lunedì 19 febbraio 2007

Alex Zanotelli difende i pacifisti: "Andiamo a Vicenza, non facciamoci intimidire"

Alex Zanotelli difende i pacifisti: "Andiamo a Vicenza, non facciamoci intimidire"

di Simonetta Cossu

Alex Zanotelli è un missionario Comboniano che ha vissuto per 12 anni nella baraccopoli di Korogocho in Kenya, dove sono i più poveri fra i poveri, i più esclusi fra gli esclusi. Da qualche anno è rientrato in Italia, ha scelto di vivere inserito in un quartiere popolare di Napoli e si impegna nell’animazione di gruppi, comunità e associazioni in tutta Italia. Precedentemente era stato missionario in Sudan e per molti anni direttore della rivista Nigrizia. Ancora adesso collabora per questa rivista e lo scorso anno ha curato le riflessioni di Ormegiovani. Da sempre impegnato sul fronte pacifista lo sentiamo alla vigilia della manifestazione di Vicenza. C’è in questi giorni un tentativo di parte di accomunare la protesta dei movimenti a progetti eversori e terroristi. Come si risponde a questo? Non c’è alcun legame tra gli arrestati di ieri e i movimenti di base. Sono molto arrabbiato con il Corriere della sera che sta replicando l’operazione che era stata tentata a Firenze. Quante bugie e falsità furono scritte allora prima della grande protesta che fu pacifica e giusta. Oggi provano a fare la stessa cosa, ma i movimenti di base non c’entrano niente. E’ l’ennesimo tentativo di gettare fango su chiunque e qualsiasi movimento che si oppone al sistema. La cosa non è accettabile. Oggi, ancora più di ieri, è importante che a Vicenza si tenga una grande e pacifica manifestazione in quanto le ragioni di questa protesta sono profonde ed umane, sono ragioni giuste. Il movimento pacifista sembra aver perso la sua spinta con una maggioranza di centrosinistra al governo, che qualcuno ha anche definito "amico".Cosa ne pensi? Mi sono convinto oramai da lungo tempo che non ci sono governi "amici", finiamola con le illusioni. Dobbiamo convincerci, anche come movimento di base, che siamo dentro un sistema la cui logica è quella del mercato, la cui unica legge è quella del profitto. I nostri politici se vogliono esistere devono obbedire a queste logiche altrimenti devono andarsene. Inutile prendersi in giro su ruoli politici che purtroppo non esistono. Qual’è il dato peggiore finora? Trovo inaccettabile ad esempio il caso degli aerei Jsf. Com’è possibile che un sottosegretario vada a Washington a firmare quel tipo di contratto quasi alla chetichella proprio mentre si annuncia un accordo di vertice sulla politica estera. Una spesa di miliardi di euro per nuovi aerei da combattimento e per la ricerca militare, oltre ai 22 miliardi previsti nella finanziaria di spese militari, sono una cosa pazzesca; neanche Berlusconi ci aveva fatto vedere cose del genere. Proprio per questo l’esistenza di un movimento di base è ancora più importante di prima. Non dobbiamo svenderci a nessuno. Ho sempre sostenuto che la società civile è la società civile e che i partiti dovrebbero restarne fuori. Questo non esclude il fatto che se i partiti voglio appoggiare certe istanze è bene che lo facciano. Credo che sia arrivato il tempo e il ruolo fondamentale per l’agire della società civile. Altrimenti saremmo semplicemente travolti. Quindi, ripeto, è importantissimo essere in tanti a Vicenza. Io purtroppo non potrò esserci, ma invito tutti a mobilitarsi. Il governo Prodi deve capire che non può andare avanti così, barcamenandosi in questa maniera. Non può accettare una base come quella di Vicenza, ma neanche una militarizzazione come quella in corso alla base di Napoli. A Vicenza è previsto il comando supremo delle forze aeree di pronto intervento americano, a Napoli è stato trasferito il commando supremo delle forze navali Usa. E a Sigonella vogliono triplicarla. E ancora non possiamo accettare una finanziara con un incremento del 13% delle spese militari. Questi sono tutti motivi per dire di no a questo tipo di politica che è profondamente militarista e che viola radicalmente l’articolo 11 della Costituzione italiana. Ma società civile e movimenti hanno secondo te la forza per poter incidere sulle politiche di un governo? Incidere in questo momento non è facile, sono molto realista. E’ il mercato che controlla tutto, i potentati economico finanziari stanno di fatto dettando le loro agende. Sono però anche profondamente convinto che man mano che la gente incomincia a capire cosa sta avvenendo, e incomincia a sentire sulla propria pelle quanto paga per tutto questo la reazione dal basso ci sarà. E chiaro che i poveri del sud del mondo già ci sono arrivati perchè stanno già pagando duramente, ma va detto che anche loro hanno ormai introiettato l’immagine del sistema: l’impero non esiste così per caso ma perchè lo vogliamo tutti alla fine. I poveri dovranno fare un bel po’ autocritica e decidere cosa vogliono veramente, e noi altrettanto. Dobbiamo incominciare a costruire alleanze tra nord e sud del mondo su cose specifiche come l’acqua, i rifiuti, la pace. A proposito di battaglie c’è appunto quella sull’acqua che è arrivata ad un momento cruciale.Tu a Nairobi hai fatto una proposta per la marcia Perugia-Assisi... Guarda è ormai certo che le guerre del futuro saranno per l’acqua. In Italia è in pieno corso l’iniziativa popolare per la raccolta delle firme contro la privatizzazione di questo bene comune. Io ho avanzato una semplice proposta: facciamo seriamente la Perugia-Assisi e chiediamo che nessun comune che ha privatizzato l’acqua si presenti con il gonfalone. Mi sembra che sia il minimo se si vuole essere seri. Se vogliamo smettere di fare della retorica, parlando di pace sventolando semplicemente una bandiera arcobaleno, son queste le scelte fondamentali che dobbiamo fare, altrimenti ci prendiamo in giro.

Liberazione 14 febbraio 2007

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