venerdì 11 febbraio 2011

LA LEGA NON E' RAZZISTA, PAROLA DI BERSANI



Bersani apre alla Lega, non più razzista e di destra, ma popolare.
Vendola apre a Fini per un governo a termine su tre punti.
Mamma mia!
E ci hanno spesso accusati di non essere contro la destra!

Interressanti dichiarazioni del segretario del PD Bersani

 

 

Da Repubblica on-line

LA LEGA NON E’ RAZZISTA, PAROLA DI BERSANI

Intervista al segretario del Pd in prima pagina sulla Padania: "Propongo un patto tra forze popolari. Se cade il governo, impegno me e il mio partito a portare avanti la prospettiva autonomista". Messaggio a Maroni: "Sugli sbarchi dal Nordafrica ha ragione. So che non siete razzisti"

ROMA - "Impegno me e il mio partito a portare avanti il processo federalista dialogando con la Lega". Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, sceglie la prima pagina della Padania, organo ufficiale della Lega Nord, per tentare la spallata decisiva alla maggioranza di centrodestra e al governo Berlusconi. Il leader democratico coglie l'insofferenza leghista per il pantano in cui si è infilata la legislatura e di cui rischia di fare le spese la riforma simbolo del Carroccio. E lancia, forte e chiara, la sua proposta: "Pur con posizioni diverse e anche alternative, ci sono due vere forze autonomiste nel nostro Paese: il Pd e la Lega", afferma Bersani. Che propone un vero e proprio "patto tra forze popolari" per cambiare l'Italia.

Non usa giri di parole, il segretario Pd: è il Carroccio, argomenta, "a tenere attaccata oggi la spina del governo Berlusconi". Un accanimento terapeutico che, come Bossi e lo stato maggiore leghista hanno più volte ribadito, ha come unico scopo quello di portare a casa il federalismo. Ma "in queste condizioni, rischiamo di fare una cattiva riforma", avverte Bersani. Per questo, afferma, è il momento di "guardare oltre Berlusconi e nel contempo preservare la prospettiva autonomista".

La Lega dunque, è il patto proposto da Bersani, faccia cadere Berlusconi: "Perché non si può sacrificare tutto, ossia la riforma chiave, in nome di Ruby". Poi, tutto può accadere, e i democratici garantiscono
ampia disponibilità alle richieste leghiste. "Va anche bene che il Governo rimanga nell'ambito del centrodestra", dice Bersani. "Assicureremo un'opposizione propositiva. Ripeto, garantisco personalmente per me e per il mio partito: il processo federalista deve andare avanti e giungere a compimento".
Ma il segretario del Pd si spinge oltre, con toni che, da parte di un leader del centrosinistra, non si ascoltavano da quando D'Alema definì la Lega "costola della sinistra": riferendosi all'ondata di sbarchi dal Nordafrica, Bersani dichiara di appoggiare la richiesta del ministro dell'Interno Maroni "di maggiore condivisione europea di fronte all'emergenza in Nord Africa". E, con un affermazione destinata a far discutere, dichiara: "So che la Lega non è razzista".
Ce n'è abbastanza per sollevare un polverone tanto nell'opposizione, quanto nella maggioranza. Sulla prima pagina della Padania, l'intervista di Bersani appare in un grande riquadro dominato dal volto di Umberto Bossi e dalla frase: "Questa è la settimana decisiva". Parole che suonano come un ultimo avvertimento a Berlusconi e al suo esecutivo.

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