Dopo le aperture di Grillo in
campagna elettorale a Casapound («Se volete siete i benvenuti nel M5S») e
le illuminanti parole della capogruppo alla Camera dei 5 Stelle sul fascismo
(«Da quello che conosco di Casapound - scriveva -, del fascismo hanno
conservato solo la parte folcloristica (se vogliamo dire così), razzista e
sprangaiola. Che non comprende l’ideologia del fascismo, che prima che
degenerasse aveva una dimensione nazionale di comunità, un altissimo senso dello
stato e la tutela della famiglia) il Movimento 5 Stelle si schiera a
Torino nella Circoscrizione 9 a favore di uno squallido ordine del
giorno (primo firmatario un consigliere della Lega) rivolto contro l’Anpi per
“spiegare” che “alcuni Partigiani, Gruppi e Brigate, di ben chiaro colore
politico” tramavano agli ordini dell’Unione Sovietica per la “sostituzione di
una dittatura con un’altra peggiore: il comunismo”. In seguito tutti i
consiglieri comunali e circoscrizionali del Movimento 5 Stelle di Torino hanno
preso posizione a favore del suddetto ordine del giorno
Ad Empoli sempre il Movimento 5 stelle propone per risparmiare soldi di eliminare i viaggi delle
scuole nei campi di concentramento.
Ora è pur vero che sempre durante la
campagna elettorale Grillo aveva annunciato di non essere nè di destra né di
Sinistra e che l’antifascismo non è un suo
problema.
Il Movimento 5 stelle che vuole “volare in
alto” sembra però dimenticare, dall’alto dei tanti consensi ottenuti anche tra
gli elettori di Sinistra, che la Repubblica italiana, la nostra
Costituzione affonda le proprie radici nella lotta Partigiana e
nell’antifascismo.
Nella lotta contro il fascismo il 90% dei
detenuti politici e l’80% dei confinati erano Comunisti, 58 tra i massimi
dirigenti del P.C.I. clandestino hanno scontato 400 anni di carcere e confino.
Nella lotta per la Liberazione dell’Italia su 350.000 partigiani
riconosciuti 210.000 appartenevano a “Gruppi e Brigate di ben chiaro colore
politico” ovvero erano Comunisti, 40.000 furono i morti e 22.000 i feriti. A
chi, come il sottoscritto, si definisce Comunista e quindi antifascista, il
compito di ricordare per agire nel presente poiché la memoria non si
cancella.
A tutti i cittadini democratici
l’obbligo di vigilare affinché proprio da Cuneo, dalla sua provincia, culla del
movimento partigiano, riparta una Resistenza morale e civile in occasione del
70° anniversario della lotta di Liberazione, poiché, come disse Duccio
Galimberti in piazza a Cuneo il 26 luglio 43 “…la guerra continua fino
alla cacciata dell’ultimo tedesco, fino alla scomparsa delle ultime vestigia del
regime fascista”
Fabio Panero
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