martedì 1 giugno 2010

Rassegna stampa: A Mondovì chi ha paura dei GAP?

da http://socialgranda.wordpress.com


da LA STAMPA, pag.61 - cronaca di Mondovì-Ceva del 1 giugno 2010

di seguito un articolo apparso su TargatoCN (http://www.targatocn.it/it/zone_mo.php?news_code=85629)
Pane ad 1 euro e Gap? Non a Mondovì: è concorrenza sleale
Sarà per il carovita, sarà per la manovra finanziaria appena approvata, con enormi sacrifici in vista per tutti, fatto sta che si è scatenata la polemica 'sul pane', bene di primaria necessità, tra il Partito della Rifondazione Comunista e il Comune di Mondovì che, nel corso dell'ultimo consiglio comunale, la scorsa settimana, ha approvato una nuova norma che rientra nel regolamento di Polizia Urbana con il quale, di fatto, si "renderà più difficile la vita dei 'Gruppi d'acquisto', i quali per poter svolgere la loro attività nelle aree pubbliche dovranno avere una precisa autorizzazione del Comune" - si legge nel comunicato diffuso da Rifondazione. Il riferimento è alla vendita del pane ad 1,00 al chilo.



Fabio Panero, segretario provinciale di Rifondazione, ribadisce quanto già espresso nel comunicato: "è una norma anticostituzionale, in quanto vieta una libera iniziativa tra cittadini associati e soprattutto non tiene conto della legge sui Gruppi d'acquisto (Legge n. 244/2007 - Finanziaria 2008, agli articoli 266 - 267 - 268) che non specifica e non rimanda ai comuni la potestà di decidere dove deve avere luogo la distribuzione dei beni acquistati collettivamente. È opportuno ricordare che i Gruppi d'acquisto non 'vendono' (in quanto non si ricarica sul prezzo) ma distribuiscono i loro prodotti, né viene ceduto nulla gratuitamente. I prodotti vengono acquistati collettivamente e vengono redistribuiti tra gli associati senza nessun beneficio: né vendita né cessione gratuita".

Panero sottolinea anche che i Gap, nati a Cuneo esattamente un anno fa, solo nel capoluogo contano quasi 900 soci, di cui il 60% sono italiani. Da Cuneo, dove in consiglio comunale l'odg sui Gap era stato approvato a larga maggioranza, coinvolgendo anche l'opposizione, l'iniziativa si è poi spostata ad Alba, dove si è bissato il successo di Cuneo. A Bra stessa cosa. Solo a Mondovì, dopo 3 settimane di distribuzione di pane ad 1,00 euro al chilo, l'amministrazione ha preso provvedimenti. "E' un autogol pazzesco - sottolinea Panero - dietro il quale c'è sicuramente l'intervento degli esercenti locali".

Ma cosa pensano, realmente, i panificatori? Lo abbiamo chiesto al presidente dell'associazione provinciale che li riunisce, il sig. Piero Rigucci, in carica da ben 16 anni. Il mondo del pane, insomma, lo conosce bene. Parlando di crisi, Rigucci denuncia un calo, per il settore, tra il 25 e il 30%. Stesso numero di acquirenti ma si acquista meno pane. "E' un dato in contraddizione con il passato: di solito nei periodi di crisi il consumo di pane aumenta" - evidenzia Rigucci. Sui Gap si dichiara non contrario, purché questi adottino le modalità previste dalla legge e operino, quindi, in modo serio. "Quello di Rifondazione non lo è. Sono andato ad acquistare il pane da loro - confessa - ma non mi è stata fatta la tessera né mi è stato chiesto il documento. Manca, inoltre, il discorso di ordinare la merce con un certo anticipo, come succede nei Gruppi di Acquisto Popolare. Il loro è un discorso commerciale immediato. I Gap sono un'altra cosa. Inoltre - sottolinea - è concorrenza sleale verso chi paga l'affitto, i dipendenti e le tasse. Tra l'altro non è possibile verificare la salubrità del pane che vendono: sotto un certo prezzo non è possibile produrre un chilo di pane". Un prezzo equo per quello 'comune' secondo il presidente provinciale della categoria, è di 3,00 al chilo. Che è il prezzo medio provinciale. "Vorrei vedere cosa c'è dietro il pane venduto ad 1,00 euro" - ribadisce.

Non si è fatta attendere nemmeno la replica del Comune di Mondovì, nella persona dell'assessore competente Guido Tealdi: "La norma introdotta è tesa non solo a garantire il rispetto delle norme igienico-sanitarie, ma anche ad impedire concorrenza sleale verso i commercianti. I Gruppi di Acquisto possono distribuire ai propri associati i prodotti acquistati: questo prevede la legge. Recenti episodi – verbalizzati dalla Polizia Locale – hanno dimostrato invece che tale norma era disattesa a Mondovì, in quanto i prodotti erano venduti a non associati come io stesso ho potuto verificare.
Peraltro, la norma introdotta non impedisce la possibilità per i Gruppi di Acquisto di promozione della propria attività, che è sempre possibile fare anche in contesto pubblico"
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Barbara Simonelli

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