domenica 1 novembre 2009

CARTIERA DI VILLANOVETTA


Verzuolo: delegazione del PRC in vista al presidio della CDM

Una delegazione composta da esponenti cuneesi di Rifondazione comunista ha visitato venerdì scorso il presidio allestito davanti alla cartiera CDM di Villanovetta, chiusa da alcuni mesi in seguito alle gravi difficoltà incontrate dalla proprietà del gruppo cartario toscano. Hanno incontrato i lavoratori, che dal 16 agosto vivono giorno e notte davanti alla fabbrica, il Consigliere regionale Sergio Dalmasso, il Segretario provinciale Fabio Panero, Raffaele Gaeta, Consigliere Comunale di Saluzzo, Claudio Borgna, responsabile provinciale Lavoro del PRC ed ex-lavoratore della cartiera di Ormea (fallita), Antonio Cacchio, responsabile provinciale del Partito Sociale ed altri esponenti del PRC dei Circoli di Saluzzo e Cuneo.

Abbiamo trascorso qualche ora insieme, tra rabbia e speranze – ha spiegato Panero -. La vicenda è complessa, si attende il 9 di novembre per capire cosa succederà (fallimento o concordato) ed anche per organizzare nuove forme di lotta. Questa cartiera produceva carta igienca, per cucina ed usi familiari. Il passaggio dei lavoratori, delle attrezzature e degli immobili dalla Kimberly Clark alla CDM è avvenuto sul finire del 2005. Le difficoltà sono cominciate quando la CDM Group decise di cedere il 75% del proprio capitale azionario ad una finanziaria londinese, la Vecafin che non ha pagato il controvalore delle azioni ed è così iniziata questa lunga vertenza. Ad aprile la CDM Paper Group ha disdettato il contratto di affitto con la CDM Group, 'spezzatino' interno e giochetto delle scatole cinesi, nello stesso periodo si è costituita una nuova società, la Italtissue, capitale sociale 10mila euro, una presa in giro, che ha sottoscritto un contratto di affitto per le sole attrezzature e gli immobili di Villanovetta.

I lavoratori hanno continuato ad essere in capo alla CDM Group che dovrebbe essere posta in liquidazione
- prosegua Panero -. L'unità produttiva di Villanovetta non è l'unica, infatti esistono altri stabilimenti in provincia di Lucca e Pistoia: l'orientamento dovrebbe essere quello di presentare istanza di concordato preventivo e di vendere successivamente le unità produttive toscane, questo passaggio i lavoratori sperano di chiarirlo il 9 novembre. Per ciò che riguarda Villanovetta Italtissue ha un unico socio ovvero l'ex-responsabile della sicurezza del CDM Group: il piano industriale presentato alla Organizzazioni sindacali, alla Provincia ed al Comune di Verzuolo in occasione di un incontro ufficiale prevedeva lo smantellamento della linea dell'allestimento, e l'assunzione, attraverso la mobilità, di 31 persone delle 65 attualmente in forza alla CDM Paper (57) e 8 interinali. Naturalmente questo pseudo piano industriale presentato da una pseudo società con 10mila euro di capitale sociale è stato respinto dalle stesse istituzioni locali, dalle banche oltre che dai lavoratori. E' di questi giorni la notizia dell'abbandono di Italtissue del prospettato progetto di rilancio. Questione poi importante è quella relativa alla spettanze di lavoratori che, se da un lato per ciò che riguarda quelle correnti sono coperte dall'anticipo della Cassa Integrazione straordinaria richiesta per cessazione di attività, i lavoratori cercano di capire che fine abbia fatto il loro trattamento di fine rapporto, quello maturato alla dipendenze della CDE e soprattutto quello maturato alle dipendenze della Kimberly, trasferito alla CDM Group all’atto del passaggio.

I lavoratori in presidio di fronte ai cancelli
- ha concluso Panero - ci hanno poi spiegato per ciò che concerne la ripresa essa può avvenire solo con un ciclo produttivo completo (la continua per la produzione della carta, l'allestimento per la trasformazione della stessa, il confezionamento e la spedizione) e dal punto di vista del mercato sarebbe molto importante acquisire commesse.
Ultimo aspetto quello della sicurezza: l'azienda all'interno della quale sono stoccati ingenti quantitativi di carta, è prova di un sistema anticendio funzionante in conseguenza del distacco dell'energia elettrica, del gas e dell'assenza di acqua nelle vasche antincendio
."

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