mercoledì 11 marzo 2009

Fuori i fascisti dall'Università!


Riceviamo e pubblichiamo una testimonianza "diretta" dei gravi fatti di Palazzo Nuovo, come Giovani Comunist@ chiediamo la liberazione di Luca, antifascista torinese arrestato e incarcerato dopo le pesanti cariche della polizia.
GC Cuneo


Il Fuan, fronte universitario d'azione nazionale, si fa rivedere nella sede dell'Università degli Studi di Torino (Palazzo Nuovo). Dopo occasionali volantinaggi nella palazzetta Einaudi, si ripresentano verso le 9e30 di lunedì 9 Marzo nell'atrio dell'università per raccogliere le misere firme per presentarsi alle elezioni per il Senato Accademico scortati da una cinquantina di “forze dell'ordine” della polizia e una cinquantina di carabinieri, tutti già in assetto antisommossa, non contando le decine di sbirri e Digos in borghese. Il passaparola tra gli studenti crea un corteo spontaneo ANTIFASCISTA che all'urlo “fuori i fascisti dall'università” da voce agli studenti che vogliono un'università libera, pubblica e senza fascisti e carogne di quel genere. La polizia crea un cordone mettendosi faccia a faccia con lo striscione dei compagni per dividere dal corteo i fascisti . Dopo una mezz'ora di cori per cacciare i fascisti, siccome non si vede nessun accenno di questi ad andarsene, parte un lancio di uova indirizzate su di loro. Il corteo avanza verso il cordone, che senza motivo, parte a caricare gli studenti, con violenza inaudita e cieca. Il corteo si sfalda con un fuggi-fuggi generale che si protrae fin al primo piano della seconda scalinata, dove la polizia continua a manganellare gli ultimi che tentano di scappare e non risparmiano neanche alcuni studenti che si trovavano lì per caso e che non sapevano cosa stesse succedendo. Si prova a ricompattare il corteo che man mano conta sempre più gente, che entra in Palazzo Nuovo dopo aver scorto i poliziotti pestare gente inerme e per terra (anche al di fuori dell'edificio) e dopo lo scoppio di un petardo, che rimbomba nell'Università. I carabinieri caricano sulle prime scale davanti all'entrata principale gli studenti che erano riusciti a scappare al primo piano e hanno fatto il giro, quindi c'è poca via d'uscita, mentre la polizia carica parte di loro facendoli uscire sulle scalinate. A questo punto, gli studenti che sono riusciti ad uscire da Palazzo Nuovo si compattano davanti al bar crendo un corteo di 300-400 persone che bloccano via Sant'Ottavio; la polizia fa cordone sulle gradinate per evitare che gli studenti entrino, mentre dentro i carabinieri fanno cerchio attorno a quelli del FUAN, che “inspiegabilmente” sono ancora all'interno ed altri studenti vengono ulteriormente pestati e portati via. Con i cori di “Via via la polizia” e “Fuori i fascisti dall'università”, la polizia rientra nell'edificio e da lì a poco, come batman, scompare, con i carabinieri e con i membri del Fuan. Dentro l'atrio si vedono sul pavimento tracce di sangue, zaini per terra, un casino insomma. Tutto quanto successo è inspiegabile. Allora gli studenti ancora rimasti all'interno escono e si uniscono con parte di quelli al dì fuori per creare un “corteo” in direzione Rettorato per chiedere spiegazioni al Rettore, siccome è l'unico che può dare il permesso alle forze del dis-ordine di entrare in un edificio pubblico come l'Università. Sono più o meno un centinaio che occupano la sala d'onore (o onere), si rimane per oltre due ore e mezza senza essere ricevuti dal Sommo Rettore, che probabilmente mangia per ore senza stancarsi (come riferito dalla segretaria). Alle tre, la cinquantina di studenti rimasti, occupa il Senato Accademico per parlare al Rettore che conferma di non aver dato nessuna autorizzazione alla questura, ma che questa ha avvertito la segreteria del Rettore solo quando ormai le forze erano già dispiegate dentro l'Università. Il bilancio di questa giornata è di una ventina di feriti e contusi tra i manifestanti, 5 fermati e portati via, dei quali uno arrestato, Luca... e dai giornali si viene a sapere di 5 poliziotti feriti, non si sa come, siccome le uniche “armi” di difesa erano i libri e questi invece erano in assetto antisommossa (che ricordiamo non è bermuda e olio abbronzante con asciugamano incorporato). In più un agente della Digos dichiara che gli sia scoppiata una bomba carta in faccia, ma mi risulta di sapere/vedere che di bombe carta non ce n'erano.
Questo è un affronto, oltre ad un'offesa alla democrazia, alle centinaia di studenti presenti nell'Università, che si sono trovati violati 2 diritti fondamentali: il diritto di parola, di difendere la legge Mancino contro l'apologia fascista, la nostra Costituzione e il valore di Torino Antifascista (con medaglia d'oro alla Resistenza); e soprattutto il diritto d'istruzione, negato da parte delle forze dell'ordine che hanno INVASO Palazzo Nuovo senza alcuna autorizzazione del Rettore, che se fosse una persona intelligente avrebbe intuito che portare all'interno 10 membri del Fuan scortati da 100 poliziotti-carabinieri e altri della Digos, non fosse proprio l'ideale per mantenere l'ordine. Ora i giornali e l'opinione pubblica crede che i soliti “studenti di sinistra e dei centri sociali” abbiano messo a ferro e fuoco l'Università, tra altro utilizzando 2 bombe carta! Si spera che il qualunquismo torinese, oltre che italiano si tolga le fette di salame dagli occhi e creda a chi è il futuro dell'Italia, cioè agli studenti.
G*C

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