domenica 16 dicembre 2007

Falce e martello


Sono il sorriso di una giovane donna,
sono il pugno chiuso di un bimbo,
sono la falce che ancora miete il grano.

Sono il volto sudato di un operaio,
sono una promessa da mantenere,
sono il martello che ancora batte il tempo.

Sono la speranza quando divampa,
sono il vento quando torna a soffiare;
sono comunista
e il mio compito non è ancora finito.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Lode al comunismo

È ragionevole chiunque lo capisce. È facile.
Non sei uno sfruttatore, lo puoi intendere.
Va bene per te, informatene.
Gli idioti lo chiamano idiota e, i suicidi, suicidio.
È contro il sudiciume e contro l’idiozia.
Gli sfruttatori lo chiamano delitto.
Ma noi sappiamo: è la fine dei delitti.
Non è una follia, ma invece fine della follia.
Non è il caos, ma l’ordine, invece.
È la semplicità che è difficile a farsi.


Bertold Brecht

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