lunedì 31 marzo 2008

IL CONSIGLIO DI STATO CONFERMA I DUBBI DI RIFONDAZIONE COMUNISTA SU AMOS

IL CONSIGLIO DI STATO CONFERMA

I DUBBI DI RIFONDAZIONE COMUNISTA SU AMOS


Con la sentenza del 3 marzo scorso il Consiglio di Stato in adunanza plenaria (massimo organo della giustizia amministrativa) respinge il ricorso della ASL 19 di Asti contro MEDICASA ITALIA SpA e nei confronti di Regione Piemonte ed AMOS SpA.

Al di là della questione specifica (affidamento ad AMOS senza gara del servizio di assistenza territoriale), il Consiglio di Stato affronta in dettaglio una serie di rilevanti questioni sulle quali la Rifondazione Comunista aveva posto l’attenzione in svariate occasioni sin dalla costituzione di AMOS S.p.a.

Stabilisce infatti l’illegittimità dell’affidamento diretto di un servizio pubblico ad una società mista pubblico-privato. Afferma che il cosiddetto affidamento “in house” (senza gara di appalto) può avvenire solo eccezionalmente e a condizione che la società sia una derivazione dell’Ente pubblico, e che questi possa esercitare su di essa controllo ed indirizzo “analogo” a quelli esercitati su sé stesso. Stabilisce inoltre che l’affidamento diretto possa avvenire solamente se la società è a totale capitale pubblico, condizione che viene ritenuta dalla giurisprudenza come necessaria, ma non sufficiente. Devono infatti essere contemporaneamente presenti altre condizioni quali non avere acquisito una vocazione commerciale, avere un oggetto sociale ben definito e circoscritto ed agire entro un ambito territoriale delimitato. Il controllo dell’Ente pubblico deve essere certo e totale tanto che “il consiglio di amministrazione della società non deve avere rilevanti poteri gestionali”.

AMOS non ha queste caratteristiche, come abbiamo da sempre sostenuto, perché “l’oggetto sociale è plurimo e variegato”, non vi è limite territoriale alla sua attività, manca la garanzia di “intenso e dominante controllo dell’amministrazione (pubblica) sulla struttura societaria, “non è più una società meramente operativa, ma è diventata un gruppo (holding)” e dunque con vocazione commerciale.

Queste conclusioni del Consiglio di Stato rispetto all’affidamento dell’assistenza domiciliare della ASL di Asti si capisce facilmente che sono estendibili a quasi tutti i conferimenti diretti che AMOS ha avuto anche da alcune Aziende Sanitarie della Provincia di Cuneo. Inoltre dal 2005 le stesse non hanno rispettato neppure quanto stabilito dalla legislazione regionale, continuando ad affidare ad AMOS, senza preventiva autorizzazione, attività svolte con personale dipendente.


Finalmente è chiaro che le posizioni di Rifondazione Comunista non derivano da preconcetti di tipo ideologico: le norme di legge non possono essere disattese proprio dalla pubblica amministrazione.


Fabio Panero,

segretario provinciale Rifondazione Comunista

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