mercoledì 3 febbraio 2010

CHE COERENZA LA LEGA!!

Il nostro Ministro delle Politiche agricole, Luca Zaia (Lega Nord), prima difende i prodotti "del territorio italiano" e la filiera corta poi si fa fotografare con il grembiulino di Mc Donalds' mentre presenta la nuova schifezza del noto fast food: Mc Italy.

McDonald’s lancia l’hamburger McItaly

[The Guardian] 

Un possibile segno del fallimento morale del governo di Silvio Berlusconi è la visione di un grembiule da cucina di McDonald’s avvolto attorno alla slanciata figura del Ministro dell’Agricoltura Luca Zaia, mentre aiutava a lanciare la nuova serie di hamburger McItaly. Le capriole del Presidente del Consiglio con giovani donne, le accuse di loschi legami, i disonesti accordi finanziari, le dubbie amicizie politiche ed affari in generale non sono nulla se paragonati a questo mostruoso atto di tradimento alla nazione.

Il Signor Zaia potrà anche mormorare amorevolmente – “vogliamo dare un’impressione dei sapori italiani ai nostri giovani” ha detto mentre preparava uno dei nuovi McItaly di McDonald’s, una diabolica mistura di crema di carciofi, formaggio asiago e lattuga, tutti prodotti in Italia, compresi la carne dell’hamburger e il pane – ma il silenzio degli innocenti sarebbe stato più appropriato. ‘Un’impressione dei sapori italiani’! Avete mai sentito una simile sciocchezza? E’ chiaro che il Signor Zaia non lascerebbe che prodotti così offensivi si avvicinassero alla sua bocca a meno che non ci fosse di mezzo l’opportunità per scattare una foto.
Un italiano mi ha detto una volta: “Il problema per voi stranieri è che gli italiani parlano in dialetto e mangiano in dialetto.” È un problema. Anche gli italiani di parti diverse del paese possono avere difficoltà a capirsi l’un l’altro. Ma è anche una delizia. L’Italia ha goduto di una cultura alimentare di una ricchezza e diversità senza eguali.
Per molti italiani, il loro stesso senso d’identità risiede nel cibo, e non solo della regione in cui sono nati, ma della città, del paese, del borgo, o anche della casa. E sostengono la superiorità dei loro prodotti e piatti locali con passione. Questo spiega perché mangiare in giro per l’Italia sia una tale, continua delizia. Il piacere deriva dalla diversità, non dall’omogeneità. Chi vuol mangiare la stessa roba ovunque nel mondo? È noioso. È quel tipo di omogenità che intorpidisce la mente e quella mediocrità che annienta il gusto che McDonald’s rappresenta. Nessuno sano di mente può considerare McDonald’s come un difensore del bene nel mondo o come il rappresentante dell’alta gastronomia.
Ma c’è qualcosa che va oltre il mero opportunismo politico o le pubbliche relazioni commerciali nel luogo in cui si è svolto questo atto di tradimento; la filiale ammiraglia di McDonald’s vicino alla scalinata di piazza di Spagna a Roma. Ha un significato simbolico. È stata l’apertura di questa stessa filiale, ricordiamocelo, che ha spinto Carlo Petrini e altri amici previdenti a mettere in piedi Slow Food per resistere alle forze della gastro-globalizzazione e omogeneizzazione, per celebrare la diversità, le differenze, l’individualità e la qualità. Non fa ben sperare per la sana sopravvivenza della straordinariamente diversa cultura alimentare italiana vedere il governo abbracciare la sua esatta antitesi con un tale sfrenato entusiasmo.
Ma comunque, forse non dovremmo stupirci. La classe politica italiana non è nota per agire nei migliori interessi del popolo. Come un amico siciliano una volta osservava: “Non c’è lo stesso contratto tra i nostri politici e gli italiani come quello che esiste nel Regno Unito”. Si potrebbe affermare che ancora adesso non esista, ma questa è un’altra storia.
McDonald’s parla italiano, dichiara lo slogan pubblicitario. Può anche farlo, ma è l’italiano degli affari del Signor Berlusconi e della sua terrificante banda di compari piuttosto che l’ampia gamma di dialetti regionali ai quali la maggior parte degli italiani ricorre per dichiarare la propria fede personale. Possiamo solo sperare che gli italiani mostrino una determinazione più dura rispetto ad altre nazioni nel mondo che continuano ad abbracciare McDonald’s in modi sempre più deprimenti.

1 commento:

Anna ha detto...

L'articolo è comparso sul The Guardian il 28 gennaio 2010 a firma Matthew Fort.

Qui trovate l'articolo originale mentre qui nel terzo commento trovate la traduzione della risposta data dal Ministro

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