venerdì 31 ottobre 2008

Intervento in occasione del voto favorevole sull'Ordine del giorno presentato dai gruppi di maggioranza nel corso del Consiglio Comunale del 28/10

Invio il mio intervento in occasione del voto favorevole sull'Ordine del giorno presentato dai gruppi di maggioranza nel corso del Consiglio Comunale del 28/10 su scuola pubblica e ricordo che il CONSIGLIO COMUNALE APERTO SI TERRA' ALLE ORE 18 DI GIOVEDI' 6 NOVEMBRE IN MUNICIPIO.

Fabio Panero



Zero Tempo pieno

Zero sperimentazioni alle superiori

Meno 8 MILIARDI al bilancio per l'istruzione, tra i più bassi in Europa, superati solo dalla Grecia.

Meno ore di scuola per tutti/e

Meno ore di sostegno, eravamo l’unico paese in Europa che faceva l’integrazione dell’handicap nelle classi.

Meno sedi scolastiche specialmente nei centri piccoli

Meno 90.000 insegnanti

Meno 44.000 ausiliati - tecnici - amministrativi

Meno ore di sostegno

Uno/a maestro/a per insegnare tutto

Sembra un bollettino di guerra: è il riassunto schematico di ciò che sta accadendo.

Il mondo della scuola e dell’università si sta mobilitando contro il decreto Gelmini e il progetto di legge Aprea (dal nome della deputata Pdl, presidente della Commissione Cultura). I due testi, riportano la scuola indietro di molti anni. I principali punti critici sono il taglio di 87.000 docenti porterà a classi super-affollate e all’abolizione di fatto del tempo pieno. Con il maestro unico infatti ci saranno pomeriggi a pagamento. Il taglio di migliaia di ATA (amministrativi, tecnici ed ausiliari) avrà come conseguenza minor sicurezza e vigilanza e una difficile gestione della macchina amministrativa.

Per gli insegnanti si punta all’eliminazione del contratto nazionale, concedendo aumenti di stipendi solo sulla base dei “punti” dati dal dirigente, saranno tagliate ore e verranno eliminate intere classi di concorso. Inoltre il pdl Aprea apre alla privatizzazione della scuola: i finanziamenti pubblici, in barba alla Costituzione, andranno sempre di più verso le private e il federalismo porterà alla regionalizzazione della scuola con conseguente disequità tra regione e regione.

Studenti, insegnati e genitori non sono certo stati a guardare. Sono scesi in piazza in tutta Italia, e diverse le iniziative anche sul nostro territorio. Da tempo non si ricordava una partecipazione così alta. L’altra volta parlando di finanziaria di Tremonti e scuola mi avevate detto che vivevo sulla luna: mi sa che la luna sta diventando piccola per contenere tutti quelli che sono contro la controriforma Gelmini! Le scuole e gli atenei stanno esplodendo e non basteranno neppure le cariche della polizia a fermare quest’onda.

Rifondazione comunista sostiene e continuerà a sostenere tutte le occupazioni che si stanno svolgendo e si svolgeranno nelle scuole, nelle università e nelle strutture di ricerca del mondo scolastico italiano.
Uno specifico progetto di legge al Senato ed una mozione alla camera dei deputati, entrambe le iniziative sono targate Lega Nord, ripropongono le classi differenziali per le alunne e gli alunni stranieri che non conoscono la lingua italiana. Si cestinano le migliori pratiche di interazione e di incontro tra culture diverse praticate da sempre nel mondo della scuola e vissute come ricchezze. A casa mia si chiama Apartheid! Siamo l'unico paese al mondo dove per insegnare l'italiano a un rumeno lo mettiamo con un senegalese!

Ma i danni di Gelmini&co continuano con il decreto legge 154, decreto che tra l'altro subdolamente riguarda la sanità! All’interno delle disposizione urgenti per il contenimento di regolazioni contabili con le autonomia locali si prevede infatti la riduzione delle istituzioni scolastiche sottodimensionate, con chiusura delle scuole con meno di 50 allievi ed accorpamento di quelle che non arrivano a 500 (300 se sono in montagna).

Nella nostra provincia le scuole interessate sarebbero 108 dislocate (84 alla scuola primaria, 13 alle medie e 11 alle superiori) su decine di Comuni. Bastano questi dati per capire la gravità del decreto che intacca le peculiarità e le specificità delle scuole piccole e di montagna, presidi essenziali di coesione sociale e di identità del territorio e fattore determinante per evitare lo spopolamento delle valli.

Un segnale positivo e che va in tutt’altra direzione giunge dalla Regione Piemonte che, in base alla legge sulla montagna del 1999 ed alla nuova legge sul diritto allo studio 2007, assegna contributi alle scuola di montagna per 1.016.000 euro, di cui 200.271 il Cuneese. I contributi serviranno a sostenere, come già avvenuto negli anni passati, le situazioni di pluriclasse con l’aggiunta di personale docente, l’ampliamento dell’offerta formativa con progetti mirati e le scuole in criticità.

Non pagheremo la vostra crisi, come dice slogan di questi giorni!

Giovedì a Cuneo ci sarà una grande manifestazione, l’invito è quello di partecipare numerosi: studenti, insegnanti ma soprattutto genitori,che hanno capito, questo è l’elemento più bello e interessante di questo movimento. Andiamo avanti! Fino al ritiro di questo decreto.

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