
E’ possibile che molti, anche la maggioranza, dei cittadini di Firenze si sia trovata d’accordo con l’ordinanza contro i lavavetri del proprio assessore al traffico.
E’ anche probabile che parecchi degli italiani apprezzino le politiche dei sindaci "sceriffi" o aspiranti tali contro immigrati e nomadi.
Noi troviamo tutto ciò scandaloso.
Non naturalmente il disagio, che è del tutto comprensibile e condivisibile, dei cittadini e la loro richiesta che ne vengano rimossi i motivi.
Quello che non è accettabile è che chi è eletto, al Parlamento o negli enti locali, per risolvere i problemi si eserciti in provvedimenti di facciata e di puro impatto propagandistico (già contestati da magistratura e forze dell’ordine) invece che andare alla radice della questione: la promessa legge sull’immigrazione che tarda, gli investimenti per i rom che non si vogliono fare, una adeguata politica della casa che stenta a prendere forma.
Ci si obietta che esistono casi di comprovata delinquenza: non si ha che da perseguirli con gli strumenti che alla legge non mancano (al contrario di tanti reati di chi soldi ne ha a palate).
Neanche a dire dell’aspetto di puro e semplice gioco politico, di schieramenti e pezzi di partiti, oltre che personale che si svolge sulle spalle di quella che comunque è poverissima gente.
Ancora peggio per quanto riguarda quella che dovrebbe essere un’azione pedagogica della politica: non ha senso che i politici, persone mediamente più acculturate della media dei cittadini italiani, e senz’altro assai più pagate, quando si trovano di fronte ad un problema complesso non trovino di meglio che mettersi a rimorchio dell’emozione immediata dei cittadini invece di individuare e proporre le vie di una difficile ma necessaria sperimentazione di nuove soluzioni.
A Cuneo mancando i lavavetri si multano i parcheggiatori abusivi con una "brillante" azione di polizia e tanta enfasi sui giornali locali.
Dimentichiamo però che in ogni ristorante che si rispetti si mangia, si beve e si paga il conto, ma noi questo conto non lo vogliamo pagare, anzi la sola vista di "chi ci dà fastidio" ci disturba e quindi avanti con il periodico repulisti che colpisce l’ultimo e non chi ci sta dietro.
Fabio Panero,
segretario provinciale Rifondazione Comunista - Cuneo