mercoledì 2 luglio 2008

SOCIETA’ PARTECIPATE: INTERVENTO AL CONSIGLIO PROVINCIALE DEL 30.06.2008

E’ già stato scritto e detto, ma occorre sottolineare, ancora una volta, che le determinazioni contenute nella proposta di delibera, derivano essenzialmente dalle disposizioni della Legge Finanziaria 2008: in particolare non è più consentito agli Enti Pubblici di costituire Società, o mantenere partecipazioni azionarie, se non per attività correlate alla propria attività istituzionale. Quindi, in sostanza, la razionalizzazione è conseguenza di disposizioni di legge, e non deriva da una volontà politica autonoma della Giunta Provinciale. Il dibattito sul come razionalizzare è invece un altro profilo della questione.
Nel prendere atto che è stato richiesto un pronunciamento ai C.d.A. delle Soc. partecipate, mi pare che non siano stati fugati i dubbi del precedente Consiglio del 28 Aprile scorso.
Mi riferisco sostanzialmente alla GEAC: auguro un futuro radioso all’aeroporto, ma occorre rilevare che: a)nonostante l’ultimo piano industriale presenti dati realistici; b) se l’aeroporto svolge il proprio servizio, ahimè, produce passività, mi chiedo: qual è il livello di sopportabilità finanziaria, anche nell’ipotesi di fusione in GEAC delle altre partecipate….?
In sostanza siamo nel solco di riflessioni che anche autorevoli membri della Maggioranza hanno fatto l’altra volta, in maniera seria e competente, mi riferisco al collega Castellengo.
Occorre inoltre riuscire a capire, nell’ambito del nuovo assetto proposto, il ruolo della nuova Società, quali sono le strategie: non si possono semplicemente assemblare delle funzioni delle precedenti partecipate; anche in merito alla gestione dei Bilanci, in caso di fusione, occorre mantenere autonome le varie attività, in maniera da facilitare, con chiarezza e trasparenza, la lettura dei Bilanci stessi.
Inoltre non capisco il ruolo giocato da SITRACI: da un lato la Società, nell’espressione del proprio parere riportato in delibera, si esprime favorevolmente all’entrata in GEAC, dando per scontata la necessità di una piattaforme logistica (quando mi pare esistano forti resistenze nel territorio); nel contempo, in una recente riunione di Commissione, ci viene detto che non è possibile connettere una nuova piattaforma con l’aeroporto di Levaldigi. Ma allora: perché SITRACI è d’accordo ad entrare in GEAC?
Ma mentre la SITRACI esprime un proprio legittimo parere, mi chiedo: qual è la strategia della Provincia? E’ semplicemente quella di APPORTARE CAPITALE FRESCO AD UNA SOCIETA’ IN DIFFICOLTA’ COME GEAC? SE COSI E’, LA STRATEGIA NON E’ CERTO LUNGIMIRANTE, erogando, in maniera surrettizia, ancora una volta, rilevanti somme di denaro pubblico.

Inoltre, per quanto riguarda ACQUEGRANDA ed AGENGRANDA è opportuna ed urgente una forte azione programmatoria, a prescindere dalle ipotesi delineate in delibera. Esistono ampie possibilità di lavoro: sappiamo del ruolo strategico dell’acqua, e del settore dell’energia, in relazione alle diverse funzioni, dall’agricoltura, ai risvolti in merito alla gestione del ciclo idrico, alle fonti rinnovabili. Perché non pensare ad uno studio in merito ad indirizzi per la gestione pubblica, con un piano operativo al riguardo, ovvero di incentivi ai privati, individuando le varie filiere settoriali?
Proprio sull’energia la provincia di Cuneo potrebbe fornire un grosso contributo di innovazione, instaurando un rapporto collaborativo con la Regione Piemonte: l’anno 2008 è stato proclamato anno dell’energia.
In sostanza occorre maggiore capacità programmatoria, maggiore slancio, voglia di sperimentazione: la vostra Giunta è invece caratterizzata da un rilevante immobilismo, con proposte inefficaci. In proposito mi sembra minimalista l’idea di un “Comitato provinciale per le risorse idriche e l’energia”: prima occorre delineare le strategie politiche da parte della Provincia, e poi si potrà concordare il lavoro in un eventuale Comitato, altrimenti assisteremmo a riunioni burocratiche, ridondanti, senza concretezza, evidenziando il ruolo passivo della Provincia.
In ultimo, ma non in relazione all’importanza: in caso decidiate la fusione, occorre la salvaguardia dei livelli occupazionali esistenti, in quanto si tratta di numeri non rilevanti e, pertanto, facilmente assorbibili anche direttamente dalla Provincia, specie negli uffici carenti di personale.

………DISCUSSIONE……..

DICHIARAZIONE DI VOTO:

Considerato:
-che non sono arrivati lumi in merito a quanto avevo richiesto sulla sopportabilità economica della gestione dell’aeroporto;
-la mancanza di strategia della Provincia in SITRACI;
-la assoluta carenza di linee strategiche nel campo dell’acqua e dell’energia,
DICHIARO IL MIO VOTO CONTRARIO.

Ivan Di Giambattista
Consigliere provinciale PRC

Osservazioni sull'intervento
SOCIETA’ PARTECIPATE: INTERVENTO AL CONSIGLIO PROVINCIALE DEL 28.04.2008

E’ opportuno evidenziare che le determinazioni contenute nella proposta di delibera, derivano essenzialmente dalle disposizioni della Legge Finanziaria 2008: in particolare non è più consentito agli Enti Pubblici di costituire Società, o mantenere partecipazioni azionarie, se non per attività correlate alla propria attività istituzionale.
E’ opportuno SOTTOLINEARLO, in quanto la percezione derivante dalla lettura dei giornali è stata quella di una volontà razionalizzatrice espressa dalla Giunta.
Altro profilo di riflessione, invece, è IL COME razionalizzare le partecipate.

L’analisi dello stato di fatto ci presenta una situazione complessa, specie in rapporto al numero e profilo dei soci, nonché ai capitali azionari della Provincia, non omogenei, nelle varie Società.
Bene ha fatto il Presidente di Commissione, che ringrazio, a raccogliere le sollecitazioni della Minoranza, in merito ad un approfondimento. Il documento sulle “Ipotesi di riassetto” ed il lavoro in Commissione hanno evidenziato l’esigenza di un aggiornamento delle finalità statutarie, qualora si dimostri la necessità del permanere delle Società; ma i dubbi emersi in Commissione si sono rivelati preponderanti rispetto alle chiarificazioni: emerge pertanto l’esigenza di un eventuale ulteriore approfondimento in merito ai limiti che emergono:
Geac (Aeroporto Levaldigi): nonostante la sobria e pragmatica gestione degli ultimi tempi, è evidente che se la scelta è quella di espletare appieno il servizio demandato alla Società, occorrono nuovi capitali: ma ciò non è possibile per l’espressione perentoria dei Comuni che non sono più disponibili ad aumenti di capitale! E allora: auguro un futuro radioso per l’aeroporto, ma il fallimento è una ipotesi plausibile, occorre pertanto una “strategia di uscita”, e non penso che possa bastare una fusione di tre Società in una.
Sitraci: il documento è perentorio: la Società non svolge attività strategica ed è inerte, pertanto le conseguenze mi sembrano logiche….
Fingranda: il limite principale è il mancato controllo della Provincia su scelte strategiche della Società e sulla individuazione degli imprenditori per le scelte di sviluppo: ciò a fronte di un rilevante valore nominale di quota della Provincia (oltre 1 milione..)
Acquegranda: il documento è tranchant, laddove si evidenzia la “scarsa operatività” della Società. Esiste tuttavia una discrasia nel dibattito sviluppatosi, in quanto si sono evidenziate due linee di pensiero: una è quella appunto espressa nel documento, che considera inutile la Società, o quantomeno le affida un semplice ruolo gestionale, che potrebbe benissimo essere svolto dagli Uffici Provinciali (notare ancora: viene rilevato che la differenza tra il valore di produzione ed il costo di produzione è NEGATIVO!!); l’altra linea di pensiero, espressione di autorevoli esponenti della Maggioranza, sottolinea invece il valore strategico della Società e la sua operatività. Mi chiedo: qual e’ la linea reale della Maggioranza??
Agengranda: se il compito è di promuovere il risparmio energetico e lo studio delle fonti alternative, il giudizio è positivo, ma allo stato reale dei fatti il problema è anzitutto capire in che maniera la Provincia detta i propri indirizzi strategici e come controlla i soggetti privati della Società, per non essere succube di linee di indirizzo non decise dall’Ente Pubblico!

Riassumendo, i problemi non risolti sono i seguenti:
-l’intento di ricapitalizzare GEAC con fusione di SITRACI e FINGRANDA non risolve le prospettive future dell’aeroporto,con il rischio di un ulteriore dispendio di risorse pubbliche, che si tradurrebbe in un aumento surrettizio di capitale nella GEAC, senza scelte strategiche;
-la confluenza di SITRACI e FINGRANDA in GEAC non risolve il problema dell’oggetto sociale della nuova ipotetica Società: quali sono le priorità che rimangono?
-non sono pregiudizialmente contrario ad un ipotetica confluenza di Acquegranda con Agengranda, ma qual è il quadro reale di Acquegranda espresso nelle due linee di pensiero prima ricordate? La Maggioranza ha le idee chiare in proposito?

A mio avviso gli indirizzi generali dovrebbero essere i seguenti:

1) Uscita dal capitale sociale della SITRACI; uscita da FINGRANDA, a meno che la Società non confluisca in altri progetti di Società, con finalità chiare e con progetti ed obiettivi verificabili nel tempo
2) Attendere ogni decisione per GEAC sulla base di una verifica a medio termine (es. 1 anno): valutare eventuali nuove opportunità di mercato, e, nel caso di mancato raggiungimento degli obiettivi, adottare una “strategia di uscita”, anche con ipotesi di fallimento. Si metterebbe così fine allo stillicidio di risorse pubbliche. Quindi, oggi, il problema principale dell’agenda politica deve essere: che ne facciamo di Levaldigi?
3) Con le risorse risparmiate, si potrebbero attivare progetti mirati su: risparmio energetico, valorizzazione fonti alternative, valorizzazione professionalità interne, valorizzazione patrimonio ambientale e progetti di sviluppo del territorio, ed in generale, valorizzazione degli indirizzi pubblici di governo del territorio e delle risorse (a cominciare dall’acqua)
4) In ogni caso, qualora prevalesse l’indirizzo dell’accorpamento: insieme alla messa in atto di una strategia di salvaguardia dei livelli occupazionali attuali (da tradurre operativamente anche in caso di chiusura delle Società), si dovrebbe operare per la messa in atto di indirizzi che rendano chiaro come le attività connesse o collegate alle Società principali, debbano essere separate ed evidenti nei Bilanci, in maniera da evitare calderoni incomprensibili
5) Sulle nomine degli organi amministrativi: nomine trasparenti, basate su capacità professionali dimostrabili, e su curriculum, evitando che le nomine rappresentino la camera di compensazione di cariche politiche…. Lo stesso dicasi per gli incarichi di studio ed i progetti
6) Che le Società partecipate siano espressione del ruolo strategico degli Enti Pubblici, sulla base di indirizzi forti, ai quali i partner privati devono adeguarsi, e mantenendo, quindi, la possibilità di un efficace e tempestivo controllo della Provincia sulle scelte delle Società, in maniera da salvaguardare in ogni momento gli interessi della collettività.

Ivan Di Giambattista
Consigliere provinciale PRC

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