mercoledì 15 ottobre 2008

COMUNICATO STAMPA - MOIRANO CHE VA, MOIRANO CHE VIENE.

Sembra ormai certo che Fulvio Moirano lascerà la guida della neonata ASL Cuneo 1 con la fine dell’anno, appena pochi mesi dopo avere iniziato il complicato processo di unificazione delle tre ex ASL accorpate. La lascerà per andare a ricoprire un posto tipico di spoil system nel governo nazionale: Incarico all’Agenzia nazionale per la Sanità del ministro Sacconi.
Stupisce come un uomo che non ha mai fatto mistero della sua vicinanza politica con la sinistra non si faccia scrupolo di mettere la sua competenza al servizio di un governo che politicamente ha una idea della sanità diametralmente opposta a quella della sinistra: un sistema sanitario privatizzato, non universale, con quote a carico dei cittadini, orientato a fornire servizi minimi, mentre le ulteriori necessarie prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione saranno a carico dei loro portafogli o delle mutue. In poche parole un modello tipo “USA” che comunque ha un costo elevato pur fornendo scarsi servizi e su cui gli stessi stati uniti stanno riflettendo per rivederlo con l’obiettivo di avvicinarsi a modelli tipo il nostro.
Stupisce, ma non troppo se pensiamo che è stato proprio il Dottor Moirano a spingere nella nostra provincia modelli neoliberisti in sanità quali l’aumento della produzione sanitaria, la creazione di AMOS che non ha prodotto diminuzione dei costi (tanto che altre regioni hanno deciso che era più economico ritornare alla gestione diretta), ma solo peggioramento delle condizioni di chi ci lavora e della qualità dei servizi che fornisce.
Non stupisce troppo se pensiamo alla battaglia, verbale e giornalistica, da lui fatta contro i “suoi” dipendenti pubblici, privilegiati e eccessivamente garantiti, dimenticandosi di essere lui stesso un dipendente pubblico con gli stessi privilegi: un manager con il paracadute che comunque mantiene il posto da dottore nella ASL da cui proviene. Battaglia puramente verbale, precorrendo la filosofia demagogica del ministro Brunetta, perché i lavoratori della sanità cuneese sono persone professionalmente preparate, umanamente sensibili e grandi sgobboni. Puramente verbale perché non ha mai preso di petto quelle situazioni –rare- in cui forse era necessario un intervento, magari pericoloso dal punto di vista degli appoggi politici, ma necessario.
Quello che preoccupa di questa vicenda, ma non ci stupisce è la facilità con cui abbandoni per i suoi interessi un lavoro appena abbozzato. Chissà come sono contenti i Sindaci che avevano riposto il lui tanta fiducia!
Quello che indigna è, non tanto la prosopopea di Moirano che vuole indicare chi debba dirigere la ASL dopo di lui (l’attuale Direttore Sanitario e suo intimo amico Dott. Bedogni), ma il constatare come la politica (locale e regionale) sia talmente acriticamente prona al Suo Verbo da accettare passivamente i suoi dictat, senza riflettere su quali doti di esperienza, di conoscenza dei servizi territoriali e capacità di mediazione siano necessarie per continuare e completare un lavoro così complicato e appena abbozzato. Non si prova neppure a prendere in considerazione altre persone, e ce ne sono più d’una nel territorio regionale e nelle lista degli idonei alla carica di Direttore Generale, che potrebbero svolgerlo con migliori probabilità di successo e con maggiore attenzione al territorio e ai cittadini che lo abitano. Senza volere togliere nulla al dottor Bedogni, che è sicuramente un ottimo professionista e direttore sanitario, ma la sua esperienza in questo campo si limita quasi esclusivamente a quella di secondo in una Azienda Ospedaliera, azienda che poco ha a che fare con le politiche sanitarie sul territorio, la missione primaria della Cuneo1.
Invito i miei colleghi politici cuneesi a ripensare le loro posizioni nell’interesse dei cittadini che rappresentiamo e che ci hanno nominati con i loro voti amministratori (speriamo attenti e disinteressati) dei beni comuni quali la salute.

Fabio Panero
Segretario provinciale di Rifondazione Comunista
Consigliere Comunale a Cuneo

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