mercoledì 17 ottobre 2007

ULTIMI 5 POSTI SUI BUS PER IL 20 OTTOBRE!

Ultimi 5 posti sui bus

per la manifestazione del


20 Ottobre a Roma


Contattate Fabio Panero al 3477213275

5 commenti:

Anonimo ha detto...

NOTA DEL PRESIDIO PERMANENTE NO DAL MOLIN SULLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE DEL 20 OTTOBRE A ROMA



L’assemblea del Presidio Permanente No Dal Molin, riunita il 16 ottobre, ha deciso di non aderire alla manifestazione di Roma di sabato 20 ottobre.



Condividiamo quanto hanno scritto i comitati No Tav: anche a nostro avviso “la manifestazione si configura, al di là dei tentativi di raddrizzarne il tiro da parte di alcuni dei promotori stessi, come un estremo quanto inutile tentativo di dare più forza a quei partiti dell’area di governo che subiscono le scelte più conservatrici e reazionarie della maggioranza”.



Vicenza ha vissuto il tradimento di un Governo che non solo aveva promesso di ascoltarla, ma che aveva parlato, nel proprio programma pre-elettorale, di riduzione delle servitù militari e dialogo con le comunità locali. Un Governo che pur di concedere una parte di territorio nazionale all’esercito di una potenza straniera con un recente curriculum di guerre d’aggressione preventive in barba al diritto internazionale, è disposto a calpestare i dettati costituzionali e lo spirito e gli elementari diritti della democrazia.



Quanto avvenuto in questo anno e mezzo, con il rifiuto di riconoscere un valore alla partecipazione di tanti cittadini e, addirittura, il tentativo di delegittimare il nostro movimento attraverso la criminalizzazione, ci da l’idea di un Governo chiuso nel fortino, indisponibile verso la cittadinanza e impassibile di fronte alla richiesta di maggior democrazia e partecipazione.



Non si tratta di anti-politica, come qualcuno potrebbe facilmente, quanto banalmente, concludere; il movimento vicentino ha dimostrato di sapersi confrontare con chiunque incontrando, in passato, anche Ministri e sottosegretari. Proprio queste esperienze ci convincono che non esiste, oggi, la possibilità di “rafforzare il Governo cambiandone la rotta”, come invece sostengono alcuni segretari di partito.



Concordiamo e siamo perfettamente consapevoli che la politica debba essere “ politica di donne e di uomini e torni ad essere partecipazione, protagonismo, iniziativa collettiva ” e che “ la fatica della democrazia non può essere solo un voto quinquennale, o un pronunciamento sporadico a favore o contro una delega” e per questo da molti mesi abbiamo stravolto le nostre vite dedicando tempo ed energie in un quotidiano impegno politico e sociale, individuale e collettivo.



Molti di voi ci sostengono e hanno sfilato con noi a Vicenza il 17 febbraio scorso in una grande manifestazione che chiedeva al Governo di riconsiderare la vicenda Dal Molin e alla quale parteciparono anche segretari di partito della maggioranza. Com’è finita? Il Governo non ha fatto una piega, ha ribadito la decisione e scelto di non parlarne più e i due senatori dissidenti, che votarono secondo coscienza, sono stati espulsi dai rispettivi partiti per non essersi attenuti ad un’ipocrita disciplina interna.



E, del resto, il noto dodecalogo di Prodi, firmato da tutti all’indomani all’indomani della caduta del Governo, mette la realizzazione del Dal Molin e di altre infrastrutture tra i primi punti; quel dodecalogo rappresenta la chiusura di ogni possibile confronto con le comunità in lotta che difendono la propria terra.



Qualcuno ha dichiarato, a proposito della non adesione dei comitati valsusini, che i No Tav “hanno deciso di isolarsi”; noi crediamo che non ci sia alcun isolamento nello stare tra la gente, nel vivere la quotidianità all’interno dei nostri presidi, nel difendere l’autonomia dei movimenti anche non aderendo ad iniziative di soggetti che, in questi mesi, hanno avuto con noi un rapporto dialettico.



Assieme alla terra, all’acqua, all’aria, anche il movimento è per noi un bene comune; come tale, non può diventare una bandiera da sventolare laddove possa far comodo. Ci auguriamo, dunque, che, pur partendo da posizioni diverse, possa continuare ad esistere un confronto dialettico e costruttivo, nel rispetto dei reciproci ambiti e delle diverse posizioni di merito.



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Presidio Permanente contro la costruzione della nuova base Usa a Vicenza
Via Ponte Marchese
c.p. 303 36100 Vicenza

comunicazione@nodalmolin.it

www.nodalmolin.it

Anonimo ha detto...

Sarò con voi.
Buon 20 ottobre a tutti/e!!!

Anonimo ha detto...

20 OTTOBRE: SOLIDARIETA' E PACE

L’Associazione per la Pace aderisce all’appello per la manifestazione del 20 ottobre e propone a tutte le realtà pacifiste di avviare un percorso unitario affinché in quella manifestazione vivano le esigenze e le proposte del mondo della pace.

Avvertiamo che, a poco più di un anno dalle elezioni, si fa strada nel popolo nostro un sentimento di delusione e sfiducia nei confronti della politica istituzionale. Ciò soprattutto fra le tante ed i tanti che confidavano nella nascita del nuovo governo ed in una conseguente svolta politica che tenesse conto delle istanze portate avanti dal movimento per la pace nel corso delle straordinarie mobilitazioni degli ultimi anni. Purtroppo così non è stato. A fronte di alcuni atti positivi (il ritiro dall’Iraq, una sia pur minima, inversione di tendenza nella politica verso il Medioriente), abbiamo avuto l’aumento delle spese militari, il permanere della nostra presenza militare in Afghanistan, le difficoltà ad impostare una radicale riforma sull’immigrazione così come a sostenere la cooperazione internazionale.
Proprio per questo riteniamo utile che, dopo la Marcia Perugia-Assisi del 7 ottobre, il popolo della pace torni in piazza. E’ giunto, infatti, il momento di riavviare una mobilitazione dal basso ed una pressione di massa affinché già nella prossima legge finanziaria vi siano concreti segnali di svolta.
Intendiamo fare una manifestazione non contro, ma per.

- Per la riduzione delle spese militari.

- Per il ritiro da tutte le missioni militari che non siano sotto l’egida dell’ONU.

- Per la rapida approvazione della legge sulla cooperazione internazionale allo sviluppo ed un’adeguata copertura finanziaria.

- Per l’approvazione della nuova legge sull’immigrazione e sull’asilo politico.

- Per una legge sugli interventi civili di pace.

PER UNA POLITICA DI PACE E SOLIDARIETA’, E’ GIUNTA L’ORA DI RIMETTERSI IN CAMMINO.

Anonimo ha detto...

Ci saranno coloro che vivono il precariato, quelli coinvolti dal tema della guerra e soprattutto tutti quelli che vogliono riconquistare una grande partecipazione popolare, Don Andrea Gallo è un prete "disobbediente". Animatore della Comunità di San Benedetto al Porto, per la curia genovese è un comunista. Ha aderito alla manifestazione del 20 ottobre.

Don Gallo, se dovesse indicare ai giovani, ai militanti, alla gente comune, tre buone ragioni per scendere in piazza il 20 ottobre, cosa direbbe?

Di fronte a una crisi così grave ed evidente della democrazia partecipativa e rappresentativa, scendere in piazza è praticamente un dovere. Io abbraccio tutti coloro che hanno avuto l'idea di convocare un'assemblea di questo tipo. Direi che è un incontro a cui i movimenti devono partecipare. I movimenti sono colpiti dalla crisi dei poteri, crisi dei sindacati, dei partiti. I movimenti che sono vivi devono essere i primi a dire "incontriamoci". Questa è la prima motivazione.
La seconda ragione?

Perché non c'è nessun tentativo di egemonia da parte delle segreterie dei partiti. Direi che sui grandi temi nessuno deve sentirsi usato e nessuno può tirarsi da parte. Direi invece a tutti che finalmente possiamo dirci non una sinistra radicale, che qualcuno usa per dividerci, ma una sinistra popolare, che è un termine che unisce. Io aderisco con tutto il mio cuore come cittadino, come ex partigiano, perché non è vero che c'è una grande confusione della politica. Da buon marinaio, e io sono stato anche marinaio, posso dire che invece la bussola c'è, e la bussola sono i principi costituzionali: i primi dodici articoli della Costituzione.

Una parola convincente a chi ha detto che non verrà?

Mi addolora sapere che le amiche e gli amici, le compagne e i compagni della NoTav rinunciano alla partecipazione. Io gli vorrei dire: ma come? noi siano venuti in Val Susa! Non è che siamo di fronte a una sinistra che sostiene il governo ma che gli manifesta contro o che vuol mettere delle pezze. No, qui è un incontro a 360 gradi: è la vera politica. Ci guardiamo in faccia, negli occhi, si ricostruisce una grande rete popolare dove non c'è nessuna egemonia, dove finalmente c'è la premessa fondamentale che il confronto è il bene comune.

Secondo lei invece chi ci sarà?

Tutti coloro che vivono il precariato, tutti quelli che hanno il problema del lavoro, tutti quelli coinvolti dal grande tema della guerra, tutti quelli che temono le privatizzazioni selvagge, altra grande questione che viene avanti, e le microliberalizzazioni che non servono. E soprattutto tutti quelli che sentono il bisogno di riconquistare una grande partecipazione popolare mentre si parla di riforma elettorale. Si tratta quindi proprio di una partecipazione larga, sentita, di tutti quelli che verranno in piazza, ciascuno ad esporre le proprie motivazioni. Per questo mi fanno soffrire e non capisco gli amici e i compagni della No Tav.

Che appello gli rivolgerebbe?

Vorrei che lei scrivesse, proprio per i miei amici che ho sempre sostenuto e per tutti i dirigenti No Tav che conosco personalmente, che mancando il No Tav è come se ci dicessero "voi che siete venuti in Val Sua, non ci fidiamo di voi". Ci sarà il No Mose, il No Dal Molin. Ci sarà il No di tutta Europa, ancora una volta con la possibilità di riscoprire la partecipazione democratica.

Un'ultima ragione per esserci?

Vorrei dire a tutti che non c'è pericolo, visto come è stata convocata dal direttore di Liberazione , dal manifesto , da Gigi Sullo e gli altri. Non c'è sotto nessun trucco. Non c'è, come dicono a Genova a chi crede di fare il furbo e di ingannare, chi ha "la volpe sotto l'ascella". E' un appuntamento troppo importante per dire innanzitutto la delusione, la rabbia di migliaia di persone. Ma noi non vogliamo disperderci e lanciare una mera protesta. Noi vogliamo portare avanti un no totale, e questa è la motivazione principale, culturale, politico, morale, a quello che è il neoliberismo non soltanto europeo ma mondiale. Questo può essere veramente l'inizio, l'incontro di tutti i movimenti, per creare la vera alternativa, sia per quella che sarà una prossima elezione, sia per quello che sarà il rinnovamento dei partiti. E in questa alternativa noi diremo che ci siamo, che vogliamo riprendere tutti i valori che in tutti questi anni sono stati sviliti. Perché c'è il virus perenne del fascismo in libera uscita da anni. Dunque chi è di sinistra, chi è un cittadino democratico, il 20 ottobre deve essere a Roma. Sarà rispettato, nessuna egemonia, però la rete deve costruirsi.

Anonimo ha detto...

Cannavò è acido sul dopo manifestazione pur riconoscendone in parte la riuscita (La guerra delle cifre è comunque sempre un pò pallosa da qualunque parte la si guardi). Io vorrei un commento a caldo da chi alla manifestazione c'è stato. Cosa rossa, scossa...ma la folla aveva slogan un pò meno enigmatici o sbaglio?
attendo risposte
Gabriella

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