lunedì 30 novembre 2009

SERGIO DALMASSO AL COMITATO POLITICO NAZIONALE

COMITATO POLITICO NAZIONALE
DI RIFONDAZIONE COMUNISTA
ROMA 28-29 NOVEMBRE


INTERVENTO DI
SERGIO DALMASSO


Sono l’unico componente il CPN ad aver votato Sinistra critica al congresso del 2005. Al centro: necessità di alleanza elettorale contro le destre, timore di involuzione governista e istituzionalista, già vissuta tra il 1996 e il 1998. Ho con altri condiviso le critiche alla politica seguita sino al tracollo elettorale, ma non l’uscita di Sinistra critica, nella speranza di una profonda inversione di tendenza. Abbiamo aderito convintamente al terzo documento congressuale per la necessità di totale discontinuità e critica alle logiche seguite, di confronto tra percorsi e matrici differenti, per salvare Rifondazione e giocarla in un quadro più ampio (incontro con forze comuniste e anticapitaliste).

Il rilancio di una presenza comunista era letto come processo, rilettura dei bivi della nostra storia, confronto di culture politiche (marxismo critico, ecologismo politico, pensiero di genere, cristianesimo radicale, pacifismo e antimperialismo).

La Federazione risponde al bisogno di confronto, di unità. Segnalo che la scomparsa degli aggettivi alternativa e anticapitalista ripropone il rischio di una sinistra senza aggettivi di arcobalenista memoria. Così sparisce il termine comunista. E’ possibile oggi ricostruire la sinistra senza passare per la questione comunista? E’ finita una rendita di posizione in cui coincidevano simbolo, riferimenti sociali, contenuti. E’ in atto, però, la cancellazione totale dei riferimenti al marxismo teorico e al comunismo politico. Può rispondere a questo una sinistra generica?

Segnalo il malessere nei circoli per i tempi troppo affrettati che hanno preceduto la costruzione della Federazione, per i possibili accordi elettorali con l’UDC (desistenza?), per la “non posizione” sul congresso CGIL.

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