lunedì 12 gennaio 2009

Pubblichiamo un Ordine del Giorno presentato dal PRC per il prossimo Consiglio Comunale a Cuneo sulla terribile situazione a Gaza: una piccola e sicuramente inutile presa di posizione che non fermerà il massacro ma frutto dell'impossibilità di continuare a tacere.

OGGETTO: Situazione a Gaza, non si può rimanere a guardare.

Il Consiglio Comunale di Cuneo

Premesso che:

continua il bombardamento israeliano, aereo e terrestre, sulla striscia di Gaza. Il quartier generale dell'esercito israeliano ha esaurito l'elenco degli obiettivi da distruggere: caserme della polizia, uffici amministrativi, infrastrutture, università, scuole, edifici civili. Fino a questo momento il numero delle vittime accertato negli ospedali è arrivato a oltre 800, i feriti sono oltre 3000 (un terzo dei quali bambini), la maggiore parte riportano ferite gravi. Molte vittime sono ancora sotto le macerie per mancanza di mezzi in grado di rimuovere interi edifici rasi al suolo.

Premesso ulteriormente che:

L'attività dell'aviazione si è trasformata in un controllo capillare della piccola striscia di Gaza, appena 400 Km quadrati con la maggiore densità di abitanti del mondo (4270 abitanti per km quadrato), per colpire tutti gli obiettivi ritenuti avere carattere militare o finalizzati a proteggere la popolazione dalla distruzione e dalla morte. Il numero delle vittime civili aumenta con il prolungarsi dell'offensiva israeliana, perché mentre in un primo momento gli attacchi riguardavano obiettivi selezionati, con il passare del tempo, come sempre è avvenuto, si colpisce indistintamente.

Atteso che:

Per quanto riguarda i prossimi sviluppi, l'aggressione è destinata a proseguire per molti giorni, le dichiarazioni degli esponenti israeliani di tutte le tendenze non lasciano nessuna speranza per una prossima cessazione degli attacchi. L'obiettivo non dichiarato per cautela, ma che traspare dalle dichiarazioni, è quello di far cadere il governo di Hamas, governo democraticamente eletto per stessa ammissione degli osservatori internazionali, ai minimi storici di consenso in Palestina prima dell’attacco, nell'illusione di sostituirlo con componenti più addomesticate a svolgere questo compito in modo più funzionale al governo di Israele.

Rilevato che:

- La società araba vive un momento di grande rabbia, portatrice di mutamenti, innescata dalla tragedia di Gaza e dell'intera Palestina , una tragedia che mette a nudo la debolezza di questo mondo e la sua irrilevanza, (malgrado le grande ricchezze e potenzialità), dovuta alla corruzione dei suoi regimi. La stessa rabbia che si era espressa in occasione degli attacchi al Libano e all'Iraq.

- La ferita della Palestina viene vissuta come umiliazione dalla popolazione lì residente, è la testimonianza di una sovranità nazionale incompiuta di tutti i Paesi Arabi e le immagini drammatiche che giungono quotidianamente da Gaza (e non solo negli ultimi giorni), nel silenzio e con la complicità di una parte di questi regimi , rafforzano le tendenze più radicali, soprattutto quelle di matrice islamica.

- Il campo dei paesi moderati si presenta debole e diviso, e questa divisione è alla base del fallimento del recente vertice dei paesi del Golfo.

Ritenuto che:

- non è con la violenza iniqua che Israele può tutelare il suo domani, anzi con questa infausta aggressione essa darà nuovo impulso agli attivisti di Hamas;

- sia assolutamente allarmante l'uso di massa della violenza armata nei rapporti tra popoli e nazioni a fronte di cui, oggi, anche l'Europa si presenta come largamente inerte;

- le parole della nostra Costituzione siano inequivocabili laddove condannano la guerra come mezzo di risoluzione dei conflitti tra nazioni;

- sia giusto, necessario ed impellente esercitare tutte le forme di pressione e manifestazione democratica al fine di porre fine alla tragedia che oggi vive Gaza, il popolo palestinese e l'intero Medio Oriente;

RIVOLGE APPELLO:

-A CHI HA RESPONSABILITA’ POLITICHE E A CHI SENTE IL DOVERE CIVILE PERCHE’ SIA ROTTO IL SILENZIO E SI AGISCA;

-L’UNIONE EUROPEA ESCA DALL’IMMOBILISMO PER L’AFFERMAZIONE DEL PIENO DIRITTO INTERNAZIONALE E LE NAZIONI UNITE RENDANO APPLICABILE LA RISOLUZIONE VOTATA IL GIORNO 08.01.2009;

-L’ITALIA DEMOCRATICA FACCIA LA SUA PARTE, NEL DARE VOCE ALLA COSCIENZA CIVILE DEL NOSTRO PAESE.

PRIMO FIRMATARIO

Fabio Panero, Capogruppo Rifondazione Comunista

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