sabato 31 gennaio 2009

Onda Continua

Il 5 gennaio scorso, approfittando per l'ennesima volta di un periodo di feste e quindi delle Università chiuse, il Governo ha posto la fiducia sul decreto Legge 180. Tutto ciò è arrivato in spregio alle centinaia di mobilitazioni di studenti, genitori e insegnanti, cioè di tutte le gocce di quell'ONDA che tanti problemi ha creato in questi ultimi mesi non solo alla destra ma anche alla sua “opposizione” democratica. Con questo decreto approvato senza alcuna discussione, evitando così che le contraddizioni uscissero fuori, si è deciso sostanzialmente di bloccare i concorsi e di posticipare i tagli al finanziamento pubblico. Da ciò chi avrà le conseguenze peggiori saranno gli studenti con una ulteriore limitazione del diritto allo studio, e i ricercatori precari con minori garanzie e maggiore precarietà, grazie anche al blocco del turn-over e al sistema dei finanziamenti differenziati per gli atenei “virtuosi”, che in parole povere suggerisce alle università di ricorrere allo strumento della precarietà per non superare il limite del 90% imposto sulla spesa per il personale. E il problema delle baronie, propagandato dalla Gelmini e dagli studenti di destra, non è stato affrontato per nulla: i concorsi manterranno un carattere localistico che è il più favorevole ad alcune pratiche clientelari.

Purtroppo quando prima si accennava all'inconsistenza del PD di fronte alle misure della destra si deve far riferimento alla storia pregressa della nostra Università e alle responsabilità di alcuni esponenti degli ex DS: le riforme Zecchino e Berlinguer, il 3+2, la trasformazione delle università in fondazioni, l'autonomia scolastica e l’esaltazione della “meritocrazia”. Con una battuta si può dire che Gelmini-Tremonti stanno concludendo il loro lavoro. (Su questo argomento consiglio la lettura di AA.VV., Manifesto per l’università pubblica, ed. Derive Approdi, 2008)

Quello che chiedono gli studenti e le studentesse, ma anche le lavoratrici e i lavoratori della scuola a Rifondazione Comunista è che su questo terreno il Partito dovrà essere chiaro e propositivo, e soprattutto disponibile ad ascoltare le proposte elaborate dal Movimento in un incontro nazionale alla Sapienza di Roma, proposte elencate nella cosiddetta “Autoriforma delle Università”.

A questo nuovo schiaffo del Governo Berlusconi dobbiamo reagire immediatamente, in ogni scuola e università, togliendoci dalla testa parole come “apoliticità” o “ne rossi ne neri” che creano solo danni e confusione nell'individuare la reale minaccia: la privatizzazione della nostra istruzione e del nostro futuro.

Nello Fierro

mastaniello@yahoo.it

Coord. Prov. Gc, resp. Scuola e Università

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