martedì 17 febbraio 2009

Brevi note sulle elezioni in Sardegna.

Il dato sardo conferma lo spostamento a destra nel nostro paese.

Perde un candidato serio, diverso dall’immagine del “politico” che aveva dato speranze alla regione e, almeno su alcuni temi (no al turismo di rapina, questioni ambientali…) ottenuto risultati positivi.

La differenza fra i candidati alla presidenza è di 9 punti, ma diventa di 14 fra i partiti che li sostengono.

Crescono il PDL, trainato dalla continua presenza di Berlusconi, va bene l’UDC che sarà risucchiata a destra (al di là delle favole raccontate dal PD, anche nostrano che ha corteggiato per mesi Teresio Delfino); triste la presenza con la destra del Partito sardo d’azione (da Emilio Lussu e Silvio il salto è molto preoccupante).

Il PD perde, sulle politiche, l’11%, a dimostrazione di una crisi profonda, già manifesta nel voto abruzzese e nella caduta libera in Campania. Questa volta, nonostante la figura di Soru, non hanno pesato le favole di Veltroni su sorpasso e voto utile.

Rifondazione ottiene il 3,1%, quanto aveva raccolto l’intero Arcobaleno. Perdiamo l’1% sulle regionali, ma, come in Abruzzo, diamo segni di vita e di lieve ripresa. Ricordiamo che nell’isola, al nostro congresso, ha largamente prevalso la mozione 2, ma non ha avuto peso la scissione di Vendola.

I comunisti italiani con il 2% crescono lievemente sulle regionali 2004 (1,86%). Sottolineo che la somma dei due partiti è del 5,1% (non erano presenti Sinistra critica e PCdL), superiore allo sbarramento del 4% voluto, come un sol uomo, da PDL, Lega, PD, Di Pietro, UDC. Un motivo in più per insistere su liste comuni, aperte a gruppi, associazioni, culture…

Scarso il risultato della Sinistra (1,5%). Non generalizziamo: nel 2004, i Verdi avevano lo 0,9%, non vi è stata scissione in RC, in Sardegna Sinistra democratica è debole. La lista dei Rossomori (buon risultato) è classificabile nella sinistra. Resta, però, la debolezza di un progetto che ripropone, di fatto, l’Arcobaleno, contro il quale noi dobbiamo rilanciare un processo di ricostruzione di una presenza comunista, di ridiscussione a tutto campo, di confronto largo ed aperto (cosa sperata e non pienamente verificata quanto Rifondazione nacque).

Alcune considerazioni:

- il PD, dopo aver contribuito alla caduta di Prodi, dopo aver regalato Roma ad un sindaco fascista, dopo gli scandali campani, ha fatto cadere Soru (una sua parte lo ha messo in minoranza sui limiti alle costruzioni). La sua crisi è profonda e potrà avere effetti dirompenti entro breve tempo

- La destra, nonostante la crisi, vince e stravince, soprattutto nelle aree in maggiore difficoltà.

- Noi recuperiamo sulle politiche e dimostriamo di non essere scomparsi (quanti, anche al nostro interno, lo hanno detto!). E’, però, chiaro che non recuperiamo sulla crisi frontale del PD i cui voti scompaiono in altre direzioni.

- Regge bene e recupera il PdCI, mentre il progetto Sinistra democratica- Vendola- Verdi non decolla.

Non è il caso di brindare o di cantare vittoria, ma anche i dati della Sardegna ci mettono davanti alle nostre responsabilità e ci danno qualche fiducia.


Sergio Dalmasso, Consigliere Regionale Rifondazione Comunista


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