giovedì 11 aprile 2013

IL "NUOVO" CHE AVANZA

Dopo le aperture di Grillo in campagna elettorale a Casapound («Se volete siete i benvenuti nel M5S») e le illuminanti parole della capogruppo alla Camera dei 5 Stelle sul fascismo («Da quello che conosco di Casapound - scriveva -, del fascismo hanno conservato solo la parte folcloristica (se vogliamo dire così), razzista e sprangaiola. Che non comprende l’ideologia del fascismo, che prima che degenerasse aveva una dimensione nazionale di comunità, un altissimo senso dello stato e la tutela della famiglia) il Movimento 5 Stelle si schiera a Torino nella Circoscrizione 9 a favore di uno squallido  ordine del giorno  (primo firmatario un consigliere della Lega) rivolto contro l’Anpi per “spiegare” che “alcuni Partigiani, Gruppi e Brigate, di ben chiaro colore politico” tramavano agli ordini dell’Unione Sovietica per la “sostituzione di una dittatura con un’altra peggiore: il comunismo”. In seguito tutti i consiglieri comunali e circoscrizionali del Movimento 5 Stelle di Torino hanno preso posizione a favore del suddetto ordine del giorno
Ad Empoli sempre il Movimento 5 stelle propone per risparmiare soldi di eliminare i viaggi delle scuole nei campi di concentramento.
Ora è pur vero che sempre durante la campagna elettorale Grillo aveva annunciato di non essere nè di destra né di Sinistra e che l’antifascismo non è un suo problema.
Il Movimento 5 stelle che vuole “volare in alto” sembra però dimenticare, dall’alto dei tanti consensi ottenuti anche tra gli elettori di Sinistra, che la Repubblica italiana, la nostra Costituzione affonda le proprie radici nella lotta Partigiana e nell’antifascismo.
Nella lotta contro il fascismo il 90% dei detenuti politici e l’80% dei confinati erano Comunisti, 58 tra i massimi dirigenti del P.C.I. clandestino hanno scontato 400 anni di carcere e confino. Nella lotta per la Liberazione dell’Italia su 350.000 partigiani riconosciuti 210.000 appartenevano a “Gruppi e Brigate di ben chiaro colore politico” ovvero erano Comunisti, 40.000 furono i morti e 22.000 i feriti. A chi, come il sottoscritto, si definisce Comunista e quindi antifascista, il compito di ricordare per agire nel presente poiché la memoria non si cancella.
A tutti i cittadini democratici l’obbligo di vigilare affinché proprio da Cuneo, dalla sua provincia, culla del movimento partigiano, riparta una Resistenza morale e civile in occasione del 70° anniversario della lotta di Liberazione, poiché, come disse Duccio Galimberti in piazza a Cuneo il 26 luglio 43 “…la guerra continua fino alla cacciata dell’ultimo tedesco, fino alla scomparsa delle ultime vestigia del regime fascista
Fabio Panero

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