venerdì 3 agosto 2007

Un impegno ed un’azione unitaria per il diritto all’acqua, bene comune prezioso e vitale

I responsabili ambiente di SD, PRC, VERDI PDCI SDI esprimono grande soddisfazione per il successo avuto dalla raccolta di firme (quasi mezzo milione rispetto alle 50.000 sufficienti!) sulla proposta di legge di iniziativa popolare perché l’acqua sia considerata davvero pubblica, un bene comune.

Questo fatto dice di una sintonia tra i contenuti e il sentire dei cittadini. L’acqua è metafora di tutti i beni comuni; la sua privatizzazione viene giustamente percepita come una ingiustizia e una privazione di un diritto considerato universale.

PRC, SD, Verdi, PDCI e SDI unitariamente si impegnano perché a partire dai contenuti della proposta di legge presentata dal movimento per l’acqua pubblica si sviluppi in Parlamento una iniziativa legislativa forte per arrivare in tempi brevi ad una normativa che risponda ai precisi indirizzi contenuti nel programma dell’Unione.

Due primi passi importanti sono già stati compiuti dal Parlamento con l’approvazione della moratoria delle gare di affidamento dell’acqua in attesa di una nuova normativa sulla gestione pubblica, e con l’approvazione delle risoluzioni sulla strategia internazionale dell’acqua come bene comune.

Ora la discussione va incardinata affinché l’approvazione della normativa abbia tempi ravvicinati e certi, recuperando anche l’attuazione incompiuta di larga parte delle leggi esistenti, ad esempio la definizione del bilancio idrico a livello di bacino idrografico (nella legge del 1989) e il censimento di tutti i pozzi (nella legge del 1994, 8 volte rinviato).

La questione dell’acqua sollecita anche altre importanti iniziative nazionali, europee e mondiali:
vanno promosse e sostenute le iniziative sul piano dei principi generali come la campagna per far dichiarare dall’ONU l’acqua bene comune e diritto umano, individuando uno strumento di targets contro la sete e partecipando attivamente alle azioni promosse dal Contratto Mondiale per l’acqua.

Inoltre sollecitano di ridiscutere , come sta già avvenendo in Inghilterra e negli Stati Uniti, eventualità e modalità della commercializzazione dell’acqua in bottiglia che sta soppiantando senza alcuna giustificazione di natura sanitaria e di proprietà organolettiche, la generalmente ottima acqua del rubinetto. Il settore delle acque minerali sfrutta enormi volumi d’acqua pagando spesso irrisorie concessioni, produce a valle del consumo grandi quantità di rifiuti (le bottiglie in plastica) e determina un notevole incremento del trasporto quasi interamente su gomma, portando in giro, imbottigliato, un bene che sgorga dai rubinetti di tutte le case. Un “non senso” di notevole impatto ambientale ed uno spreco assai ben veicolato dalla pubblicità al punto tale da indurre l’opinione pubblica a considerare non buona l’acqua del rubinetto di casa propria.

PRC, SD, VERDI, PDCI, E SDI si impegnano costruire una campagna di informazione e a produrre proposte normative e legislative, a partire dalla legge finanziaria, che rilancino il consumo dell’acqua potabile dei rubinetti come forma di buona pratica ambientale, di riduzione del trasporto, dell’inquinamento e dello spreco energetico.

Roma, 18 luglio 2007

Mirko Lombardi PRC
Valerio Calzolaio SD
Grazia Francescato VERDI
Claudio Saroufim PDCI
Raffaele Di Gioia SDI

Nessun commento:

Powered By Blogger