martedì 17 novembre 2009

Ordine del Giorno per il ritiro della legge sul c.d. "processo breve"presentato da Rifondazione Comunista in Consiglio Comunale a Cuneo

Il Consiglio Comunale di Cuneo

Premesso che

L’articolo 3 della Costituzione Repubblicana nata dalla Resistenza recita testualmente:

”Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge(…)”

Preso atto che

Dopo la bocciatura da parte della Corte Costituzionale del cosidetto "Lodo Alfano" con grande celerità è' stato presentato al Senato il disegno di legge sul processo breve. Con questa legge saranno prescritti di fatto reati gravissimi e in particolare quelli abuso di ufficio, corruzione in atti giudiziari, sfruttamento della prostituzione, maltrattamenti in famiglia, truffa semplice, truffa aggravata, falsa testimonianza, aborto clandestino, violenza privata. Saranno migliaia i processi che verranno cancellati, con danno economico e frustrazione professionale di chi ha lavorato alle indagini e anche delle vittime.

Cadranno sotto la scure dell’estinzione i crack Cirio e Parmalat alle scalate alla banca Antonveneta, la corruzione per il processo Eni-Power”, fino al processo contro Eternit Spa azienda produttrice di manufatti in amianto con stabilimenti in tutta Italia accusata della morte di quasi 3000 persone, senza contare le ricadute a livello cittadino (processo Streri per bancarotta fraudolenta ed altri processi per concussione).

Rilevato che

Cambiando le priorità, la magistratura privilegerà i processi per i reati che si prescrivono prima, quelli previsti dalla nuova norma sui processi brevi. Attualmente con le regole processuali vigenti, la priorità viene data agli imputati detenuti perché se nelle fasi precedenti ci sono stati degli errori si possono prima scarcerare questi imputati che risulterebbero innocenti e anche perché ci sono termini alle misure cautelari. Insomma ora si celebra prima il processo con imputati detenuti altrimenti si rischia che l’inquisito esca per decorrenza dei termini o sia in carcere ingiustamente.

Ritenuto che

Il sogno di una giustizia veloce è condiviso da tutti. Ma l'unico modo per accorciare i tempi è mettere i giudici, i consulenti, i tribunali nelle condizioni di velocizzare tutto. Non fermare i processi e cancellare così anche la speranza di chi da anni attende giustizia.

Chiede

Al governo italiano il ritiro della legge sul processo breve. Non è una questione ideologica. E' una questione di diritto. Non si permetta che questa legge definisca una volta per sempre privilegio il diritto in Italia.

Dispone

l’invio del presente Ordine del Giorno al Governo italiano, ai parlamentari del Piemonte ed ai Consiglieri regionali eletti nella Provincia di Cuneo.

Fabio Panero, Consigliere Comunale Rifondazione Comunista

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