giovedì 1 aprile 2010

ELEZIONI REGIONALI

Sinistra, la Federazione c’è ma perde quando è sola. Ora deve ripartire l'opposizione.

Regione per regione i numeri e gli eletti nelle liste di 

Rifondazione comunista e Pdci

 

 

«Tenuta sostanziale della Federazione della sinistra - dice a Liberazione, Paolo Ferrero, segretario del Prc - in tutti i luoghi dove eravamo in coalizione o, come nelle Marche con Sel, in minicoalizione. E un risultato negativo quando la solitudine era perfetta, in Campania e Lombardia. Non siamo riusciti, insomma, a forzare la semplificazione bipolare. Il punto vero, adesso, è di riuscire a far ripartire l’opposizione al governo che altrimenti non paga mai i prezzi delle sue politiche». Per questo, il portavoce della Federazione della sinistra rilancia la proposta di campagna referendaria su acqua, nucleare e precarietà agli altri soggetti del centrosinistra. E in Campania, dove il risultato non è esaltante? «Siamo stati macellati dal voto utile», commenta ancora Ferrero all’inizio della panoramica, regione per regione, sul dato elettorale.

Tutti i segretari regionali, sentiti da
Liberazione hanno insistito su un contesto di oscuramento mediatico e di relativa scarsità di mezzi con cui s’è andati a competere. In Piemonte, spiega Armando Petrini, è stata eletta l’assessora uscente alla sanità dentro un risultato che attesta la Federazione al 2,64%, più o meno il dato delle europee: «Va segnalato lo scivolamento verso il centro del Pd, alleato con l’Udc, che ha determinato l’astensionismo a sinistra e dato acqua alla lista Grillo che in Val Susa ha sfondato condannando Bresso che ha perso perché ha prilivegiato l’asse centrista cedere su sanità, grandi opere e servizi pubblici. La Lega vince (sta al 16%) ma con un solo punto in più rispetto alle europee».

Anche in
Liguria, il 3,9% conferma le percentuali delle europee. Sergio Olivieri lo definisce un «risultato soddisfacente» come base per ricostruire il partito sociale e il rapporto con i movimenti in un territorio dove la scissione è stata «vistosa» e dove è stata subita l’«anomalia dell’intesa con l’Udc».
In una situazione «drammatica», avverte Renato Cardazzo, con la Lega che sfonda il 33% e dà dieci punti di stacco al Pdl, il Veneto, con 1,6%, ha un eletto confermato.
2,8% in Emilia Romagna e due eletti. «Non c’è entusiasmo rispetto al risultato - premette Nando Mainardi - ma c’è un aspetto positivo nel riprendere ad eleggere dopo lo “zeru tituli” delle politiche e delle europee che aggravava una percezione di soggeto inefficace». Sorprendono sia il grande astensionismo, anche da queste parti, sia il successo della lista Grillo che «comunica freschezza e carica antisistema». Si deve all’effetto Del Bono e contiene segnali di un dissenso «non catalogabile nel classico qualunquismo e non riconducibile a Berlusconi».

Meglio che alle europee è andata in
Toscana (5,3%) e tre eletti, uno per ciascuna delle gambe della lista Prc-Pdci e verdi. «Una relazione già collaudata alle comunali di Firenze - dice Stefano Cristiano - un rapporto non estemporaneo, che puntiamo a mantenere».

Stefano Vinti dall’
Umbria segnala il 7% e i tre eletti, uno sul listino e i due capi lista a Terni e Perugia: «20 punti di distanza confermano il differenziale tra destra e centrosinistra, anche l’Udc non sarebbe stata determinante col suo 5%. Siamo il secondo gruppo del centrosinistra e il terzo in consiglio regionale. Qui c’è un insediamento storico culturale ancora in grado di reggere».
Unico in Italia è stato il progetto «costruito insieme e con grande lealtà» dalla Federazione e da Sel nelle Marche. Risultato il 7% alla faccia di un meccanismo elettorale infernale che ha lasciato fuori per una frazione di punto Massimo Rossi, il candidato presidente di un’alleanza che «non si esaurisce qui e che può mettere in crisi il bipolarismo». La Federazione si attesta a ridosso del 4% «confermando un radicamento evidente nell’ascolano e in provincia di Ancona, le zone di maggiore insediamento produttivo e dunque di maggiore crisi - dice Marco Savelli - controprova è la “trombatura” dell’uomo di punta dell’Udc, alleato col Pd, Marco Viventi, ad del gruppo Merloni».

Nel
Lazio la Federazione si attesta al 2,74% eleggendo, se i resti saranno favorevoli, due consiglieri. Loredana Fraleone ritiene che il voto «è stato condizionato dall’astensionismo. L’oscuramento mediatico totale ci ha impedito di spiegare la nostra diversità rispetto al sistema dei partiti, ora la scommessa rigudagnare l’insediamento sociale».
3,5% a Potenza ma in totale, in Basilicata, la Federazione si ferma al 2,27 per colpa del pasticcio delle firme a Matera. Per mille voti sfuma il seggio. «Qui ha vinto - dice Italo Di Sabato - un blocco conservatore, l’ala democristiana del Pd con l’Udc».

Non ce l’ha fatta la Federazione in
Puglia malgrado un ottimo 3,3%. Lo sbarramento era al 4%. «Abbiamo pagato la forza attrattiva di Vendola - dice Nicola Cesaria - ma sicuramente è stato un risultato che ha contribuito alla vittoria complessiva».

Nottata al fotofinish in
Calabria dove la Federazione supera il 4% ed elegge il giovanissimo De Gaetano a Reggio e l’ex assessore alle politiche sociali della provincia di Cosenza, l’unica immune da inchieste giudiziarie. Tutto ciò nonostante la debacle di Loiero e la concorrenza di Sel, dell’effetto Callipo e di una lista civica rivolta all’intellettualità diffusa ispirata dal vice di Loiero. «S’è sentita fortissima la disillusione rispetto alle aspettative di cinque anni fa - commenta il segretario di Cosenza, Angelo Broccolo - il ticket sulla sanità, la verticalizzazione dell’amministrazione, il partito del presidente che arrivava con due liste, le questioni ambientali irrisolte, le incertezze del Pd che riesuma Loiero, senza primarie, e dopo il fallito corteggiamento dell’Udc».
Gli eletti  della Federazione della Sinistra nei consigli regionali:
 
Piemonte Eleonora Artesio
Prc; Liguria Giacomo Conti Prc listino; Alessandro Benzi Prc; Veneto Pietrangelo Pettenò Prc; Emilia Romagna Monica Donini Prc listino; Roberto Sconciaforni Prc; Toscana Monica Sgherri Prc, Paolo Marini Pdci, Mauro Romanelli Verdi; Umbria Roberto Carpinelli (Pdci listino), Orfeo Goracci Prc, Damiano Stufara Prc; Marche Raffaele Bucciarelli Pdci; Lazio Margherita Hack Pdci, Ivano Peduzzi Prc; Calabria Ferdinando Aiello Prc, Nino De Gaetano Prc.
Checchino Antonini
in data:31/03/2010

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