giovedì 25 febbraio 2010

Due commenti di Sergio Dalmasso

ROTTAMATO

Apprendo, martedì 23, dal mio istituto scolastico, che sarò messo “unilateralmente” in pensione dal 1 settembre 2010, avendo raggiunto i quarant’anni di contributi.
Dopo cinque anni di Consiglio regionale, sarei voluto tornare a scuola, anche se ero un po’ preoccupato di riprendere un lavoro con parecchia ruggine (come saranno cambiati gli studenti, i libri, i metodi…?).
La signora Gelmini toglie ogni dubbio, ma dovrebbe rispondere ad alcune domande:
1) quale risparmio avrà lo Stato non pagandomi uno stipendio, ma una pensione?
2) Perché si manda in pensione d’ufficio chi non vorrebbe andarci, quando si predica ovunque la necessità di alzare l’età pensionabile? Non sarebbe meglio dare libertà di scelta?
3) Cacciando via un po’ di vecchietti/e, si darà lavoro ai/alle tanti/e precari/e da anni ed anni in attesa o, come penso, si ridurrà semplicemente il numero degli/delle occupati/e, continuando nell’assassinio del precariato già brillantemente avviato quest’anno.
Credo che le risposte siano chiare. Per me, rottamazione a parte, siamo davanti ad un altro passo della voluta distruzione della scuola pubblica praticata da questo governo e poco o nulla contrastata da quelli di altro colore.

Sergio Dalmasso
consigliere regionale di Rifondazione comunista



SCOMMESSA

Tutti danno per sicure opere che si dovrebbero costruire, grandi e meno grandi.
Berlusconi giura che il ponte sullo stretto sarà completato in sei anni (fine 2015), la TAV dovrebbe essere costruita in 10- 12 anni e così via (ricordate Berlusconi, tanti anni fa, davanti ad un Bruno Vespa genuflesso, tracciare linee sulla lavagna, riempiendo l’Italia di ferrovie, autostrade, tunnel…?).
Ricordo che dell’autostrada Asti/Cuneo si parla dal 1985 ed era stata promessa prima per il 1995, poi per il 2000, poi per le Olimpiadi (2006), che il raddoppio della Cuneo/Fossano era dato per finanziato e fatto nel 2001, che del Tenda bis si parla da decenni. Tralascio, per decenza, il Mercantour.
Propongo una scommessa: se la TAV Torino/Lione, fra cinque anni, alla fine della prossima legislatura regionale, sarà costruita per metà, andrò in Consiglio regionale, mi cospargerò il capo di cenere e chiederò perdono; se vi fossero solamente, come penso, tanti progetti e un po’ di buchi per rassicurare industriali e l’Unione europea, sarebbe opportuno che tutti (consiglieri, assessori…) non si ripresentassero alle elezioni. Neanche a quelle del condominio.

Sergio Dalmasso
consigliere regionale di Rifondazione comunista

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