martedì 26 gennaio 2010

DAL CONSIGLIO COMUNALE DI CUNEO

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LA NUOVA TANGENZIALE DI CUNEO E L'IMPATTO AMBIENTALE

Ho partecipato in qualità di Consigliere Comunale e di cittadino nato e vissuto a Roata Rossi alla serata assai partecipata del 13 gennaio sul tema lotto 1.6 dell'autostrada ASTI-CUNEO.
Molti sono stati i malumori dei frazionisti sull'impatto ambientale dell'opera in questione: testimonianza ne è la grande partecipazione alla raccolta firme su un documento che chiede migliorie del progetto di realizzazione del tronco autostradale, plaudendo nel contempo al fatto che esso si realizza.
Il lotto 1.6 risulta particolarmente devastante per l’area in questione:  Impatto visivo imponente, con molti tratti su rilevato o viadotto e con modifiche delle strade locali,      consumo di suolo, in particolare per gli svincoli, di dimensioni eccessive, interruzione del reticolo di relazioni nel territorio tagliato dall'autostrada (per esempio i piccoli canali o le strade vicinali) senza contare l’ inquinamento atmosferico e acustico.
Anni fa proprio a Roata Rossi in occasione della presentazione del nuovo PRG ci fu una accesa assemblea con l'allora Assessore all'urbanistica Mantelli, i residenti, il sottoscritto in qualità di membro del Comitato di Quartiere e i residenti interessati.
In quell'occasione invitai all'assemblea alcuni amici rappresentanti delle associazioni ambientaliste di Cuneo, onde presentare ai frazionisti di Roata Rossi "l'altra faccia della medaglia" del lotto 1.6 ovvero l'impatto ambientale di una simile opera, mettendone in dubbia la reale utilità.
Tutti erano per l'autostrada, chi tentò di sollevare il problema su ciò che realmente sarebbe accaduto all'area in questione venne accusato d'essere affetto da torcicollo, di vivere con la faccia rivolta al passato, di voler far viaggiare i poveri cuneesi a piedi.
Ora che i nodi vengono al pettine, l'entusiasmo verso  questa autostrada sta scemando clamorosamente come abbiamo potuto constatare nella riunione di Roata Rossi in cui Sindaco e Assessore hanno presentato il tracciato.
Ma il "noi l'avevamo detto" non ci conforta affatto.

Nel corso di quella serata il Coordinamento delle associazioni ambientaliste di Cuneo hanno annunciato fanno formale richiesta a tutti gli Enti competenti, di sottoporre il lotto 1.6 dell'autostrada Asti – Cuneo ad una moratoria, cioè una pausa prima della sua realizzazione.
Prima di procedere al successivo lotto 1.6 (che ha un impatto potentissimo sulla piana cuneese) sarebbe importante valutare come si modificherà il traffico e più in generale quali saranno gli effetti dell'autostrada.
L'esperienza di situazioni analoghe ci mostra come l'autostrada non risolva affatto i problemi del traffico e della congestione stradale, anzi non fa che aumentarli.
Emblematico il fatto che proprio l'Asti Cuneo, nei lotti già in funzione  non abbia risolto il problema del traffico lungo la s.r. 231, come riportato dalle recenti cronache.
A questo si aggiunga l'infelicissima scelta del tracciato: invece di puntare sulla circonvallazione di Fossano (come nella proposta alternativa di superstrada fatta a suo tempo anche da Associazioni firmatarie della richiesta di moratoria), l'autostrada da Cuneo piega verso Carrù.
Questa scelta irrazionale sarà ancora più evidente quando, come molti auspicano, si procederà all'apertura del  casello sulla Torino-Savona in località Tagliata di Fossano.
Tutti sulla carta vogliono le grandi opere ma non nel proprio giardino: forse varebbe la pena di fermarsi prima che sia troppo tardi e ragionare se costruire autostrade nel 2010 ha ancora un senso quando in tutta Europa si investe sulla mobilità alternativa.

Fabio Panero, Consigliere Comunale di Rifondazione Comunista.



Interpellanza a risposta orale.

Oggetto: lotto 1.6 AUTOSTRADA ASTI-CUNEO

Il sottoscritto Fabio Panero Consigliere Comunale del Gruppo Rifondazione Comunista


Premesso che

Avendo partecipato in qualità di Consigliere Comunale e di cittadino nato e vissuto a Roata Rossi alla serata assai partecipata del 13 gennaio 2010 sul tema lotto 1.6 dell'autostrada ASTI-CUNEO ho potuto contastatare che molti sono stati i malumori dei frazionisti sull'impatto ambientale dell'opera in questione. Testimonianza ne è la grande partecipazione alla raccolta firme (quasi tremila) su un documento che chiede migliorie del progetto di realizzazione del tronco autostradale, plaudendo nel contempo al fatto che esso si realizza.
Il lotto 1.6 risulta particolarmente devastante per l’area in questione:  impatto visivo imponente, con molti tratti su rilevato o viadotto e con modifiche delle strade locali,      consumo di suolo, in particolare per gli svincoli, di dimensioni eccessive, interruzione del reticolo di relazioni nel territorio tagliato dall'autostrada (per esempio i piccoli canali o le strade vicinali) senza contare l’ inquinamento atmosferico e acustico.

Ricordato che

Anni fa proprio a Roata Rossi in occasione della presentazione del nuovo PRG ci fu una accesa assemblea con l'allora Assessore all'urbanistica, il sottoscritto in qualità di membro del Comitato di Quartiere e i residenti interessati.
In quell'occasione parteciparono all'assemblea alcuni rappresentanti delle associazioni ambientaliste di Cuneo, onde presentare ai frazionisti di Roata Rossi "l'altra faccia della medaglia" del lotto 1.6 ovvero l'impatto ambientale di una simile opera, mettendone in dubbio la reale utilità.
Tutti erano per l'autostrada, chi tentò di sollevare il problema su ciò che realmente sarebbe accaduto all'area in questione venne accusato di vivere con la faccia rivolta al passato, di voler far viaggiare i poveri cuneesi a piedi.
Ora che i nodi vengono al pettine, l'entusiasmo verso  questo tratto autostradale sta scemando clamorosamente.

Preso atto che

Con il completamento del lotto 1.5 Cuneo ha il collegamento autostradale con il casello nell’area del M.IA.C. (alla periferia della città) e non si capisce la reale utilità del lotto 1.6




Preso atto inoltre che

il Coordinamento delle associazioni ambientaliste di Cuneo (Comitato PRG Cuneo,Legambiente Cuneo, Lipu, Pro Natura Cuneo,Tavolo delle Associazioni del Cuneese) fanno formale richiesta a tutti gli Enti competenti, di sottoporre il lotto 1.6 dell'autostrada Asti – Cuneo ad una moratoria, cioè una pausa prima della sua realizzazione.




Interpella la Giunta e l’Assessore competente per chiedere quanto segue:

Perché non accogliere questa richiesta di moratoria e prima di procedere al successivo lotto 1.6 (che ha un impatto potentissimo sulla piana cuneese) non valutare come si modificherà il traffico e più in generale quali saranno gli effetti dell'autostrada?


Con preghiera di risposta nel prossimo Consiglio Comunale
Cordiali Saluti

Fabio Panero, Consigliere Comunale PRC-SE

PIEMONTE, DIETRO IL PATTO UDC-PD STA LA CAPITOLAZIONE DELLE RIFORME FATTE IN 5 ANNI.

Per quel che mi riguarda ciò vale per la Regione Piemonte e per il Comune di Cuneo: in qualità di Consigliere Comunale di Rifondazione Comunista mi sono astenuto sulla votazione del Presidente della Commissione Bilancio (Martini, UDC) non per un giudizio sul lavoro svolto in questi due anni e mezzo dal Presidente Martini (davvero molto buono e serio), quanto piuttosto per dare un duplice segnale politico.
Il primo: la minoranza di centro-destra in Consiglio Comunale a Cuneo litigava da tempo in Consiglio sulla presidenza della 1° Commissione Consiliare Permanente (Bilancio) in "quota" minoranza insieme alla 7° Statuto e Regolamenti.
 In seguito ad un accordo politco di inzio mandato i Presidenti  delle due Commisioni di "controllo" sono di appannaggio della minoranza (giustamente).
Per due Consigli Comunali il centro-destra ha litigato su questa "poltroncina" (sembra incredibile!) monopolizzando il dibattito  poichè sosteneva che l'UDC (in minoranza a Cuneo città) a seguito dell'accordo regionale con il PD non potesse più rivendicare la presidenza di una delle due Commissioni in "quota" minoranza.
Il secondo: la maggioranza ha deciso di sotenere il Presidente della Commisione Bilancio Maritni (UDC): chiaro il segnale del PD cittadino, per quel che mi concerne, pur nel rispetto di tutte le posizioni, la maggioranza che sostiene il Sindaco Valmaggia al quale sono legato dalla firma di un programma comune (che rivendico) non può che essere quella attuale, senza se e senza ma.
Dietro gli smaglianti sorrisi che hanno suggellato il recente accordo tra UDC e PD in Piemonte sta una vera e propria capitolazione di punti importanti di riforma ottenuti negli ultimi cinque anni: sanità, welfare, istruzione, energia.
Sulla sanità il gioco è scoperto, anche grazie agli interessi diretti dell’UDC. La stagione delle regole ai privati finirà e si apriranno di nuovo le porte alla ‘libera scelta’ con aumento dei costi e decremento verticale dell’appropriatezza. Ci aveva già pensato Ghigo, che gongolerà nel veder riconfermata la sua scelta. Avanti, parlando poi di welfare, con il quoziente famigliare, che, detto per inciso è aspramente criticato da Emma Bonino in Lazio, come una misura che ricaccia a casa le donne. Certo è così, ma significa anche che i diritti non sono più assicurati al singolo cittadino e che le disuguaglianze aumenteranno.
Verrà poi l’ora della controriforma dei fondi per la scuola. Dopo gli anni del centrodestra che dedicava 40 milioni di euro a questo capitolo (25 milioni alla parte privata e paritaria, il 60% del totale), negli ultimi anni siamo passati a 111 milioni di euro (di cui 21 milioni a buono scuola, 7 a materne paritarie. Il resto va tutto su edilizia scolastica e bandi per la scuola pubblica). Per l’UDC questo ultimo dato è troppo squilibrato e quindi va corretto, anche qui, verso una nuova libertà di scelta (privata) garantita dal pubblico. A Bresso piace, non si capisce perché non ha lottato prima per tenere la situazione invariata al 2004. Infine il nucleare. L’accordo blatera di ricerca da portare avanti su una fantomatica ultima generazione. Non c’è alle viste un nucleare sicuro, che non dia scorie, al contempo è ben chiaro che abbiamo le vecchie scorie in casa in luoghi dove si intendono costruire depositi di fatto definitivi. Non sarebbe forse più ragionevole e corretto fare una battaglia a viso aperto per ottenere dal Governo qualche risposta su questo ultimo tema? Pare di no…e poi qualche atomo in più val bene un accordo.
Fabio Panero, segretario provinciale Rifondazione Comunista e Consigliere Comunale a Cuneo.


CUNEO: IL CONSIGLIO COMUNALE APPROVA ALL'UNAMINITA' L'ORDINE DEL GIORNO DI RIFONDAZIONE COMUNISTA IN DIFESA DELL'ACQUA PUBBLICA

Ieri sera  uno "stanco" Consiglio Comunale di Cuneo, sfibrato dalla verbosa discussione del precedente ODG sulla nuova sede  ospedaliera, ha votato all'unanimità ( 32 su 32) l' ODG presentato da Fabio Panero che chiedeva la pronta convocazione del tavolo tecnico  sull'acqua come da precedenti impegni.
Grazie ancora a Fabio e Liliana  per il loro impegno sul tema. Fabio nel suo intervento ha rimarcata  l'importanza della modifica dello statuto comunale, ricordando al  sindaco la sua disponibilità in tal senso già espressa nei precedenti  passaggi istituzionali, ed informato sul cammino del processo  referendario in corso. E' poi intervenuto il capogruppo del PD, Mantelli che ha citato un articolo del prof. Massrutto, fortemente criticato dal nostro Forum, nel quale il problema viene ridotto alla necessità impellente di disporre di  forti investimenti per migliorare la rete idrica italiana, facendo  capire che a loro dire il socio privato sarebbe in grado di fornirli. E'  poi intervenuto l'assessore all'ambiente Lerda che ha risposto a nome  della giunta che non c'era alcuna volontà di dilazionare ulteriormente  l'avvio del tavolo tecnico sull'acqua ma che era stato semplicemente  necessario acquisire prima alcuni pareri legali in merito e che ancora  se ne stanno attendendo altri, per poi convocarlo rapidamente. I pareri legali, come ho già avuto modo di illustrare ieri sera a Boves,  concordano sulla ineluttabilità di una aggregazione tra tutti i gestori  presenti in provincia oppure, in secondo luogo sull' ingresso di un  socio privato al 40%. Unica novità rispetto al passato è la paventata  possibilità' tutta da costruire politicamente all'interno dell' A.ATO4,  di chiedere una proroga al 2015 (o 2017) della attuale gestione  transitoria affidata in house ad ACDA spa. Oltre ad una qualificata partecipazione al tavolo tecnico, la vera  battaglia che ci attende ed alla quale dovremmo essere in grado di  valutare se e come partecipare, è la campagna referendaria che proprio  oggi dovrebbe essere stata decisa a livello nazionale.
Oreste Delfino

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