e chiedono a gran voce le dimissioni del preside Guido Pescosolido, mentre il pro-rettore dell’ateneo Luigi Fratisono denuncia la grave inciviltà dei fatti di questa mattina. “Non si può che deplorare chi si avvale della violenza invece che del dialogo - sottolinea Frati - e, a questo punto, ritengo di aver fatto bene a revocare la manifestazione di mercoledì che evidentemente - accusa il pro-rettore - si prestava a scopi diversi da quelli culturali che venivano indicati inizialmente”. Per il pro-rettore “gli studenti sono liberi di esprimersi liberamente rispetto alle loro idee politiche, ma devono evitare di prestarsi a manipolazioni e infiltrazioni di esterne”. “E comunque - sottolinea Frati, parlando del convegno sulle Foibe - non è possibile, nel 2008, mettere un pugnale nel proprio simbolo: uno che mette nel suo simbolo un pugnale non ha cittadinanza in questa università. Ho recuperato i manifesti dell'iniziativa per portarli all'attenzione dell'autorità giudiziaria se sarà necessario”.

Il comitato di gestione del Prc, con una nota stampa, ha immediatamente inviato la “totale, piena e incondizionata solidarietà ai giovani dei collettivi romani che questo pomeriggio sono stati aggrediti da una vera e propria "squadraccia" fascista” e chiede che “Il sindaco Alemanno, oltre che il governo nazionale, prendano immediatamente posizione ferma e netta su tali episodi, non solo vuote parole, che lasciano il tempo che trovano”.

Anche i dirigenti di Rifondazione Paolo Ferrero ed Elettra Deiana hanno preso immediatamente posizione attraverso comunicati stampa. Paolo Ferrero, si legge nella nota, denuncia “l’emergenza sicurezza. Il motivo però - dice il comunicato - non è quello avanzato dalle destre come dal Pd, ma molto più tragico: l'emergenza è data dalle violenze e dai raid dei fascisti. E' successo al Pigneto, l'altro giorno, succede di nuovo” . E conclude: “il sindaco di Roma Gianni Alemanno, che si fregia di portare una croce celtica al collo, deve condannare immediatamente questo genere di violenze e deve fare chiarezza su come intende davvero governare la Capitale”.

Elettra Deiana denuncia nel comunicato “una svolta drammatica per quanto riguarda l'escalation di violenza fascista”, e lancia una richiesta precisa: “Il sindaco Alemanno ha il dovere civile e istituzionale di dimostrare con i fatti – conclude la nota - che non è stata la sua elezione a primo cittadino della capitale ad alimentare nelle frange estreme della destra l'idea di godere ormai di una impunità o tolleranza o comprensione”.

Nessun commento:

Powered By Blogger