mercoledì 6 giugno 2007

LE PROPOSTE DEL PRC SUI COSTI DELLA POLITICA

COMUNICATO STAMPA

LE PROPOSTE DEL PRC SUI COSTI DELLA POLITICA

Il recente dibattito, sviluppatosi su tutti i media nazionali, sui costi della politica ha visto una pericolosa tendenza verso una descrizione demagogica del problema, che rischia di far trionfare l’antipolitica e il conseguente distacco delle persone dalla partecipazione democratica.

Il problema esiste e va seriamente considerato in modo organico. Lo deve fare soprattutto la sinistra, affinchè non diventi preda delle pulsioni populiste che albergano sicuramente in una parte dell’opinione pubblica e anche nella destra politica.

Il gruppo di Rifondazione Comunista in Regione con altri della sinistra ha depositato, per iniziare, due leggi che agiscono sulle consulenze e sul CORECOM (Comitato regionale di controllo sulle comunicazioni). Nel primo caso si prevede una moratoria di sei mesi durante la quale non si possono attivare nuove consulenze da parte della Regione e dagli Enti strumentali.

La moratoria serve per attivare una vera e propria ricognizione, da parte di una commissione tecnica, al fine di verificare in modo stringente quali e quante consulenze sono effettivamente utili e quante, invece, sono inutili, costose e implementabili dalla struttura tecnica della Regione medesima.

Nel secondo caso si mette mano ad un organismo importante per quanto riguarda la comunicazione pubblica, proponendo una diminuzione dei consiglieri (da 8 a 5), nonchè una diminuzione degli emolumenti con un risparmio annuale previsto di 266.343 €."


Accanto a questi provvedimenti il PRC ha proposto, nell’ultima riunione di maggioranza con la Presidente Bresso, di prendere in considerazione anche interventi sulle attività dei consiglieri. Nella fattispecie si potrebbe partire dall’eliminazione dell’autocertificazione per i rimborsi e i gettoni di presenza nelle missioni sul territorio, nonchè dalla firma obbligatoria sia all’inizio che alla fine delle commissioni consiliari, in modo da evitare il fenomeno poco edificante della "firma solo per il gettone".


Infine voglio ricordare che se oggi il consiglio regionale non è composto da 80 consiglieri lo si deve ad una strenua battaglia condotta dai Consiglieri del PRC insieme a quello del PdCI e dei Verdi nella scorsa legislatura.

Nessuno, a quell’epoca, nè nel centro destra nè nel centro sinistra sembrava così preoccupato dall’aumento di consiglieri e relativi emolumenti.

Fabio Panero
segretario provinciale Rifondazione Comunista

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