lunedì 14 gennaio 2008

A Napoli servirebbe un "esercito" pacifico

di Imma Barbarossa*

La soluzione proposta dal governo per Napoli non è la più indicata. Sul merito della raccolta dei rifiuti sono già interventi esperti e tecnici (sul "Manifesto" e su "Liberazione", tra gli altri) che da anni propongono soluzioni radicali e nello stesso tempo equilibrate anche a livello europeo, e quindi mi aggiungo a loro, oltre che sottoscrivere la nota del Forum Ambientalista pubblicata su "Liberazione" del 10 gennaio.
Qui mi interessa sottolineare il carattere provocatorio della "imposizione" delle discariche, la militarizzazione del territorio e soprattutto della nomina del supercommisario De Gennaro, "parcheggiato" come capo di gabinetto del ministro Amato in attesa che "la nottata" di Genova cadesse nell'oblio, e quindi fosse lanciato verso incarichi prestigiosi. L'informazione televisiva ha presentato meritoriamente un flash in cui il super prefetto ammetteva "esagerazioni" nel comportamento di alcuni esponenti della Polizia a Genova e prometteva che tali comportamenti se accertati, sarebbero stati puniti.
Nell'attesa sono stati tutti promossi con onore a incarichi di responsabilità.
Sicuramente in questo caso il Prefetto non è stato di parola. La nomina di questo alto dirigente, che nel suo eccellente curriculum non ha esperienza di raccolta di rifiuti, di tutela del territorio e della salute dei suoi abitanti, ma invece meriti per lotta alla criminalità organizzata e al terrorismo, mira ad avviso mio (ma non solo mio) a suggerire l'interpretazione che fra i manifestanti ci siano solo esponenti della malavita, "terroristi" (eco-anarchici o eco-comunisti?) e ultras dello stato.
Il buon senso ci consiglia di credere che non è così.
Di fronte ai gravi errori dei governi regionali di centrosinistra, c'è in Campania una società civile che va ascoltata, consultata non convinta con la forza (e magari con i ricatti) ad accettare discariche in luoghi già martoriati e inquinati per decenni.
L'unico elemento positivo della proposta del governo, l'"imposizione" della raccolta differenziata avrebbe bisogno di un "esercito" pacifico di "consiglieri" che, in accordo con le amministrazioni locali e i comitati di cittadini, diffondano la cultura (e la necessità) della raccolta differenziata, la riduzione delle confezioni e buste di plastica, con le relative strutture diffuse nei quartieri.
Le municipalità potrebbero essere i soggetti, vicini alla popolazione e più adatti a questa "riscossa" civile e partecipata" della splendida città di Napoli, del suo territorio, della sua popolazione dotata di antica civiltà.
Le scuole, le comunità, le parrocchie dovrebbero essere consultate, chiamate, coinvolte.
Se ne vuole fare un problema di ordine pubblico?
Certo, in questo clima di pacchetti sicurezza, la scelta dell'uomo forte è più che adatta.

*Resposabile area nuovi diritti e poteri costituzionali - Segr. nazionale Prc-Se

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