martedì 17 novembre 2009

ACQUA PUBBLICA: LA BATTAGLIA DI RIFONDAZIONE COMUNISTA A CUNEO


ACQUA PUBBLICA
Cuneo: ACDA ed EGEA rinviano la firma dell'accordo
un primo importante risultato ottenuto dalla tenace battaglia amministrativa iniziata da Rifondazione Comunista in Consiglio Comunale.



L’Azienda Cuneese dell’Acqua, al 100% pubblica ed EGEA, in maggioranza privata, non firmeranno entro la fine dell’anno il protocollo d’intesa presentato il 26 ottobre a Cuneo e da allora protagonista del dibattito politico del capoluogo. La notizia è giunta al termine delle seduta congiunta delle Commissioni bilancio e lavori pubblici svoltasi mercoledi' 11 novembre, seduta richiesta da Rifondazione Comunista nell'ultimo Consiglio Comunale di Cuneo. Al centro dell’attenzione le conseguenze del decreto legge 135 che, dopo l’approvazione della Camera, ha ricevuto anche il 'si' del Senato. Un provvedimento di cui anche l’arena politica nazionale sta cominciando ad accorgersi per la minaccia che rappresenta nei confronti delle caratteristiche di bene pubblico dell’acqua, obbligando a bandire entro il 2011 una gara internazionale per la concessione ad imprese private del servizio idrico locale, ma anche della gestione di gas, luce e trasporti o a far entrare nelle spa pubbliche come l’ACDA un privato, scelto tramite gara, che gestisca almeno il 40% del capitale. Timore, a lungo termine, di molti è che i complessi movimenti societari si ripercuotano in modo 'semplice' sulla bolletta come accaduto in alcuni Comuni del centro Italia, dove gli aumenti si sono rivelati a dir poco insostenibili.
La soluzione proposta da tutti (PD-PDL etc.) era quella di accordarsi tra pubblico (ACDA) e privato EGEA) per formare un Consorzio Temporaneo d'imprese e "sperare" di vincere l'appalto internazionale, privatizzando di fatto l'acqua di Cuneo.
Nella discussione ho ribadito la contrarietà di Rifondazione Comunista (a cui si è aggiunta quella del Consigliere di IdV) a questo accordo tra ACDA spa tutta pubblica i cui azionisti sono 68 comuni del cuneese e nella quale il Comune di Cuneo è azionista di maggioranza con il 40% ed EGEA azienda privata all'80% che gestisce acqua, gas ed energia nell'albese.
Non sono convinto che un accordo tra una spa pubblica ed una privata sia la miglior soluzione per salvarci ed ho Parigi è tornata a gestire direttamente l’acqua con un’azienda consortile speciale..Ho inoltre invitato il Comune di Cuneo e gli altri Comuni azionisti di ACDA a prendere esempio da altri enti locali per dichiarare l’acqua bene non mercificabile nel suo statuto. Non tutti i Consiglieri si sono però dichiarati sfavorevoli ad un ingresso dei privati nell’ACDA: anche il Capogruppo del P.D ha osservato: “La gestione dell’acqua con i criteri privatistici di una società per azioni e la presentazione dei bilanci, determina degli obblighi che ricadono in modo positivo sull’efficienza. Per quanto riguarda l’accordo con EGEA, non vedo nulla di pericoloso.” Su ogni ipotesi di privatizzazione è stato però il Sindaco di Cuneo Alberto Valmaggia (PD) a mettere un punto fermo: “L’ACDA non accetta privati e vuole essere pubblica. Il Comune è visceralmente contrario all’ingresso di soggetti privati.

In attesa di un incontro di approfondimento sul tema, fissato per il 21 novembre nell’ambito delle conferenze sul Piano Strategico di Cuneo, in conclusione di seduta, è stata concessa la parola ad Oreste Delfino, in rappresentanza del Tavolo delle Associazioni Cuneesi, che nel 2008 avevano raccolto 4mila e 500 firme per una proposta di legge sulla pubblicizzazione dell’acqua, sottoscritta in tutto da oltre 400mila italiani e da allora ‘impantanata’ in parlamento. “Non abbiamo dubbi sulla volontà del Presidente Quaranta di salvare l’acqua pubblica. Non ci è parso però che l’accordo con EGEA fosse solo un patto di tipo commerciale. Nel testo ci sono contenuti programmatici che fanno riferimento alle leggi vigenti e dunque anche al decreto 135” – ha detto per poi suggerire la creazione di un’azienda consortile speciale.

A tagliare la testa al toro ci ha pensato, nelle ultime battute della seduta, il Presidente dell’ACDA: “Abbiamo ottenuto il primo obiettivo che ci eravamo prefissati - ha detto Quaranta -: metter l’acqua al centro del dibattito. Lo scopo dell’Accordo con EGEA era quello di usare la stessa la stessa tecnologia anche per rendere più rapidi ed efficaci gli interventi in caso di guasto. Visto che il tema è molto ‘ideologico’ non sottoscriveremo l’accordo entro la fine dell’anno per dare spazio al dibattito e correggerci se abbiamo sbagliato. Di certo, è necessario un intervento sulla legge regionale che presenta un impianto non corretto. La Regione Puglia ha un solo ATO ed un solo fornitore idrico, istituito tramite legge. In quelle condizioni è molto più facile per Vendola dire: non privatizziamo nulla. Tra qualche mese ci sono le elezioni regionali: cominciamo a porre il problema."

Insomma per ora siamo riusciti a bloccare questa operazione e ad aprire un dibattito in città sull'argomento: ora proveremo a lavorare sullo Statuto del Comune di Cuneo.

Fabio Panero, Consigliere Comunale di Rifondazione Comunsita a Cuneo e segretario provinciale PRC

Nessun commento:

Powered By Blogger