mercoledì 17 agosto 2011

No al Giro della Padania

La lega come il partito fascista

di Paolo Ferrero

Nei giorni scorsi, dopo aver scoperto che la Federazione Ciclistica Italiana ha organizzato dal 6 al 10 settembre il giro della Padania, con partenza da Paesana e maglia verde prevista per il primo in classifica, ho scritto al Presidente della FCI per chiedere di annullare la corsa. Com’è noto infatti la Padania non esiste se non nella propaganda della Lega Nord e quindi questa corsa si configura a tutti gli effetti come una manifestazione politica sotto le mentite spoglie di una manifestazione sportiva, come avveniva ai tempi del fascismo. Il fatto grave è infatti che la Federazione Ciclistica Italiana, fa parte del CONI, che è l’organizzazione a cui lo stato italiano ha delegato la gestione dello sport, al fine di garantire l’autonomia dello stesso dalla gestione politica.
Alla mia lettera aperta non ho ricevuto risposte da parte del Presidente della FCI. Ho però ricevuto una risposta da parte del sottosegretario agli interni Michelino Davico, noto esponente leghista.
Se vi potevano essere dubbi sul fatto che sia la Lega Nord ad aver ispirato questa corsa per ragioni politiche, ora non ve ne sono più. Che poi, esponenti del governo per materie che nulla hanno a che vedere con lo sport, si sentano in dovere di rispondere al posto del Presidente della Federazione Ciclistica, che dovrebbe essere un organismo apolitico, la dice lunga sul fatto che ci troviamo di fronte ad un vero e proprio atto di regime, in cui non vi è alcuna distinzione tra partiti politici, funzioni di governo e organismi come la Federazione Ciclistica che nulla dovrebbero avere a che vedere con i partiti.
Per questo oggi ho scritto al Presidente del CONI Giovanni Petrucci, per chiedere un suo intervento su questa situazione inaccettabile in un paese democratico.

NO AL GIRO DELLA PADANIA - LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA FEDERAZIONE CICLISTICA ITALIANA

pubblicata da Paolo Ferrero il giorno sabato 20 agosto 2011 alle ore 17.14
Lettera Aperta Al Presidente della Federazione Ciclistica Italiana

Caro Presidente,

Sono venuto a conoscenza che nel calendario delle corse ciclistiche su strada per professionisti, quest’anno, dal 6 al 10 settembre, è previsto il giro della Padania.
Questa corsa a tappe partirebbe da Paesana, in provincia di Cuneo – la località in cui la Lega Nord celebra da vari anni i suoi riti druidici – per terminare a Montecchio Maggiore in provincia di Vicenza.
Le scrivo per segnalarle il mio stupore e il mio disappunto per la volgare strumentalizzazione a cui si presta la Federazione Ciclistica Italiana per fini politici di parte.
Che il partito politico Lega Nord abbia il proposito sovversivo di spezzare lo stato italiano e di dar vita ad un fantomatico stato della Padania è un delirio che ascoltiamo tutti i giorni. Fatto sta che però la Padania non esiste. Esiste il Veneto, la Sicilia, il Piemonte, ma – al di la della propaganda politica – non mi risulta esista o sia mai esistita una entità geografica che risponda al nome di Padania.

Perché la FCI si presta a una vergognosa operazione di parte e - visto che la Lega Nord è al governo e vanta numerose poltrone da Ministro e Sottosegretario – di Regime?

Mi risulta anche, che il primo in classifica del giro della Padania indosserebbe  la maglia verde. Mi pare che siamo alla pura e semplice riedizione dell’epoca fascista, in cui un regime imponeva la sua ideologia politica a tutti gli italiani.

Le invio quindi questa lettera aperta per chiederle di cancellare immediatamente dal calendario della Federazione il giro della Padania, perché si tratta di una inaccettabile operazione di regime, incompatibile con il quadro Costituzionale in cui tutti, anche la Federazione Ciclistica Italiana, si devono muovere

Distinti saluti

Paolo Ferrero
Segretario nazionale
del Partito della Rifondazione Comunista



Dal 6 al 10 settembre prossimi Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia saranno attraversati dal Giro di Padania. La partenza è prevista dalla Provincia di Cuneo (Paesana) il 6 di settembre. Non si tratta di un evento organizzato a uso e consumo dei leghisti, come il concorso di Miss Padania o il torneo calcistico delle nazioni non riconosciute gestito dal Trota, ma di una gara per professionisti inserita nel calendario ufficiale dell`UCI (Unione ciclistica italiana).
Auspicato nello scorso settembre da Bossi, il “Giro” è stato voluto soprattutto dal cuneese Michelino Davico, cicloamatore, sottosegretario all`Interno e senatore della Lega Nord, che lo ha presentato nel marzo scorso a Milano.  La istituzione di questo Giro non è solo una grave provocazione politica, rispondente alle finalità eversive della Lega Nord per l`indipendenza della Padania (come recitano ancora oggi il suo nome e il suo statuto). Risponde anche alle esigenze propagandistiche che hanno portato negli ultimi mesi la Lega, per cercare di recuperare consensi, a premere sull`acceleratore del separatismo. E` tempo di dire basta. Ricordiamo al riguardo, oltre alla quotidiana serie di provocazioni, volgarità e insulti dei caporioni leghisti, la grottesca campagna per il trasferimento di alcuni ministeri nel sottoscala del Palazzo reale di Monza; l`intollerabile rottura della solidarietà nazionale di fronte al drammatico problema dei rifiuti di Napoli; i ripetuti tentativi di regionalizzare le graduatorie degli insegnanti, a danno di quelli del Sud; la risposta di Maroni alla folla di Pontida che urlava “secessione`: «Noi abbiamo un grande sogno, la Padania libera e indipendente!». Detto da un ministro che ha giurato sulla Costituzione, secondo cui l`Italia è “una e indivisibile` (art. 5), costituisce anche uno spergiuro e un reato di tradimento ancora più inquietante se si tratta del ministro di polizia preposto alla difesa del paese contro eversioni e secessioni. Si aggiunga che l`invito aperto alla secessione, come rimedio alle crisi economica, è stato fatto il 17 luglio anche da Bossi, pure lui ministro e quindi spergiuro. E sempre nel desolante inqualificabile silenzio delle forze politiche parlamentari. 
Ora è davvero tempo di pretendere che questo silenzio finisca: La Padania non esiste, con buona pace dei leghisti, esistono purtroppo i costi sociali delle scelte del governo Berlusconi, governo nel quale gli strilloni leghisti ci stanno da anni, altro che “Roma ladrona” .
Rifondazione Comunista con altri gruppi, comitati etc. da due anni organizza una presidio a Paesana in occasione della carnevalata dell’ampolla, anche quest’anno ricorderemo ai leghisti che quali sono i veri problemi del paese: l’appello è rivolto a tutti coloro che sono stanchi di essere presi in giro, su la testa!
Fabio Panero
segretario provinciale Rifondazione Comunista Cuneo

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