giovedì 5 giugno 2008

Riflessioni sulla manifestazione di Chiaiano

Ricevo e giro queste riflessioni sulla manifestazione di Chiaiano e sui comunisti.

Fabio

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Car* compagn*, car* amic*,
ieri siamo stati alla manifestazione di Chiaiano. La prima cosa che mi ha colpito è stata l'imponente schieramento di mezzi di polizia. E la loro tranquillità. Davano il senso di chi era consapevole che tutta quella mobilitazione non avrebbe portato a nulla e che la discarica si sarebbe aperta comunque perchè questo governo ha tante similitudini, nei modi e nei pensieri, con un governo durato un ventennio nel secolo scorso. La seconda cosa che mi ha colpito è stata la partecipazione spontanea di movimenti ed associazioni provenienti da ogni parte d'Italia, anche i No Dal Molin ed i No TAV. Questa partecipazione è significativa perchè esprimeva un senso di solidarietà che è l'opposto di quell'effetto Nimby tanto "adorato" dai media di regime per giustificare subdolamente la necessità di ogni forzatura democratica. La terza cosa che mi ha colpito è stata l'assenza di bandiere del nostro partito (PRC), nonostante fossero presenti tantissim* compagn*, ed uno dei manifestanti che urlava dal megafono che nella manifestazione non c'era politica. Io credo che queste manifestazioni siano la vera essenza della politica. Perchè la politica la devono fare i cittadini con la loro partecipazione attiva, senza delegare troppo e controllare poco l'operato delle istituzioni. Noi del circolo di San Sebastiano al Vesuvio ci indignamo quando vediamo che le nostre bandiere non possono partecipare alle manifestazioni perchè sono viste parte di quel meccanismo che per anni non ha fatto partire un piano rifiuti idoneo a risolvere il problema rifiuti. Ci indignamo perchè anche noi siamo parte di quel partito, ma non per questo vogliamo sentirci responsabili per le scelte che altri hanno operato non tenendo in considerazione la volontà delle minoranze interne che più volte hanno chiesto in questi anni la nostra uscita dal governo della regione.
La questione dei rifiuti ha colpito, come tutte le città della provincia di Napoli, anche San Sebastiano al Vesuvio.
Nella nostra cittadina l'esigenza di mantenere pulite le strade è costato al bilancio comunale varie centinaia di migliaia di euro che adesso i cittadini dovranno ripagare con un aumento della Tarsu del 30%.
Il nostro partito ha dovuto, per spirito di responsabilità, appoggiare la spesa extra e l'aumento.
Diversamente da altre realtà, però, abbiamo deciso, come PRC, che era decisamente venuto il momento di cambiare "politica".
Abbiamo scelto e ottenuto, ovviamente sostenuti dalle altre forze della coalizione, che oggi ci danno ragione, di cominciare a risolvere il problema iniziando a fare due semplici cose (come condizione preliminare al raggiungimento dell'unico e vero obiettivo che è quello del "rifiuto zero") :
1. Un piano di raccolta differenziata porta a porta che, ad oggi, ha ampiamente superato il 65% del totale. Questo piano ha incontrato la fattiva collaborazione della popolazione sansebastianese (contrariamente a chi diceva che la gente non era pronta e non sarebbe stata in grado di attuare tale sistema). Gran parte del territorio italiano e campano è formato da piccoli comuni come il nostro: perciò la raccolta porta a porta si può fare;
2. L'affidamento ad una società interamente pubblica della gestione del ciclo dei rifiuti. Questo, che noi riteniamo fatto altrettanto importante della altissima percentuale di differenziata raggiunta, ha permesso di ottenere due cose: a) la stabilizzazione degli addetti che rischiavano il posto di lavoro dopo il fallimento della MITA, con tutte le relative garanzie del rispetto dei diritti fondamentali dei lavoratori che soltanto una società pubblica può dare; b) la sottrazione del ciclo dei rifiuti ad una qualche indefinita società privata o, peggio ancora, secondo noi, "mista", con relativi problemi di infiltrazioni camorristiche e spartizioni politiche di poltrone.

Adesso il cav.Berlusconi ci fa sapere che saranno costruiti altri inceneritori in Campania. Uno anche a Napoli.
Questa scelta ci fa rabbia, non solo perchè questi mostri sono notoriamente dannosi alla salute (per chi vuol realmente sapere cosa producono questi mostri basta documentarsi su internet ad esempio : http://it.youtube.com/watch?v=exYiYabLtEw) e sono anti economici ed eco-incompatibili, ma anche ci fa rabbia prendere coscienza che tutti i piani di raccolta differenziata (anche il nostro che funziona benissimo) saranno inutili perchè si dovranno alimentari questi mostri.

Ancora una volta si stà giocando sulla pelle dei cittadini un gioco sporco. Un gioco che non è solo politico (intimare alla Iervolino, che noi non abbiamo mai condiviso, di trovare un sito entro 30-40 giorni vuol dire, successivamente, incolparla sia che lo trovi sia che non lo trovi; ma allo stesso tempo salvare Bassolino in nome della pax veltrusconiana benedetta da...Benedetto) ma è anche economico (si pensi ai milioni che girano attorno alla raccolta ed alla produzione di energia con i cip6 sfruttati dai grossi poteri economici e finanziari e non dalla camorra).

Per questo noi chiediamo (in linea a quanto da noi chiesto, ma bocciato ancora una volta, nel Comitato Politico Federale di gennaio scorso) che il nostro partito ripensi la sua posizione all'interno della regione. Partecipare alle manifestazioni è importante ma noi riteniamo che alla politica delle parole debba subentrare la politica dei fatti.

Come abbiamo fatto noi, Comunisti, nella nostra piccola cittadina di San Sebastiano al Vesuvio.

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