lunedì 3 settembre 2012

NO AL GIRO DELLA PADANIA

TORNA IL GIRO DELLA PADANIA:LA LEGA E' SENZA VERGOGNA.

La Lega ladrona dilaniata da scandali e tangenti tenta di rifarsi una verginità politica cancellando il rito dell'ampolla a Paesana ma mantenendo il giro cicilistico della Padania: il ciclismo è uno sport popolare e molti professionisti correranno in questa gara. Il giro parte oggi dalle zone terremotate dell'Emilia: la Lega tenta di purific

arsi tra la gente che ha perso la casa o il lavoro ostentando anche un fine umanitario.


L’edizione 2012 si corre dal 3 al 7 settembre 2012 prossimi. Si termina con la sesta tappa in Piemonte da Acqui Terme a Frabosa Soprana (provincia di Cuneo).
L'anno scorso a Chrerasco (punzonatura) e Mondovi' (prima tappa del giro) Rifondazione Comunista contestò questa pagliacciata fatta a spese del contribuente. Sembra che la magistratura stia indagando su onlus e su personaggi dell'area leghista varesina della scorsa edizione, infatti il giro è stato in forse fino all'ultimo e tenta di rifarsi un'immagine con un profilo politico basso.

il GIRO CICLISTICO della PADANIA, è inserito ufficialmente nel calendario dell’Unione ciclistica italiana.
- Il percorso attraversa una regione inesistente (la Padania) .
- Il giro si svolge nella “settimana santa” della Lega, quella in cui, dal 1996, Bossi va a prendere l’acqua alle sorgenti del Po (allora proclamò l’indipendenza della Padania e il parlamento di Mantova).
La Lega nord è in parlamento da venti anni. In questo ventennio:
- Non ha risolto alcun problema (lavoro, precarietà, sanità, istruzione, ambiente)
- Ha contribuito al drammatico peggioramento delle condizioni di vita di gran parte della popolazione.
- Ha raccolto voti e consensi agitando paure e slogan, ma non dando alcuna risposta ai problemi.
- Ha criticato “Roma ladrona”, ma a “Roma ladrona” ha parlamentari, con il governo Berlusconi ha avuto ministri, sottosegretari.
Il giro ciclistico della Padania è una manovra propagandistica di Bossi, Davico… che tentano di nascondere il fallimento delle loro politiche, sfruttando la passione popolare per uno sport bello e nobile che non deve essere macchiato da interessi di parte.

Anche quest'anno Rifondazione Comunista protestarà contro questa manifestazione che propaganda la secessione a spese del contribuente, in un momento in cui crisi e disoccupazione aumnetano in maniera esponenziale.

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