giovedì 2 ottobre 2008

COMUNICATO ANPI: FILM DI SPIKE LEE UN FALSO STORICO ED UNA GRAVISSIMA OFFESA ALLA RESISTENZA

UN FALSO STORICO ED UNA GRAVISSIMA OFFESA ALLA RESISTENZA
Il film di Spike Lee “Miracolo a Sant’Anna” indica come causa della strage del 12 agosto ’44 il tradimento di un partigiano, che guida in paese le SS per consentire la cattura del suo comandante. La libertà di espressione e la creatività artistica sono diritti sacrosanti, ma non possono sconfinare nella menzogna e nel falso storico, per di più dopo la sentenza del Tribunale Militare di La Spezia che ha stabilito che la strage fu un’operazione pianificata a tavolino per colpire la popolazione, senza alcuna responsabilità del movimento partigiano, confermando, così, anche i risultati della ricerca storica.
La fedele ricostruzione del massacro proprio sul luogo dove avvenne, com’è quella effettuata da un regista di indubbia e meritata fama come Spike Lee, finirà per indurre gran parte degli spettatori a ritenere veritiera la vicenda cinematografica, che, invece, è una pura fantasia e una colossale falsità storica.
Sconcertante l’indifferenza con cui il problema è stato affrontato da soggetti, che, a vario titolo, dovrebbero essere sensibili a queste tematiche e che hanno dato prova di un antifascismo di maniera, ipocrita e superficiale, addirittura più interessato al “ritorno di immagine” che alla verità. Grave è il comportamento del Sindaco di Stazzema Michele Silicani, che ha accolto a “scatola chiusa” il progetto del film, definendolo un’importante occasione per la conoscenza degli eventi e per la promozione turistica e, addirittura, un omaggio al sacrificio dei partigiani.
Disarmante quello dell’Associazione Martiri di Sant’Anna e del Comitato per le Onoranze (a quest’ultimo è affidato, per legge, il compito di valorizzare il patrimonio storico e morale della Lotta di Liberazione) che con il loro “assordante silenzio” hanno avallato l’offesa recata alla Resistenza.
Pericolosa la superficialità di enti e Stato che hanno sostenuto, magari anche economicamente, il film, attirati dal miraggio del grande regista.
Lo ripetiamo l’ANPI non ce l’ha con Spike Lee che può dire e fare ciò che vuole, ma ce l’ha con un antifascismo istituzionale e di facciata che è pronto a sacrificare anche la verità sia per vanità, sia per presunti vantaggi che ne verrebbero al territorio, sacrificando la coerenza a vantaggio dell’apparenza e dell’utile.
Fare dei distinguo su un film dedicato a Sant’Anna e denunciare che attraverso esso passa con grande clamore mediatico l’avallo ad una valutazione revisionista della Resistenza e dell’Antifascismo non vuol dire essere vecchi o tanto meno vetero, anzi all’opposto significa avere coscienza e lucidità del grave momento che sta attraversando la nostra società, proprio nel vedere venir meno valori fondamentali che sostanziano la democrazia.
Esiste infatti ormai un clima sociale e culturale plebiscitario e quindi anticostituzionale, xenofobo e classista e al fondo razzista, totalmente illiberale perché superficiale verso i diritti umani, che guida l’azione di importanti forze politiche del paese, per il quale non si avverte nella sostanza una distinzione reale e profonda fra i valori del ventennio fascista e quelli democratici.
BASTA CON LE ACCUSE FALSE E TENDENZIOSE AI PARTIGIANI E CON LE OFFESE ALLA MEMORIA DEI CADUTI DELLA RESISTENZA!
Sezioni A.N.P.I. di Pietrasanta, Montignoso, Massa, Carrara, Intercomunale di Licciana Nardi, Villafranca e Pontremoli – (Viareggio, 1 ottobre 2008)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Premetto che il film di Spike Lee non l’ho ancora visto e quindi da comunista onesto non mi permetto di esprimere giudizio. Volevo però inserirmi nel dibattito che è esploso subito dopo le proteste dell’ANPI, associazione alla quale aderisco.

Si è sentito dire che la libertà artistica può anche contraddire la storia, inventare trame ambientate in qualsiasi periodo storico con pochi vincoli. Mi permetto di dissentire, anzi di contrastare questo giudizio soprattutto quando questi film vengono presentati come semplici “punti di vista”.

In una recente intervista su Liberazione il prof. D’Orsi ha secondo me dato un giudizio condivisibile e quanto mai veritiero: la storia non è opinione e non si può fare opinionismo su questa, soprattutto su periodi storici che sono ancora vivi nella memoria delle persone.

Che questa idea della storia interpretabile sia presente nel mondo di Hollywood ha centinaia di esempi: ricordo che “Rambo 3” si concluse con una dedica alla “gloriosa resistenza afgana”, cioè i talebani che instaraurono quel regime teocratico che tutti conosciamo, alcuni film sulla guerra in Vietnam descrivono i Vietcong come assassini e basta, le continue becere descrizioni di cubani e arabi in tanti telefilm.

Per non dimenticare quello che si fa in casa nostra, fiction sulle foibe dove si racconta l’italiano (filo-fascista) buono e il partigiano jugoslavo che mostra cattiveria senza un perché… a quando film sui campi di concentramento italiani nei balcani o i gas usati a tonnellate sui “barbari” africani?

E Pansa che da questo “rovescismo”, efficace termine coniato dallo stesso D’Orsi, ha fatto soldi su soldi rovesciando la storia, parlando di “sangue dei vinti” (da cui tanto per cambiare è stato appena prodotto un film…) ha aperto un’autostrada a una visione non più metodologica della storia ma politica.

Come si fanno a fare talk show in cui su un fatto di storia si mostrano 2 opinioni differenti poste sullo stesso piano? Chi si permetterebbe di fare un “Porta a porta” dal titolo: i campi di concentramento sono realmente esistiti?

S.Anna di Stazzema non si presta ad alcuna interpretazione, la ricerca storica e la magistratura hanno stabilito che quello non fu un atto di ritorsione ma un episodio della strategia del terrore che i nazisti e quei “bravi ragazzi” di Salò condussero contro i civili in molte zone d’Italia, e aggiungerei d’Europa.

Saremo anche gendarmi della memoria come ama dire Pansa, ma la responsabilità di proteggere la Verità della Resistenza è una sfida che chiama tutti i sinceri antifascisti e democratici a difendere quel sangue versato da civili e partigiani, comunisti e non, per donarci quella bellissima libertà che consente a tutti di esprimere la propria opinione senza correre il rischio di finire ad Auschwitz.

Nello Fierro

Coordinatore provinciale Giovani Comunist@

mastaniello@yahoo.it

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